Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 1 novembre 2012

Anelli, AMA: “Gestiremo i rifiuti con i privati così abbasseremo le tariffe”




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Giovanna Anelli è diventata direttore generale di Ama dopo la bufera sul maxicontratto da 500 milioni con il patron di Malagrotta Manlio Cerroni che è costata il posto all’amministratore delegato Salvatore Cappello. 
 
E ora?
 
«Ridurremo notevolmente la durata del contratto a Cerroni. 
 
Ma tutto questo lo stiamo inserendo, d’intesa con il Comune, in un progetto strategico basato su una presenza centrale di Ama nella chiusura del ciclo dei rifiuti. Vogliamo realizzare una partnership pubblico-privata per la gestione di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti prodotti nel comune di Roma. E così non avremo soltanto costi ma anche guadagni e potremmo ridurre le tariffe ai cittadini». Cerroni è d’accordo? «Sono certa che Cerroni si adatterà alle esigenze della città. Noi faremo partire una gara per la realizzazione di questa partnership. Sappiamo che saremo in grado di avere una sufficienza impiantistica dal 2015. Nel frattempo a novembre ci sarà un bando di gara internazionale per individuare soggetti in grado di garantire il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti in eccesso».

È vero che avete minacciato il sequestro degli impianti? «Il gestore è privato ma ha degli obblighi imposti dalla legge dai quali non si può sottrarre. Il rispetto spetta alle autorità competenti». Sempre più fondamentale è la percentuale di raccolta differenziata: a che punto è Roma? «Al momento siamo al 26% ma nel 2008 siamo partiti dal 17%. Stiamo facendo un grande sforzo per introdurre un progetto nel IV municipio che coinvolgerà altre 220mila persone. Così riusciremo a rispettare il Patto per Roma, siglato dal sindaco, dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione, che prevede di raggiungere il 30% entro il 2012. Alla fine del 2014 coinvolgeremo un milione di cittadini con il porta a porta». Per fare questo progetto, considerando il blocco delle assunzioni, avete deciso di trasformare in full-time 1.500 contratti part-time. «Non potevamo assumere. Non potevamo aumentare gli straordinari. Aumentare il monte ore del personale part-time era l’unica strada». C’è la copertura economica? «Il saldo tra costi e benefici è di 19 milioni. Per il Patto per Roma il ministero ne ha stanziati 9 e la Regione Lazio 11. C’è una copertura totale». La Regione non li ha stanziati, li ha messi solo in bilancio. Visti i tempi c’è da preoccuparsi. «La Regione ha fatto una delibera, la 406 del 2012. Ma i contributi della Regione passano attraverso il Comune. E si sta attivando per ottenerli». Non c’è il rischio di una nuova Parentopoli? «Questi 1.500 erano in Ama da molti anni. I più vecchi dal 2006. E, comunque, l’azienda è serena e confida nel lavoro della magistratura. Parentopoli è passata e, nel caso, chi ha avuto delle responsabilità ne risponderà. Ormai abbiamo voltato pagina».

E la storia della gara d’appalto per le divise? «Un’inchiesta in fase embrionale. Abbiamo fornito alla guardia di finanza tutta la documentazione con la massima trasparenza anche perché siamo convinti di aver operato correttamente. Su questi appalti Ama ha vinto ricorsi anche in secondo grado». E la polemica delle promozioni ai sindacalisti? «Quegli accordi sono stati siglati il 24 luglio. Io sono stata nominata il 20 settembre. E poco più di una settimana fa l’accordo è stato disdetto. Abbiamo avviato un nuovo corso, puntiamo sui criteri meritocratici». 

È d’accordo con la scelta di Monti dell’Ortaccio per la nuova discarica temporanea al posto di Malagrotta? «

Non è un problema di Ama. 
Spetta ad altre autorità dirci dove portare i rifiuti». 

Per Roma c’è un rischio Napoli? 

«Assolutamente no. Roma è una città pulita in linea con le altre capitali europee». 

La maggior parte dei romani non la pensa così. 

«C’è molto da fare, molto da migliorare. Ma bisogna considerare che Roma è grande tre volte New York e dieci volte Parigi». 

Qual è l’ostacolo principale per migliorare la pulizia della città? 

«Ci vuole un maggior senso civico. Dire che Roma è sporca è facile ma Roma è una città che viene tanto sporcata, anche dai turisti». 

Tutta colpa dei cittadini? 

«No, ci vuole anche un maggior senso del dovere». 

La definiscono una fedelissima di Panzironi, le dispiace? «Non mi crea particolare imbarazzo. Ho conosciuto Panzironi per la prima volta il 18 ottobre del 2008 quando ho sostenuto con lui il colloquio dopo che ero stata selezionata sul mercato. Ho lavorato per lui e per il suo successore Cappello allo stesso modo. Sono un tecnico, lontana dai partiti».
Eppure proprio i partiti (tutti) le stanno addosso.  «Sto facendo capire alla politica di lasciarmi lavorare. E voglio farlo capire anche ai dipendenti. Se mi seguono possiamo cambiare davvero le cose».

2 commenti:

  1. smaltimento rifiuti low cost? mhhh mi sa di cazzata high risk

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    1. Ahahaaha .. già già Angiolo :-(

      anche quest'altra incorruttibile "tecnica" appetitosa a tutti i vari politici probabilmente .. a mio giudizio .. sarà molto più sensibile all'odore dei soldi e .. i soldi è noto chi sia a farli girare sia come e perchè .. Qua dobbiamo stare con gli occhi ben aperti.

      Cambiano le persone ai vertici (solo quando si bruciano perchè vengono denuncati da Chi li controlla .. Noi .. e guarda 'n pò Alemanno casca dalle nuvole.. ..) ma il fine ultimo resta lo stesso ed a pagarne le conseguenze saremo sempre noi Cittadini.

      già già .. per la sora Tecnica il problema de Roma è la "mancanza di Doveri Civili" .. sì sì sì .. ma da parte de chi ?!

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