Terzo giorno di bombardamenti a Gaza dopo un'altra notte di esplosioni susseguitesi senza tregua.
I raid aerei continuano a colpire pesantemente la popolazione civile e hanno fatto salire il bilancio dei morti a 23 persone, a dispetto delle dichiarazioni di Israele che sostiene di voler colpire solo le sedi di Hamas.
A questo si aggiunge la situazione di emergenza negli ospedali, che non riescono a garantire accoglienza a tutti i feriti (che sono ormai centinaia e che si tenterà di trasferire in parte in Egitto) e il blocco degli aiuti umanitari inviati da Ramallah, fermati da Israele al valico di Erez.
Questa mattina il cielo di Gaza ha vissuto una breve tregua in concomitanza con la visita del premier egiziano Hisham Qandil ma poi sono subito ripresi i raid aerei.
Durante la visita il premier egiziano ha invocato la fine immediata dell'aggressione a Gaza; il ruolo giocato dall'Egitto avrà un peso importante nei prossimi giorni nella geografia delle alleanze rispetto alla nuova offensiva di Israele.
Dopo l'appoggio a Israele espresso ieri da Obama, anche l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'UE si è accodata al presidente USA con dichiarazioni simili che hanno difeso ancora una volta l'offensiva israeliana nella striscia.
Da Gaza non si ferma il lancio di razzi in direzione di Israele e, per la prima volta, alcuni missili sono arrivati fin dentro Tel Aviv, causando tra l’altro l’abbattimento di alcuni droni israeliani e arrivando anche a colpire anche il parlamento di Gerusalemme.
Ora si annuncia un’altra notte di esplosioni assordanti e la popolazione della striscia teme che possa essere anche peggio di quelle precedenti e rimane inoltre la paura per una sempre più probabile invasione via terra da parte dell’esercito israeliano; un’ipotesi, questa, che ha già fatto fuggire alcune persone presenti nei campi profughi situati al confine.
La tensione a Gaza rimane dunque alta ma, nonostante la paura, anche la rabbia e la resistenza rimangono forti: centinaia di persone sono scese di nuovo in strada quest’oggi e alla notizia di ogni drone abbattuto esplodono festeggiamenti per le strade della striscia.
In tutto il mondo si preparano inoltre iniziative di solidarietà col popolo palestinese e di condanna verso l’ennesima operazione criminale da parte di Israele.
Ascolta la diretta con Alessandro, corrispondente da Gaza, registrata durante la mattinata informativa di RadioBlackout:
I raid aerei continuano a colpire pesantemente la popolazione civile e hanno fatto salire il bilancio dei morti a 23 persone, a dispetto delle dichiarazioni di Israele che sostiene di voler colpire solo le sedi di Hamas.
A questo si aggiunge la situazione di emergenza negli ospedali, che non riescono a garantire accoglienza a tutti i feriti (che sono ormai centinaia e che si tenterà di trasferire in parte in Egitto) e il blocco degli aiuti umanitari inviati da Ramallah, fermati da Israele al valico di Erez.
Questa mattina il cielo di Gaza ha vissuto una breve tregua in concomitanza con la visita del premier egiziano Hisham Qandil ma poi sono subito ripresi i raid aerei.
Durante la visita il premier egiziano ha invocato la fine immediata dell'aggressione a Gaza; il ruolo giocato dall'Egitto avrà un peso importante nei prossimi giorni nella geografia delle alleanze rispetto alla nuova offensiva di Israele.
Dopo l'appoggio a Israele espresso ieri da Obama, anche l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'UE si è accodata al presidente USA con dichiarazioni simili che hanno difeso ancora una volta l'offensiva israeliana nella striscia.
Da Gaza non si ferma il lancio di razzi in direzione di Israele e, per la prima volta, alcuni missili sono arrivati fin dentro Tel Aviv, causando tra l’altro l’abbattimento di alcuni droni israeliani e arrivando anche a colpire anche il parlamento di Gerusalemme.
Ora si annuncia un’altra notte di esplosioni assordanti e la popolazione della striscia teme che possa essere anche peggio di quelle precedenti e rimane inoltre la paura per una sempre più probabile invasione via terra da parte dell’esercito israeliano; un’ipotesi, questa, che ha già fatto fuggire alcune persone presenti nei campi profughi situati al confine.
La tensione a Gaza rimane dunque alta ma, nonostante la paura, anche la rabbia e la resistenza rimangono forti: centinaia di persone sono scese di nuovo in strada quest’oggi e alla notizia di ogni drone abbattuto esplodono festeggiamenti per le strade della striscia.
In tutto il mondo si preparano inoltre iniziative di solidarietà col popolo palestinese e di condanna verso l’ennesima operazione criminale da parte di Israele.
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