Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 15 maggio 2012

Monti .. Cip6 .. UE .. Italia ?!

Lo sperpero dei CIP6 nel silenzio di Mario Monti e della Commissione UE


Il CIP6 ci è costato, nel silenzio della Commissione UE, 40 miliardi di euro (Massimo Lucchetti, il Corriere della Sera, 21-12-2011).

Il 22 novembre 2008 abbiamo presentato una denuncia alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea. La denuncia è sempre aperta presso la Commissione Europea con il seguente numero di pratica, “SA.32048 - CIP 6 support scheme for energies assimilated to renewables”, ma si trascina nel silenzio della Commissione stessa.
Ironia della sorte, il Presidente del Consiglio Mario Monti nel 1999 è stato Commissario Europeo con delega alla Concorrenza.
Mario Monti sa bene che l’Italia è l’unico Paese europeo che finanzia con ingenti fondi pubblici il settore dei “termovalorizzatori” attraverso i fondi cosiddetti “CIP6”.
Mario Monti sa bene che il finanziamento degli inceneritori con i CIP6 costituisce una violazione delle direttive europee in materia. In conseguenza di detta violazione la Commissione Europea si è già espressa, in data 20 novembre 2003, in merito alla distorsione della normativa comunitaria in Italia in riferimento all'inclusione della parte non biodegradabile dei rifiuti quale fonte di energia rinnovabile.
Mario Monti sa bene che il finanziamento pubblico italiano al settore dei “termovalorizzatori” rappresenta una palese distorsione della concorrenza all’interno dell’Unione Europea, che rende inefficienti i mercati e lede alla competitività dell’economia italiana ed europea.
Questa è purtroppo l’indecente politica del Governo Monti:
·        - per i cittadini: un aumento disumano di tasse ed imposte;
·        - per il Paese: una fase pesantissima di recessione e forti tensioni sociali;
·        - per gli inceneritori: il mantenimento dello sperpero di risorse pubbliche con i CIP6.
Quanti miliardi di euro ci costerà, nel silenzio di Mario Monti e della Commissione UE, la lobby degli inceneritori ???

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