Scritto da
Daniele Castri su http://www.controluce.it/
Invio in allegato il Comunicato stampa di Daniele Castri, membro e referente legale No Inc, in merito alla recente lettera ricevuta da parte del monopolista dei rifiuti della Regione Lazio.
Vi prego di dargli la massima diffusione..
Grazie per la vostra attenzione, buon lavoro.
Grazie per la vostra attenzione, buon lavoro.
Daniele Castri
Per: Avv. Manlio Cerroni
Presso: Viale del Poggio Fiorito n. 63; 00144, Roma
E, p.c.: Periodico Eco 16, Direttore Gambacorta
Presso: Via Laziale n. 41; 00040, Ariccia (Roma)
E, p.c.: Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri
Presso: Piazza G. Falcone s.n.c.; 00049 Velletri (Roma)
E, p.c.: Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
Presso: Piazzale Clodio snc (Via Golametto n. 12); 00195, Roma
Oggetto: Risposta per l'Avv. Manlio Cerroni. Esposto.
Egregio Avvocato Cerroni,
la
lettera (doc. 1) - non certo l'unica, tra l'altro, finora rivolta ad
attivisti, giornalisti e media locali (doc. 2) - che Lei ha inviato al
sottoscritto ed al periodico Eco 16, in risposta ad una mia intervista
(doc. 3), non mi sorprende. Lei rivendica un diritto di replica a senso
unico. E cioè pretende non solo di essere intervistato, ma di fare
anche le domande cui pensa di voler rispondere. E, come se non
bastasse, anche di concedere o non concedere il lascia passare ad ogni
eventuale interpretazione che gli organi di stampa dovessero fare in
merito, ovviamente, alle risposte che Lei ritiene di dover dare alle
Sue domande. In altri termini rivendica un Suo potere di monopolista
non soltanto nel servizio pubblico di gestione del ciclo dei rifiuti
ma, anche, nel controllo dell'opinione pubblica non bastandole,
evidentemente, la disponibilità diretta di organi di stampa, giornali,
tv e web; ne lo spazio che comunque, molto spesso, Le viene concesso in
ogni dove.
Avv. Cerroni, il sottoscritto, insieme al movimento di
cui faccio parte, ha una diversa visione del mondo e, soprattutto, dei
rapporti tra pubblica amministrazione ed imprenditori. Personalmente,
oltreché in nome di tale movimento, La invito formalmente a partecipare
ad un pubblico dibattito in cui Lei avrà garantita la più ampia libertà
di parola e la più ampia possibilità di far valere le Sue ragioni.
E'
chiaro, tuttavia, che le domande saranno formulate dai rappresentanti
del movimento e non pre-concordate con Lei. Le anticipo in ogni caso,
che le domande riguarderanno i rapporti che Lei intrattiene con le
Pubbliche Amministrazioni comunali e regionali e con i rappresentanti
di tali Istituzioni.
Siamo curiosi di sapere, ad esempio, cosa Lei
pensa di una situazione in cui è stato possibile, ad un unico
imprenditore, diventare il vero e solo dominus nella gestione e
chiusura del ciclo dei rifiuti della capitale d'Italia e dintorni.
Siamo curiosi, inoltre, di conoscere in che modo lo sfruttamento della
più grande discarica d'Europa (quella che Lei stesso, nella recente
lettera a Sottile (doc.4), ha definito: "la grande ancella, a tutto
fare ed a disposizione, giorno e notte, da più di trent'anni ...") ha
determinato danni alla comunità dei cittadini, sia in termini di costi
economico-sociali relativi a quanto la collettività dovrà spendere per
ridurre i livelli di inquinamento delle acque e dell'aria, sia in
termini di costi causati dal ritardo nell'adozione d'una organizzazione
nella gestione del servizio di raccolta delle materie prime diversa dal
brutale scarico ed interramento di rifiuti indifferenziati in una fossa
più o meno protetta; sia, infine, in termini di costi
igienico-sanitari. Siamo curiosi di capire che cosa significa, per un
imprenditore unico come Lei, l'esternalizzazione - mi permetta – delle
spese suddette: cioè il fatto che l'imprenditore unico pretende il
pagamento delle tariffe ma esclude di farsi carico dei costi che la Sua
attività industriale oggettivamente pone a carico dell'intera comunità.
Nella
Sua lettera di rivendicazione del diritto di replica, abilmente Lei
tenta di interpretare le critiche da me rivolte al Suo "modus operandi"
come presunte illazioni di imbrogliucci o, peggio, di piccola
macelleria corruttiva. Non è così, ed il problema, come ben capirà, non
può ridursi ad amicizie personali, a rapporti più o meno conviviali con
amministratori e politici, ad eventuali aiuti richiesti o non richiesti
e concessi o non concessi da parte di partiti, politici ed
amministratori aspiranti "democratici".
Questi profili – che pure, in
taluni casi, rilevo e rivendico - possono costituire, a mio avviso,
semplicemente le scorie d'una situazione ben più grave e drammatica e
relativa, in modo particolare, alla oggettiva soggezione economica,
industriale, organizzativa e, cosa ancora peggiore, anche culturale,
che vede le Istituzioni Pubbliche costrette a subire continui e
sistematici dictat e condizionamenti da parte del monopolista unico.
Come si potrebbe altrimenti spiegare, ad esempio, il fatto inaudito che
di fronte a recenti e gravi contestazioni da parte di Enti Pubblici
(N.O.E. ed Arpa Lazio, doc. 5), che riguardano la correttezza e la
sicurezza della gestione della discarica di Albano e l'adempimento di
obblighi previsti dalla legge a carico del gestore, i dirigenti della
Regione Lazio chiedano, addirittura, al gestore stesso, di rispondere
ai rilievi accertati dai funzionari pubblici (Doc. 6)? E' come chiedere
all'oste se il vino, che sa di aceto, è buono. Qui, Avvocato Cerroni,
sta il vero problema da indagare ed evidenziare. La sottrazione alla
comunità ed al territorio del potere di conoscere e di decidere senza
costrizioni e vincoli, in modo libero.
Non si può accettare che il
problema del servizio pubblico della raccolta e dello smaltimento dei
rifiuti urbani venga continuamente condizionato dall'imprenditore unico
nei seguenti termini:
"o mangiate questa minestra o vi butto dalla
finestra".
Di questo è fondamentale discutere, Avv. Cerroni, il resto è
semplice tattica furbesca volta a creare confusione, intimorire
attivisti, giornalisti ed organi di stampa ed a condizionare l'opinione
pubblica.
Sempre per esemplificarLe quanto Le dico ed applicarlo al
caso concreto di Albano, cercherò di ripercorrere la storia
dell'approvazione sia dell'inceneritore dei Castelli Romani sia del VII
invaso della discarica di Roncigliano. Il tutto prese avvio il 4 Luglio
2007 con un "Atto Di Diffida" (ndr: sic!?) della Sua Società, Pontina
Ambiente srl, ai dieci Sindaci dei comuni dei Castelli Romani (doc. 7):
ovvero i Sindaci dei dieci Comuni che sverzano i propri rifiuti
indifferenziati nella Sua discarica di Roncigliano. Scrive l'Ing.
Francesco Rando - Suo braccio destro a Malagrotta come a Roncigliano –
ai dieci amministratori suddetti: "... la scrivente Pontina Ambiente, a
più riprese, ha proposto alle competenti Istituzioni, non ricevendo
tuttavia ad oggi conclusiva risposta, la chiusura del ciclo dei rifiuti
tramite gassificatore di nuova generazione ... ed un progetto di
discarica di servizio tuttora all'esame degli Uffici Commissariali
competenti (ndr: VII invaso) ... quanto sopra premesso, DIFFIDA i
sindaci dei comuni utenti ... a costituire una Commissione per
l'emergenza ... che accompagni e sostenga le esposte istanze ...
avvertendo che, in avversa ipotesi, sarà inevitabile la sospensione di
ogni attività di trattamento e/o smaltimento dei Rifiuti del Bacino
interessato a decorrere dal 1 Agosto 2007, attività che potrà
riprendere solo alla condizione che le istanze di cui sopra abbiano
trovato accoglimento per darvi esecuzione."
Il 20 Luglio 2007 partì, da
parte dei dieci Sindaci dei Castelli Romani, la famigerata lettera a
Marrazzo in cui si dichiaravano disponibili ad accogliere un
inceneritore ad Albano. Chissà , mi chiedo, se prevalse, in questi
amministratori pubblici, la paura di restare con la monnezza per strada
ovvero la consapevolezza della propria incapacità nella gestione e
chiusura del ciclo dei rifiuti? E chissà, inoltre - mi chiedo ancora -
a quanto ammontavano, nel Luglio del 2007, i debiti che ciascuno dei
Comuni aveva contratto nei confronti della Sua società, la Pontina
Ambiente srl?
Come se non bastasse, inoltre, l'Ing. Francesco Rando
fece seguire il 19 Settembre 2007 un'altra comunicazione diretta al
Commissario dell'Emergenza Rifiuti della Regione Lazio. Commissario,
evidentemente, non altrettanto veloce quanto i dieci Sindaci dei
Castelli Romani nel "piegarsi" alle Sue richieste: "Facciamo
riferimento alla nostra precedente nota ... per doverosamente e
insistentemente ritornare sull'argomento e sollecitare, in proposito,
dopo i numerosi incontri preferiali ai vari livelli istituzionali,
impellenti e risolutive iniziative da parte dei responsabili
istituzionali della Gestione Commissariale dei rifiuti.
Salvo in
alternativa prepararsi al peggio.
Poiché di tali promessi interventi
non abbiamo a tutt'oggi notizie ...
è nostro preciso dovere rimarcare
ai competenti Uffici ed ai Sindaci dei Comuni utenti, oggi e per
l'ennesima volta, la priorità assoluta di garantire la continuità del
servizio, provvedendo alla rapida approvazione del progetto relativo
alla nuova discarica (ndr: VII invaso) ... e l'approvazione del
progetto di gassificatore ... Ferme ancora, ed in tutto valide ... le
premesse e le ragioni articolatamente esposte nella formale diffida del
4 Luglio 2007 che in questa sede richiamiamo." (doc. 8).
Il resto, purtroppo, è storia che conosciamo sin troppo bene.
A
cominciare, a proposito dei "fatti" che Lei invoca – nonché delle
domande che io ed altri abbiamo intenzione di porgerLe – sempre nello
spirito di rendere intellegibile quanto Le dico - dalla questione
distanze tra VII invaso di Roncigliano, terrapieno e abitazioni civili.
Alcuni dirigenti regionali, nel corso della procedura ordinaria
(perché
Lei parla di procedura commissariale?) d'approvazione del nuovo invaso
della discarica di Albano, si sono battuti come leoni, in sede di
conferenza dei servizi, per approvare il Suo progetto e superare alcuni
problemi. (doc.9) Tanto da arrivare, addirittura, a minacciare una
denuncia nei confronti dei dirigenti della Asl Rm-H che,
legittimamente, si opponevano al VII invaso (doc. 10). Come è stato
possibile, secondo Lei, localizzare il VII invaso a soli 178,5 metri
dal passo pedonale e carrabile e ad appena 200,16 metri dal fabbricato
(come testimoniato dalla relazione tecnica topografica redatta
dall'Ufficio Urbanistico del Comune di Albano) della prima abitazione
di Villaggio Ardeatino, quando la Legge Regionale impone distanze ben
diverse?
Ma tanti altri ancora i "fatti", certo.
Un altro, difficile
da dimenticare, è alquanto singolare (doc. 11).
Mentre al Tar Lazio si
teneva un'udienza, l'ultima, relativa all'inceneritore dei Castelli
Romani (mercoledì 27 Ottobre 2010 ore 11,00), contemporaneamente, nel
senso letterale del termine, alla Galleria Caetani, il Gruppo
Consiliare del PD Campidoglio, ed in modo particolare il Consigliere
Capo-Gruppo del PD Umberto Marroni ed altri, La invitavano ad
intervenire pubblicamente per discutere di tematiche relative al ciclo
dei rifiuti nella Regione Lazio:
"ATTUARE SUBITO IL PIANO RIFIUTI PER
EVITARE L'EMERGENZA A ROMA. CHIUDERE LA DISCARICA DI MALAGROTTA,
INCREMENTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, REALIZZARE GLI IMPIANTI
AUTORIZZATI".
Secondo Lei, Avvocato Cerroni, l'impianto da realizzare
qual'era?
Tante altre le domande anche rispetto a tempi più recenti.
Cosa significa la richiesta al Commissario Sottile di "spingere" il
Governo Nazionale a far concedere mutui dalla Cassa Depositi e Prestiti
al Consorzio Co.E.Ma. per realizzare l'inceneritore di Albano
prospettando altrimenti il permanere di una situazione di emergenza?
Prima o poi, inoltre, sarà necessario prendere in esame i rapporti tra
la Sua società, la Pontina Ambiente srl, l'Acea e l'Ama e la
ripartizione, tra queste società (costituite nel 2007, con atto
privato, nel consorzio Co.E.Ma.) dei vantaggi e dei costi di
costruzione e gestione dell'inceneritore.
Questi rapporti sono rimasti
segreti e, in un modo o nell'altro, dovranno presto diventare,
viceversa, pubblici. Sempre il Co.E.Ma.: il consorzio costituito senza
una delibera d'indirizzo di giunta o consigliare nonché senza gara
d'appalto. Lo stesso Co.E.Ma. che, ancora senza gara d'appalto, fu
indicato dal Commissario nel famigerato decreto di pubblica utilità per
costruire e gestire l'inceneritore dei Castelli.
E dello strano
rapporto tra brevetto Thermoselect e brevetto JFE, Lei cosa dice? Ed il
Comune di Albano, ad oggi, ha debiti consistenti nei Suoi confronti? E
gli altri Comuni dei Castelli Romani? Recentemente ha stipulato con uno
o più Comuni dei Castelli Romani una convenzione per la dilazione - in
quote parte - di debiti pregressi o sopravvenuti? (doc. 12)
Venga,
dunque, Avvocato Cerroni, a chiarire ciò che interessa ai cittadini dei
Castelli Romani ed a fare le Sue più ampie repliche circa presunte ed
inesistenti illazioni e insinuazioni in merito ai Suoi rapporti,
passati e presenti, con partiti politici e singoli
politici/amministratori aspiranti "democratici". Sarà mia cura
invitare, inoltre, insieme a Lei, anche tutti gli allora (Luglio 2007)
Sindaci dei Castelli Romani, proprio quelli che inviarono a Marrazzo la
lettera – da alcuni giustamente denominata
"il Papello" - di
disponibilità ad accogliere un inceneritore ai Castelli oltre, per la
situazione presente, all'attuale Sindaco di Albano Laziale, Nicola
Marini. Può fissare Lei stesso la data dell'incontro pubblico che
potrà aver luogo ad Albano, nella piazza (della Costituente) antistante
la sede comunale. Sarà mio/nostro impegno pubblicizzare la
partecipazione al dibattito di un imprenditore unico che si vanta di
essere il "benefattore"
(in realtà, benefattore a pagamento!) della
comunità e della Città di Roma e dintorni. In attesa di un Suo cortese riscontro, Le porgo distinti saluti.
Il No Inc invita Cerroni – il magnate dei rifiuti - ad Albano, per un dibattito pubblico.
Da
qualche tempo il monopolista dei rifiuti Cerroni è impegnato in quella
che si potrebbe definire come una "intensa attività epistolare".
Lettere, però, non solo di carattere istituzionale, come quella di
giugno al Commissario Sottile che gli è costata una denuncia penale. Ma
anche dal profilo decisamente più "personale ed intimidatorio". Missive
contro-firmate personalmente e indirizzate sia agli attivisti più
esposti del movimento sia a giornalisti e testate (cartacee e web) che
trattano il tema rifiuti. In quella inviata al sottoscritto pochi
giorni fa si legge, ad esempio: "l'attività che con il gruppo di
imprese legato al consorzio Co.La.Ri. ho svolto e svolgo da decenni a
Roma e nel Lazio chiede di essere giudicata per i fatti, non da
allusioni volgari, indimostrate, allusive." Quasi tutte, però, chiudono
così: "Mi riservo di agire nelle sedi opportune a tutela dei miei
diritti."
E' questo, a mio avviso, un tentativo palese e smaccato di
condizionare non solo il movimento No Inc e la stampa ma, anche, cosa
inaccettabile, l'opinione pubblica. Evidentemente Cerroni non gradisce
la credibilità e lo spazio che il movimento ha conquistato sul
territorio.
Nessuno però, ai Castelli Romani, è disposto a farsi
spaventare o, tanto peggio, imbavagliare!
Ho pensato, così, non solo di
rispondergli con una "lettera aperta" ma anche di porgergli,
contestualmente, a nome mio e del No Inc, una serie di domande
"scottanti" inviate, per conoscenza, anche alle Procure di Roma e
Velletri. Tra queste alcune sono inerenti, ad esempio, le modalità con
cui la Pontina Ambiente ha "convinto", tanto per usare un eufemismo,
gli allora dieci sindaci (ndr: Luglio 2007) dei Castelli Romani - e
poi, subito dopo, il Commissario Marrazzo – ad approvare il progetto
dell'Inceneritore e del VII invaso. Altre, invece, sono relative alla
recentissima indagine sull'inceneritore di Albano aperta dalla Procura
di Roma. Ed, infine, l'ho invitato formalmente – a nome mio e del No
Inc - a partecipare ad un dibattito pubblico da tenersi sotto la sede
del Comune di Albano, in piazza della Costituente, dove i
rappresentanti del movimento vorrebbero, davanti ai cittadini,
porgergli un'infinità di domande.
Cerroni accetterà?
Intanto il No
Inc ha in programma un dis-camping autunnale, a Villaggio Ardeatino,
per il 29 e 30 Settembre.
E, per metà Ottobre, il prossimo maxi corteo.
Grandi ! Bravo Daniele ! Complimenti a Tutto il Coordinamento No-Inc !
RispondiEliminaEccezionale contromossa del Coordinamento No-Inc di Albano !!!
.. .. ..
l' Invito ad un Dibattito Pubblico (.. No-Inc - Cittadinanza dei Castelli Romani - Amministrazioni comunali - Manlio Cerroni ..) sul tema dell' incenerimento dei Rifiuti dopo .. le dichiarazioni di '.. lesa dignità ..' da parte del No-Inc .. rilasciate alla stampa dall' 'Avvocato' .. mette Tutti con le spalle al muro e davanti all' esigenza del Territorio di prese di posizioni Decise e limpide sulla effettiva decisionalità delle Amministrazioni sulla Raccolta Differenziata '.. porta a porta ..' e la salvaguardia dei 7 colli di Roma (.. di alto valore paesaggistico .. produzioni agricole DOC .. DOP .. oltre che BIO e storiche: essendo stati patrimonio della Dea Diana prima e dei gloriosi Albani ai tempi di Orazi & Curiazi poi ..) attraverso le 4 R e uno smaltimento a mo' di Vedelago .. che ridurrebbe al minimo i rischi sulla salute offrendo anche '.. posti di lavoro ..' ai sempre più Disoccupati e Precari della zona .. senza contare poi della pazzia criminale di voler inserire un impianto Thermoselect in una delle zone individuate tra le più pericolose dall'Istituo Nazionale di Geofisica e Vulcanologia .. come sempre avanti con il nostro motto:
".. le battaglie perse sono Lotte mai cominciate .." la nostra invece di affievolirsi negli anni è creciuta consolidandosi sempre con più forza e determinazione tra la Cittadinanza dei Castelli contagiando il Lazio intero .. non a caso la repressione aumenta .. ma .. VINCIAMO NOI !!!