Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 11 maggio 2012

Sporchi da Morire a Udine: che paura!


Un tempo, forse, me la sarei presa. Ora non più. Un destino baro ha preteso che io mi occupassi di argomenti decisamente più grandi di me. Più grandi non per dimensioni scientifiche, perché fin lì ci arrivo, ma per gl’interessi immani, quelli sì inavvicinabili, che questi argomenti coinvolgono. Che l’incenerimento dei rifiuti non abbia alcuna base scientifica è un dato che qualunque scienziato avrebbe potuto già sostenere anche alla fine del Settecento. Oggi, grazie anche ai nostri studi, e quando dico nostri dico soprattutto per merito di mia moglie, la follia dell’incenerimento è provata anche in base ad evidenze mediche inconfutabili. Già, inconfutabili… Eppure c’è chi le confutazioni le fa. In base a che? Beh, in base agl’interessi che il confutatore intrattiene in questa tecnologia che, meditandoci un po’, assomiglia sotto certi aspetti a quella, per esempio, di Auschwitz dei bei tempi. Le differenze sono che là si era più diretti e, pur nell’infinita follia, meno ipocriti. Con questa storia degl’inceneritori assassini io ho sempre dato un grande fastidio. Il fatto poi che ne abbia fatti chiudere o ne abbia impedito l’apertura è uno scandalo continuo. Ora, poi, ci si mette anche il film Sporchi da Morire. Che succede? Succede che il film sta per essere proiettato a Udine (venerdì 11 maggio, Auditorium Menossi, ore 21) e a Udine c’è un’università. Ignota al mondo, ma c’è. E da qui si levano, chiare e forti, due voci, quella del professor Massarutto e quella del professor Nardin. Chi sono? Io non lo so ma questo è naturale, visto che io sono stato squalificato dalla comunità scientifica. Questo, almeno, è quanto il professor Massarutto afferma, aggiungendo, per precisare meglio, che io sono “un cialtrone e un ciarlatano”. Chi vuole perdere sette minuti della sua vita vada su http://www.telefriuli.it/ e si guardi il telegiornale del 9 maggio. (http://www.youtube.com/watch?v=ki772wlg3No quando forse sarà tolto dalla pagina della TV). È del tutto possibile che io sia uno scienziatino da quattro soldi ma, credo sia evidente, soldi non ne prendo da nessuno per affermare ciò che affermo da anni. Il che mi pare ovvio: chi ha i quattrini ne ricava altri, e tanti, proprio costruendo e gestendo gl’impianti di cui io, come qualunque scienziato normalmente onesto non può altro che fare, dimostro l’aggressività. Dunque, non solo nessuno mi paga, ma si fa di tutto per impedire al mio laboratorio di continuare ricerche imbarazzanti. Dall’altra parte ci stanno gli scienziati a monetina, quelli cui si fa cantare qualunque canzone in cambio di un soldino gettato nel cappello. Nessuna meraviglia: la storia della scienza è una processione di questi personaggi che fanno il “loro dovere”, incassano e scompaiono. Insomma, questi due luminari udinesi mi danno pubblicamente del cialtrone e del ciarlatano. Il che è un po’ curioso, essendo uno un economista e l’altro un ingegnere e, dunque, lontani anni luce da ciò di cui ci occupiamo noi, mia moglie ed io. Ora, facciamo il caso, io li invito nel mio laboratorio e li metto davanti a qualche biopsia. Che ne ricaveranno? Magari Massarutto, indubbio genio della finanza, cercherà se quella biopsia ha presentato il bilancio 2011 e Nardin, da ingegnere navigato, controllerà che il tubo di scarico sia alto da terra il giusto. A questo punto avremo tutte le informazioni che servono per stabilire che gl’inceneritori sono del tutto innocui. O no? Beh, l’importante è fare eroicamente il proprio dovere. Ora è fin troppo evidente che i due luminari sono immersi fino al collo in un vistoso conflitto d’interesse, tanto che l’ingegnere gl’inceneritori addirittura li progetta e certo tiene famiglia. È fin troppo evidente che i due sono stati mandati allo sbaraglio perché le dimostrazioni che l’incenerimento dei rifiuti è a dir poco critico nei riguardi di salute e ambiente diventano ogni giorno più impossibili da nascondere, e i politici, gli uomini d’affari (loro) e gli accademici juke-box che lucrano sui rifiuti (“entra monnezza, esce oro” dicono i loro colleghi mafiosi) temono di perdere la gallina dalle uova d’oro. È fin troppo evidente che i due sono dei perfetti estranei al mondo scientifico, quello da cui, secondo quanto affermano, noi saremmo stati squalificati (meno male, se il mondo è il loro!). Avessero accesso alla scienza vera saprebbero che le nostre ricerche e i nostri risultati sono usati da enti come FAO, ISO, NATO, Comunità Europea, Ministero della Difesa, Dipartimento di Stato USA, Procure della Repubblica e via discorrendo. Mia moglie, poi, la “ciarlatana” Antonietta Gatti, è al top mondiale della ricerca sull’econanotossicologia, una disciplina che a Udine pare non essere mai arrivata. Non voglio infierire su quei due padri di famiglia (?) che, dalla provincia più profonda, non geografica ma morale e scientifica, squittiscono i loro ingenui, in fondo, eroici insulti. Si veda quello che l'ineffabile ministro Clini aveva giò espresso, evidentemente terrorizzato (http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/2328-chi-e-piu-sporco-da-morire.html). Capisco che facciamo tanta paura, ma il redde rationem deve prima o poi venire. Ciò che pretendo dopo le scoppiettanti esternazioni friulane è il diritto di replica che la legge mi riconosce e, per quanto scocciante sia dover riassumere per la millesima volta argomenti notissimi, dovrò per forza andare a Telefriuli per informare chi ha visto il TG del 9 maggio che ha ascoltato stravaganze che non hanno una gamba su cui reggersi. Da ultimo, mi rivolgo personalmente a Massarutto e Nardin, non pervenuti da nessuna parte e sconosciuti anche a me fino a mezz’ora fa: non parlate di argomenti che non conoscete. Magari fate ciò che avete accettato di fare in silenzio, almeno fino a che qualche magistrato non distratto da nipotine di capi di stato, lingotti d’oro, lauree da università misteriose e quant’altro non dia un’occhiata anche tra i rifiuti. Di materia vile e di umanità. P.S. Ho appena finito di registrare un'intervista telefonica con Telefriuli che andtrà in onda stasera alle 19 e sarà in Internet dalle 21. Scrivendo "Chi vuole perdere sette minuti della sua vita" e vada sul sito della TV ho sbagliato. L'interesse si sta rivelando vivace e, dunque, non saranno sette minuti persi. L'intervista è stata breve e mi auguro caldamente che non sia tagliata. Capisco che i "tempi televisivi" sono minimi a meno che non si tratti di grandi fratelli, ma forse un minutino in più... Una cosa, comunque, continua a stupirmi in Italia. Mentre altrove si parla sempre di dati propri perché solo quelli hanno valore in un dibattito, da noi si chiedono sempre dati altrui, come se il fatto che qualcun altro, magari davvero un ciarlatano, abbia detto una certa cosa acquisisca valore e se lo dici tu non vale nulla. E, allora, un economista e un ingegnere discettano tranquillamente di argomenti a loro ignoti citando dati tra l'inesistente e il non compresi e diventano magicamente credibili. Vabbè... dal Blog di Stefano Montanari

1 commento:

  1. dal Blog di Stefano Montanari .. Vi invito a leggere Qua:

    http://www.stefanomontanari.net/sito/images/pdf/inceneritorieffettisullasalute.pdf

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