Mercoledì 21 Novembre 2012 18:48
Aggiornamento ultima ora Nena News
La lunga notte di bombardamenti, la
più pesante dall'inizio dell'offensiva israeliana, continua a far
crescere il bilancio di morti civili palestinesi. Attaccata da cielo e
mare, Gaza continua a vivere momenti drammatici mentre gli spiragli di
tregua aperti nella giornata di ieri sembrano sempre più sfumare tra le
bombe che precipitano dal cielo di Gaza. L'aviazione israeliana sembra
portare avanti un attacco durissimo, considerato quasi “chirurgico”,
nei confronti di edifici del governo e uffici di diverse agenzie stampa
internazionali e centri di comunicazione di Hamas. Bombardato anche
alcune ore fa lo stadio di Gaza City in un quadro di completa
distruzione della cittá, come restituiscono le immagini che in questi
giorni stanno facendo il giro del mondo.
Nella
costa di Gaza, continui bombardamenti si susseguono da stamattina,
mentre l'attacco via terra che ieri si era paventato da parte di
Israele sembra che non si sia ancora verificato: i carri armati e
l'artiglieria sionista si è posizionata già da ieri sera sul confine,
dove anche da qui sferra il suo attacco senza però, per il momento
entrare nella striscia.
A peggiorare
la situazione è stata nelle ore scorse la chiusura del valico di Kerem
Shalom, a Sud del confine tra Gaza e Israele, l'unico utilizzato per il
passaggio di beni. Per “ragioni di sicurezza” dicono fonti israeliane,
per la popolazione civile palestinese martoriata dopo sette giorni di
bombardamenti un elemento che rende ancor più difficile la situazione.
Intanto nella mattinata di oggi si è verificata un'esplosione a Tel
Aviv, azione portata avanti e rivendicata successivamente da Hamas, su
un autobus, segno di come la resistenza palestinese stia in qualche
modo caratterizzando l'ennesima operazione criminale israeliana. E
mentre il popolo palestinese non sembra rimanere a guardare i morti
caduti per mano di bombe sioniste, la diplomazia internazionale sembra
voler fare la sua parte, o meglio, prendere parte dando la parvenza di
un interesse che non sia solo unilaterale. Durante la giornata, è
proseguito infatti il tour di Hillary Clinton alla rincorsa per un
cessate il fuoco. Dopo aver incontrato il premier israeliano Netanyahu
e con il ministro degli esteri e della difesa israeliani, è stata la
volta dei colloqui con il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon e
con Abu Mazen, presidente dell'Anp, oltre che con il presidente
egiziano Morsi. La presenza della Clinton è stata comunque contestata.
Nei pressi del palazzo presidenziale dove si trovava per l'incontro con
Abu Mazen, le forze di sicurezza palestinesi hanno impedito ai
manifestanti di avvicinarsi all'edificio durante l'incontro tra Clinton
e Abu Mazen.
Proteste si sono verificate anche a Gerusalemme dove il
sindacato dei lavoratori ha organizzato questa mattina un presidio di
fronte alla rappresentanza dell'Unione europea per il silenzio e la
complicità di questa sull'attacco a Gaza.
Ma già nelle prime ore del
pomeriggio le prime dichiarazioni a partire dal Ministro Terzi e
passando da Angela Merkel, condannavano senza ritegno l'azione contro
l'autobus a Tel Aviv, probabilmente considerata come l'unica degna di
commento a fronte dei centinaia di palestinesi uccisi in questi giorni.
Alcuni
mezzi di informazione israeliani -senza citare fonti ufficiali-
riferiscono intanto che il cessate il fuoco potrebbe essere proclamato
nelle prossime ore, seguendo lo schema negoziale già messo in atto alla
fine (gennaio 2009) dell'offensiva "Piombo fuso".
Israele, sembrerebbe
quindi in procinto di dichiarare una tregua unilaterale, alla quale
seguirebbe -secondo il quotidiano in questione- un analogo annuncio da
parte delle fazioni palestinesi.
Dalle notizie degli ultimi minuti,
alcuni quotidiani italiani on-line informano che a partire dalle 20 di
questa sera la tregua sarà effettiva.
Secondo quanto riportano, ad
annunciarlo sono fonti israeliani e di Hamas, mentre si specifica che
il blocco a Gaza verrà comunque mantenuto.
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