Corrado Calabrò ha appena annunciato che Agcom si arrende: non approverà il regolamento-censura sul diritto d'autore.
È il momento di festeggiare ma anche di diventare consapevoli di ciò
che abbiamo fatto in questi mesi. Perchè quella contro il
regolamento-censura dell'Agcom è stata una mobilitazione storica, la
più lunga, con 18 mesi di mobilitazione, oltre 400.000 mila firme raccolte con 4 diverse petizioni, quasi 100.000 messaggi inviati via email, Twitter e Facebook, eventi in streaming con oltre 200.000 utenti unici collegati, l'adesione politici di tutti gli schieramenti, una decina di interpellanze e mozioni
a supporto della mobilitazione presentate da parlamentari di Camera e
Senato. Numeri che ci fanno dire senza esitazioni che quello contro il
regolamento Agcom e per la tutela della libertà d'informazione in Rete è stata una mobilitazione senza precedenti.
La decisione dello stop definitivo al regolamento pubblicato oggi
è quindi successo per il diritto alla libertà in Rete, perchè Agcom,
ammette di non poter proseguire senza il via libera di governo e
Parlamento. Si tratta di un successo per le associazioni come Agorà Digitale, Avaaz, Sitononraggiungibile.it
e moltissime altre che hanno saputo fare politica su un fronte di
innovazione rispetto al quale sempre di più chi ci governa e
rappresenta dimostra la sua arretratezza. Ma è soprattutto un successo
per noi cittadini che abbiamo dimostrato come una mobilitazione che
sappia coniugare attivismo in Rete con gli eventi offline, dure
contestazioni in Piazza e nei media con l'interlocuzione seria e
puntuale con le istituzioni, sia un modello vincente e da perseguire
per ridare forza alla democrazia. Ricordiamocelo.
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