Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 11 maggio 2012

DEDICATO A CHI PENSA CHE OGGI NON SERVA RIDURRE, RIUSARE E RICICLARE

Si è centuplicata in 40 anni la mole dell’ammasso di spazzatura che galleggia in mezzo all’oceano. Fauna marina a rischio
L’avreste forse vista, in qualche foto della serie Ci stiamo fottendo il pianeta, la “Grande Massa di Rifiuti del Pacifico”, nota anche come Pacific trash Vortex, ovvero la più grande discarica del mondo. E’ uno spettacolo impressionante, una distesa quasi solida di bottiglie e sacchetti di plastica, filtri di sigarette, palloni, siringhe, accendini, spazzolini da denti, oggetti vari, che occupa un’area sempre più vasta dell’oceano Pacifico.  Si tratta, per la precisione, di due vortici  formati dalle correnti oceaniche,  uno a 500 miglie nautiche al largo delle coste californiane, non lontano dalle Hawaii, l’altro nella parte orientale del Pacifico, davanti alle coste giapponesi.



La sua scoperta, a opera dell’ oceanografo Charles Moore, risale al 1997, ma si sarebbe formata a partire dagli Anni ’50 e la notizia è che le sue dimensioni nel frattempo si sono centuplicate e continuano a crescere in modo costante. Grazie alle navi e alle piattaforme petrolifere, certo, ma anche e soprattutto grazie ai rifiuti che arrivano direttamente dalla terraferma. Lo annuncia uno studio pubblicato a cura di Royal Society journal Biology Letters, raccogliendo l’allarme degli scienziati per la parte meno spettacolare e più infida dell’ammasso, una zuppa di brandelli di plastica di meno di 5 millimetri impastati con idrocarburi e residui chimici che possono mettere a serio rischio la fauna oceanica e, giù per i rami della catena alimentare anche gli esseri umani.
Come in un incubo, la GPGP (Great Pacific Garbage Patch), che ha attualmente le dimensioni del Texas de arriva fino a 30 metri di profondità, è apparsa dal nulla – fino al 1987 non c’era traccia di particelle di plastica nei campioni prelevati per lo studio – e si moltiplica: secondo una ricerca condotta dall’università della California ogni chilometro quadrato di mare, nell’area, contiene fino a 13 mila pezzi di plastica. Che lentamente si disfano in particelle minime, un cocktail micidiale per pesci e uccelli marini. In più bottiglie di plastica e affini rappresentano l’habitat ideale di un insetto noto come sea-skater (pattinatore del mare) che si nutre di plancton e uova di pesce. Insetto raro fino a quando doveva deporre le sue uova su legni galleggianti e conchiglie, ora diventato molto prolifico grazie all’estesa superficie a disposizione. Con danni intuibili su tutta la delicata catena alimentare oceanica.
Un bel problema, considerando che una bottiglia di plastica impiega fino a mille anni per biodegradarsi.

1 commento:

  1. DifferenziaTi ci parla dei Rifiuti negli oceani .. stavo leggendo il programma sul ciclo dei Rifiuti del 2003 del comune di Roma ed i numeri parlano da soli, pare:

    http://www.stefanomontanari.net/sito/images/pdf/romarifiuti.pdf

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