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Neanche il tempo di riprendersi dalla vicenda Corcolle che ecco
riaffiorare nuove proteste sul “toto discariche” per il dopo
Malagrotta. Questa volta ad alzare la voce sono i cittadini della Valle
Galeria e di Fiumicino spaventati dopo le ultime dichiarazioni del
ministro Corrado Clini a Sky tg24. E visto il peso del governo nella
faccenda, forse, ne hanno ben donde. «Il sito di Monte Carnevale è un
sito sicuro perché è su ottanta metri di argilla ed è dotato di una
barriera naturale molto consistente. Erano state sollevate delle
obiezioni dal Ministero della Difesa. Abbiamo poi verificato insieme le
condizioni che potrebbero rendere possibile in quel sito la
realizzazione di una discarica» – ha detto il ministro in tv.
L’alternativa a Monte Carnevale è Pizzo del Prete a Fiumicino, come
aveva indicato lo stesso Clini in una delle ultime riunioni con le
istituzioni. Ma qui pesa il parere dei tecnici, che hanno giudicato
troppo lunghi i tempi di intervento, tanto che la Regione l’aveva
annoverato tra i siti “definitivi”. In “seconda fascia”, sempre per
usare una terminologia del ministro, c’è Pian dell’Olmo, su cui sono
d’accordo pure Alemanno e Zingaretti, ma non la presidente Polverini,
contraria al mantenimento di un monopolio Cerroni sui rifiuti. Inoltre
qui, in questo terreno condiviso dai Comuni di Riano e Roma, si hanno
dubbi sugli spazi effettivi a disposizione. Ieri il ministro ha voluto
incontrare per la prima volta il prefetto/commissario Goffredo Sottile.
Il ministero, in una nota, ha «assicurato piena collaborazione tecnica
al prefetto, anche per consentire una valutazione comparativa delle
diverse soluzioni, cosi’ come chiesto dalla legge». A questo proposito
si e’ sottolineato che, in linea con le leggi nazionali e le normative
europee, l’area deve «escludere rischi di inquinamento dell’ambiente e
della falda idrica, assicurare una distanza adeguata dell’impianto dai
centri abitati, garantendo al tempo stesso la tutela dei beni
culturali, ed essere servito in modo adeguato dalla rete viaria per
ridurre gli impatti della movimentazione dei rifiuti». A “decidere”
sarà comunque Sottile, ma sembra già chiara la direzione intrapresa. E
mentre sui tavoli della politica si riprendono in considerazione gli
studi, i rilievi e i pareri già tutti pronti, sui territori è già
iniziata la protesta. A partire proprio dalla Valle Galeria. «La
protesta che fino a ieri si è mantenuta su un terreno civile, oggi,
potrebbe sfociare in atti e gesti cruenti che neanche più noi, come
istituzioni locali, potremmo riuscire a contenere» – hanno fatto sapere
i presidenti dei municipi XV e XVI, Gianni Paris e Fabio Bellini. «E’
ora che si attivino gli impianti di trattamento dei rifiuti e si
promuova un tavolo per delocalizzare immediatamente la Raffineria di
Roma che, insieme alla discarica, ha reso il territorio della Valle
Galeria drammaticamente inquinato e invivibile». Sul fronte del
litorale invece il Comitato Zero rifiuti Fiumicino ha inviato una
lettera ai ministri Clini e Ornaghi spiegando nel dettaglio tutti i
motivi ostativi alla localizzazione di una discarica. «Pizzo del Prete
– si legge nella missiva – non è un punto geografico posto su una mappa
ma è in realtà uno degli ultimi angoli della vera campagna romana
rimasto intatto, è parte di un territorio caratterizzato da fattorie e
case e da un sito archeologico risalente all’epoca etrusca».
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