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Altri sei termovalorizzatori saranno ‘accesi’ in Italia entro il 2014.
A renderlo noto è l’ultimo rapporto sul recupero energetico da rifiuti
urbani eseguito da FederAmbiente e dall’Agenzia Nazionale per le Nuove
Tecnologie. A parlare dei termovalorizzatori, recentemente ci ha
pensato a più riprese il sindaco di Firenze Matteo Renzi, facendo
l’esempio di Berlino e di altre capitali europee che hanno gli impianti
vicino al centro della città, nelle trasmissioni Servizio Pubblico e
Piazza Pulita. La domanda è: sono compatibili con la nostra salute? Per
cercare di capirci qualcosa, abbiamo chiesto lumi a una delle autorità
italiana del settore: Michelangiolo Bolognini. Medico igienista, già
responsabile dell’Igiene e sanità pubblica dell’ASL3-Zona Pistoiese, si
occupa di rischi sanitari in campo ambientale ed è perito di parte per
molti tribunali italiani nelle cause specifiche. “Fanno male e non sono
la strategia adatta contro i rifiuti”. Dottor Bolognini, è notizia
recente che in Italia saranno costruiti altri 6 termovalorizzatori
entro il 2014. Sono un problema per la salute o no? “I
termovalorizzatori fanno venire i tumori – sentenzia Bolognini – è una
cosa assodata a tal punto che in Italia è quasi improbo trovare un
tecnico che non ammetta questa cosa. Ci sono strette correlazioni tra
malattie come il cancro e la vicinanza a questi impianti. Anche
oncologi come Umberto Veronesi che prima si erano schierati a favore
della costruzione di termovalorizzatori ora evitano di prendere
posizioni in merito. Comunque è sbagliato chiamarli
termovalorizzatori”. Cioè? “E’ un termine improprio. Il termine tecnico
è inceneritore con recupero energetico. Chi utilizza termine
termovalorizzatore è un personaggio che vuole incentivarne l’utilizzo.
È una cosa che non esiste. Altrimenti potrei chiamarlo anche
cancrovalorizzatore.
Personalmente, quando vengo chiamato a parlarne, ho impedito alla mia provincia di definirlo inceneritore facendo mettere a verbale che si chiamano inceneritori”. In tv però si continua a dire che gli inceneritori non sono un problema. Tra questi troviamo anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che in trasmissioni come Servizio Pubblico e Piazza Pulita ha citato più volte l’esempio delle grandi capitali europee come Vienna o Berlino che hanno gli impianti nel bel mezzo della città… “Renzi ha ragione quando dice che in molte capitali europee fanno gli inceneritori vicino al centro città ma dice scientificamente una balla quando fa intendere che non fanno male. Ho notato anche io che fa spesso l’esempio di Berlino ma c’è da dire che i tedeschi sull’ambientalismo sono molto fuorvianti, basta guardare i recenti casi di pollo e uova alla diossina. Quando fanno i controlli sugli impianti guardano l’emissione di c02 ma non sanno cos’è la diossina. Tralasciando che la ‘viziosa Italia’ produce 7,9 tonn./ab./anno di c02, mentre la ‘virtuosa ed ecologica’ Germania 10,2, va detto che i controlli vengono fatti peggio che da noi visto che loro utilizzando i propri laboratori di fiducia. Per un tedesco se fai una pista ciclabile accanto all’inceneritore è tutto ok. Sono molto critico con ambiente ed esterofilia. Vi faccio un esempio. Dieci anni fa volevano fare un inceneritore qua a Pistoia e i costruttori ebbero la malaugurata idea di fare incontro pubblico invitando il responsabile dell’inceneritore di Copenaghen in Danimarca. Quando i cittadini gli chiesero quanti erano controlli che venivano fatti sulle diossine lui disse che non erano fatti perché queste si trovano dappertutto. Bella risposta!” Il problema maggiore quindi non è la C02? “No. Il C02 è un gas già presente in natura. Il problema sono le combinazioni chimiche che si vengono a creare come le diossine. Non si sta parlando di una vera catastrofe chimica. Sul c02 ci sono addirittura i diritti di inquinamento: i diritti sulla C02 sono citati nella borsa di Chicago. Andate a vedere se non ci credete”. In tanti reputano un inceneritore ‘buono’ se residuale. Lo è veramente o è una castroneria? “E’ una castroneria. Tanta gente che lo dice fa parte del consiglio di amministrazione di un’azienda vicina all’inceneritore o dell’impianto stesso. Spesso lo dicono anche a Legambiente, una delle associazioni più nocive per l’ambiente a mano che si sale. La base infatti è ecologista e competente, i vertici spesso sono ‘ecolocrati’ per usare un termine francese. Ovvero una persona che non vuole eliminare le nocività ma vuole gestirle per il proprio potere” Quale può essere la soluzione senza inceneritori? “Riciclo e discariche. So che le discariche sono una mostruosità in termini moralistici ma da un punto di vista sanitario, se gestite bene, hanno problemi decisamente inferiori rispetto all’inceneritore. Fare il riciclo totale sfortunatamente è impossibile però è un modus operandi che si può compensare con le discariche”.
Personalmente, quando vengo chiamato a parlarne, ho impedito alla mia provincia di definirlo inceneritore facendo mettere a verbale che si chiamano inceneritori”. In tv però si continua a dire che gli inceneritori non sono un problema. Tra questi troviamo anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che in trasmissioni come Servizio Pubblico e Piazza Pulita ha citato più volte l’esempio delle grandi capitali europee come Vienna o Berlino che hanno gli impianti nel bel mezzo della città… “Renzi ha ragione quando dice che in molte capitali europee fanno gli inceneritori vicino al centro città ma dice scientificamente una balla quando fa intendere che non fanno male. Ho notato anche io che fa spesso l’esempio di Berlino ma c’è da dire che i tedeschi sull’ambientalismo sono molto fuorvianti, basta guardare i recenti casi di pollo e uova alla diossina. Quando fanno i controlli sugli impianti guardano l’emissione di c02 ma non sanno cos’è la diossina. Tralasciando che la ‘viziosa Italia’ produce 7,9 tonn./ab./anno di c02, mentre la ‘virtuosa ed ecologica’ Germania 10,2, va detto che i controlli vengono fatti peggio che da noi visto che loro utilizzando i propri laboratori di fiducia. Per un tedesco se fai una pista ciclabile accanto all’inceneritore è tutto ok. Sono molto critico con ambiente ed esterofilia. Vi faccio un esempio. Dieci anni fa volevano fare un inceneritore qua a Pistoia e i costruttori ebbero la malaugurata idea di fare incontro pubblico invitando il responsabile dell’inceneritore di Copenaghen in Danimarca. Quando i cittadini gli chiesero quanti erano controlli che venivano fatti sulle diossine lui disse che non erano fatti perché queste si trovano dappertutto. Bella risposta!” Il problema maggiore quindi non è la C02? “No. Il C02 è un gas già presente in natura. Il problema sono le combinazioni chimiche che si vengono a creare come le diossine. Non si sta parlando di una vera catastrofe chimica. Sul c02 ci sono addirittura i diritti di inquinamento: i diritti sulla C02 sono citati nella borsa di Chicago. Andate a vedere se non ci credete”. In tanti reputano un inceneritore ‘buono’ se residuale. Lo è veramente o è una castroneria? “E’ una castroneria. Tanta gente che lo dice fa parte del consiglio di amministrazione di un’azienda vicina all’inceneritore o dell’impianto stesso. Spesso lo dicono anche a Legambiente, una delle associazioni più nocive per l’ambiente a mano che si sale. La base infatti è ecologista e competente, i vertici spesso sono ‘ecolocrati’ per usare un termine francese. Ovvero una persona che non vuole eliminare le nocività ma vuole gestirle per il proprio potere” Quale può essere la soluzione senza inceneritori? “Riciclo e discariche. So che le discariche sono una mostruosità in termini moralistici ma da un punto di vista sanitario, se gestite bene, hanno problemi decisamente inferiori rispetto all’inceneritore. Fare il riciclo totale sfortunatamente è impossibile però è un modus operandi che si può compensare con le discariche”.
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