_Inceneritori bocciati senza se e senza
ma fatti miracolosamente riapprovare in tutta fretta e discariche tra
antiche rovine romane. Benvenuti nel governo dei tecnici e delle banche.
_(Fonte articolo, clicca qui)
Il Presidente del Consiglio ha confermato la sua piena fiducia al
prefetto Pecoraro sulla gestione dei rifiuti della capitale e la
discarica si avvicina sempre più a Corcolle. Contro: i ministri dei
Beni culturali e dell’Ambiente, il sindaco, il presidente della
Provincia, 77 europarlamentari e soprattutto il movimento di
intellettuali, ambientalisti e cittadini che si allarga sempre di più.
Questa sera raduno davanti a Villa Adriana e sabato 26 maggio, alle 10,
un’altra manifestazione. Se il Prefetto e il presidente della Regione
credono che la battaglia per la nuova discarica della capitale sia
vinta grazie al placet, dato dal Presidente del Consiglio, non hanno
calcolato il compatto movimento di protesta che da mesi è coeso nella
difesa del territorio e di Villa Adriana. E non sono solo i cittadini
che vivono a pochi passi dal sito nel quale si riverseranno
“temporaneamente” i rifiuti della città, ma rappresentanti del mondo
della cultura nazionale e mondiale. Impensabile ipotizzare per un
francese, per un tedesco persino per un giapponese che un’istituzione
ratifichi la costruzione di una discarica nell’area nella quale sorge
un bene riconosciuto patrimonio dell’UNESCO. E’ come se davanti al
Colosseo si attrezzasse un mercato di souvenir e un fast food mobile;
come se a Villa Borghese si costruissero dei palchi sui pini secolari;
come se Fontana di Trevi diventasse un centro commerciale all’aria
aperta… Perché chi vive all’altro capo del mondo capisce che tutto ciò
sarebbe inaccettabile e chi, con la macchina blu, può ritrovarsi tutti
i giorni comodamente tra la meraviglia, lo ritiene fattibile e, quando
può evitarlo, non capisce e ratifica Una prima risposta netta arriva da
Andrea Carandini, che ieri ha rifiutato l’invito rivoltogli dal
ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, a far parte del nuovo
Consiglio superiore dei beni culturali del quale era stato presidente.
Un rifiuto maturato anche in seguito alla fiducia di Monti al prefetto.
“Non si può costruire una discarica a 750 metri dalla Versailles dei
Romani ”, ha chiosato l’archeologo. Il campanello di allarme è arrivato
anche al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri che chiede un
”approfondimento da parte del consiglio dei ministri”. Non si arresta
però il coro di proteste dal mondo della cultura e dell’ambientalismo,
fuori e dentro la politica. Il sindaco e la Provincia di Roma hanno
ribadito il loro no a Corcolle. Unica a confortare la scelta di
Pecoraro il presidente della Regione Lazio. Cultura e salute dei
cittadini non sembrano elementi ostativi ai progetti in corso.
Legambiente fa infatti notare che sotto il sito c’è il condotto
dell’Acqua marcia che porta l’acqua a Roma” e ”la falda sotterranea”
che alimenta i pozzi di Acea, cioè i rubinetti della capitale. Lo ha
fatto notare anche l’altro ministro contrario, il titolare
dell’Ambiente, Corrado Clini. Palazzo Chigi risponde anche a questa
obiezione, ribadendo il ”convincimento che il commissario sapra’
salvaguardare con le opportune opere le falde, ed evitare altre forme
di inquinamento assicurandosi che nella discarica venga depositato solo
materiale gia’ trattato”. Chissà cosa risponderà il premier anche ai 77
europarlamentari di diversi Paesi che, su iniziativa di Guido Milana,
gli hanno inviato una lettera di protesta? Intanto i cittadini sono
pronti a difendere anche fisicamente il proprio territorio con sit in e
manifestazioni. Per sabato mattina se ne prepara una importante, appena
possibile, si comunicheranno indicazioni precise.
Nessun commento:
Posta un commento