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“Stop
alla costruzione di nuovi inceneritori e chiusura graduale di quelli
esistenti”. L’assessore all’ambiente dell’Emilia Romagna, Sabrina
Freda, dopo l’incontro coi vertici delle aziende conferma le parole di
una settimana fa: “la linea è quella di tutta la giunta e le due
multiutility si atterrano al piano”. Verifica entro il 2018. L’annuncio
è di quelli importanti. “Stop alla costruzione di nuovi inceneritori in
Emilia Romagna e chiusura graduale di quelli esistenti, a partire dai
più vecchi”. A dirlo, dopo un incontro con i vertici di Hera e Iren, è
l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda. “Ci tengo a
specificarlo, la linea è quella di tutta la giunta e le due
multiutility si atterrano al piano”. Il piano di cui parla l’assessore
è in lavorazione, ma è già disponibile un primo documento di indirizzo,
approvato in estate. L’obiettivo è dunque già chiaro, ed è la riduzione
graduale di discariche e inceneritori fino a passare ad un ciclo dei
rifiuti basato esclusivamente su “poli provinciali di recupero”. Un
obiettivo non certo facile, visto che nel 2010 i rifiuti urbani hanno
superato le tre milioni di tonnellate, con un aumento che non hai mai
visto rallentamenti ad eccezioni del 2009. Le percentuali parlano
chiaro: dal 2001 al 2010 la produzione totale è aumentata del 22%
mentre la popolazione solo del 9%. Le linee di indirizzo approvate
dalla giunta invece puntano in primo luogo a prevenire la produzione
dei rifiuti, prolungando quindi la vita utile dei beni. Da qui l’idea
di una rete regionale di “poli di recupero”, per rimettere in circolo
quello che altrimenti sarebbe destinato all’incenerimento o comunque
alla discarica. Per fare questo, ha spiegato l’assessore, “servirà un
patto con le aziende e il sistema produttivo, in modo che tutto quello
che si produce sia riutilizzato il più possibile”. “Impossibile per il
momento dare delle date”, spiega Freda, che sottolinea come il prossimo
nuovo Piano regionale dei rifiuti scadrà nel 2018, “e quindi le
verifiche avverranno ogni sei anni”. Detto questo le linee guida sono
ormai tracciate: chiusura delle discariche, stop alla costruzione di
nuovi inceneritori e utilizzo di quelli già in funzione “per lo
smaltimento finale dei rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale
nel rispetto del principio di prossimità”. Poi, con la graduale
apertura dei centri di recupero, chiusura di tutti gli inceneritori
presenti in Emilia Romagna. L’esempio da prendere è quello di Reggio
Emilia. “Quando hanno fermato il loro inceneritore – ragiona
l’assessore all’ambiente – si sono fatti carico dei propri rifiuti
attraverso un sistema misto discarica-trattamento a freddo mediante
procedimenti meccanici-biologico”. Domani Freda sarà a Parma per
discutere con l’assessore all’ambiente Gabriele Folli del
termovalorizzatore che Iren vuole attivare e che invece il sindaco
Federico Pizzarotti ha promesso di chiudere.
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