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Grazie a tutta la cittadinanza.
Video, i Castelli Romani resistono. Clicca qui.
Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, discamping 2012, clicca qui.
Di segreto c’è ben poco (nell’articolo
sottostante), di miope tantissimo. In tutto ciò, un mare di interessi e
tante menzogne volte ad un unico grande risultato: truffare il
cittadino. L’equazione deve tornare. A noi il ruolo di sbilanciarla.
(Fonte articolo, clicca qui)
Sei pagine zeppe di numeri, nomi e dati. Un documento riservato con
tutte le possibili strategie per scongiurare l’emergenza rifiuti. È
quello che in questi giorni l’amministratore delegato dell’Ama
Salvatore Cappello gira e rigira nelle sue mani, legge e studia per
evitare che Roma finisca come Napoli, dopo le polemiche sulla discarica
temporanea finite con un nulla di fatto. C’è tutto in queste pagine:
quanti rifiuti produce la capitale, quanti ne differenzia, il piano per
Roma stilato dal ministro all’Ambiente Clini, che il sindaco Alemanno e
la presidente della Regione Polverini non hanno ancora firmato, e le
mosse da mettere in campo. Partendo da una premessa: gli impianti per
il trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati,
necessario per trasformare l’immondizia in combustibile da rifiuti,
sono assolutamente sottoutilizzati. Nel 2011 hanno lavorato al 42%
delle loro capacità, nel primo semestre del 2012 al 50%. Colari, il
gruppo proprietario di due dei quattro impianti della capitale, e Ama
si sono impegnati, già a partire dal secondo semestre 2012, a
raggiungere la piena messa a regime. Ma non basta per coprire il
fabbisogno. E qui si inserisce la proposta che il privato Manlio
Cerroni e il suo gruppo Colari hanno avanzato al commissario per
l’emergenza rifiuti Goffredo Sottile: montare a Rocca Cencia e a
Malagrotta, sempre di proprietà di Cerroni, una serie di
“tritovagliatori” che dividano i rifiuti indifferenziati in frazione
secca e in organico biostabilizzato, materiale che si usa per ricoprire
i rifiuti nelle discariche, da utilizzare per i bacini di
stabilizzazione nell’area di Ponte Malnome. Secondo le stime di
Cerroni, il piano diventerebbe operativo al più tardi entro il primo
quadrimestre 2013. In corso di valutazione anche una terza ipotesi: la
realizzazione di un quinto impianto di trattamento meccanico biologico
AceaAma dalla capacità compresa tra 180mila e 240mila tonnellate
all’anno nel territorio di Paliano. L’impianto entrerebbe in esercizio
non prima dell’inizio del 2014. A questo punto, continua il documento
dell’Ama, sarà indispensabile disporre di altri gassificatori, perché
finora è in funzione una sola linea dell’impianto di Malagrotta. Come
già previsto dal piano regionale, dovranno entrare in funzione la
seconda linea a Malagrotta, con una capacità di 90mila tonnellate
all’anno, e il nuovo gassificatore di Albano, che potrà lavorare fino a
160mila tonnellate all’anno di combustibile da rifiuti. A completare il
quadro, la partenza del porta a porta spinto, come annunciato
all’inizio di giugno da Clini e Alemanno. Questa la strada, secondo
l’Ama, per raggiungere gli obiettivi fissati nel piano per Roma: 40% di
raccolta differenziata entro il 2013, 50% entro il 2014, 60% entro il
2015, 65% entro il 2016.
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