Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 11 settembre 2012

Il No Inc invita Cerroni – il magnate dei rifiuti - ad Albano, per un dibattito pubblico

Scritto da  Daniele Castri  su  http://www.controluce.it/

Invio in allegato il Comunicato stampa di Daniele Castri, membro e referente legale No Inc,  in merito alla recente lettera ricevuta da parte del monopolista dei rifiuti della Regione Lazio.  
Vi prego di dargli la massima diffusione..
Grazie per la vostra attenzione, buon lavoro.
Daniele Castri
Per: Avv. Manlio Cerroni
Presso: Viale del Poggio Fiorito n. 63; 00144, Roma
E, p.c.: Periodico Eco 16, Direttore Gambacorta
Presso: Via Laziale n. 41; 00040, Ariccia (Roma)
E, p.c.: Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri
Presso: Piazza G. Falcone s.n.c.; 00049 Velletri (Roma)
E, p.c.: Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma
Presso: Piazzale Clodio snc (Via Golametto n. 12); 00195, Roma

Oggetto: Risposta per l'Avv. Manlio Cerroni. Esposto.

Egregio Avvocato Cerroni,
la lettera (doc. 1) - non certo l'unica, tra l'altro, finora rivolta ad attivisti, giornalisti e media locali (doc. 2) - che Lei ha inviato al sottoscritto ed al periodico Eco 16, in risposta ad una mia intervista (doc. 3), non mi sorprende.  Lei rivendica un diritto di replica a senso unico.  E cioè pretende non solo di essere intervistato, ma di fare anche le domande cui pensa di voler rispondere.  E, come se non bastasse, anche di concedere o non concedere il lascia passare ad ogni eventuale interpretazione che gli organi di stampa dovessero fare in merito, ovviamente, alle risposte che Lei ritiene di dover dare alle Sue domande.  In altri termini rivendica un Suo potere di monopolista non soltanto nel servizio pubblico di gestione del ciclo dei rifiuti ma, anche, nel controllo dell'opinione pubblica non bastandole, evidentemente, la disponibilità diretta di organi di stampa, giornali, tv e web;  ne lo spazio che comunque, molto spesso, Le viene concesso in ogni dove.

Avv. Cerroni, il sottoscritto, insieme al movimento di cui faccio parte, ha una diversa visione del mondo e, soprattutto, dei rapporti tra pubblica amministrazione ed imprenditori.  Personalmente, oltreché in nome di tale movimento, La invito formalmente a partecipare ad un pubblico dibattito in cui Lei avrà garantita la più ampia libertà di parola e la più ampia possibilità di far valere le Sue ragioni.  
E' chiaro, tuttavia, che le domande saranno formulate dai rappresentanti del movimento e non pre-concordate con Lei.  Le anticipo in ogni caso, che le domande riguarderanno i rapporti che Lei intrattiene con le Pubbliche Amministrazioni comunali e regionali e con i rappresentanti di tali Istituzioni.
Siamo curiosi di sapere, ad esempio, cosa Lei pensa di una situazione in cui è stato possibile, ad un unico imprenditore, diventare il vero e solo dominus nella gestione e chiusura del ciclo dei rifiuti della capitale d'Italia e dintorni.  Siamo curiosi, inoltre, di conoscere in che modo lo sfruttamento della più grande discarica d'Europa (quella che Lei stesso, nella recente lettera a Sottile (doc.4), ha definito:  "la grande ancella, a tutto fare ed a disposizione, giorno e notte, da più di trent'anni ...") ha determinato danni alla comunità dei cittadini, sia in termini di costi economico-sociali relativi a quanto la collettività dovrà spendere per ridurre i livelli di inquinamento delle acque e dell'aria, sia in termini di costi causati dal ritardo nell'adozione d'una organizzazione nella gestione del servizio di raccolta delle materie prime diversa dal brutale scarico ed interramento di rifiuti indifferenziati in una fossa più o meno protetta; sia, infine, in termini di costi igienico-sanitari.  Siamo curiosi di capire che cosa significa, per un imprenditore unico come Lei, l'esternalizzazione - mi permetta – delle spese suddette:  cioè il fatto che l'imprenditore unico pretende il pagamento delle tariffe ma esclude di farsi carico dei costi che la Sua attività industriale oggettivamente pone a carico dell'intera comunità.
Nella Sua lettera di rivendicazione del diritto di replica, abilmente Lei tenta di interpretare le critiche da me rivolte al Suo "modus operandi" come presunte illazioni di imbrogliucci o, peggio, di piccola macelleria corruttiva. Non è così, ed il problema, come ben capirà, non può ridursi ad amicizie personali, a rapporti più o meno conviviali con amministratori e politici, ad eventuali aiuti richiesti o non richiesti e concessi o non concessi da parte di partiti, politici ed amministratori aspiranti "democratici". 
Questi profili – che pure, in taluni casi, rilevo e rivendico - possono costituire, a mio avviso, semplicemente le scorie d'una situazione ben più grave e drammatica e relativa, in modo particolare, alla oggettiva soggezione economica, industriale, organizzativa e, cosa ancora peggiore, anche culturale, che vede le Istituzioni Pubbliche costrette a subire continui e sistematici dictat e condizionamenti da parte del monopolista unico.  Come si potrebbe altrimenti spiegare, ad esempio, il fatto inaudito che di fronte a recenti e gravi contestazioni da parte di Enti Pubblici (N.O.E. ed Arpa Lazio, doc. 5), che riguardano la correttezza e la sicurezza della gestione della discarica di Albano e l'adempimento di obblighi previsti dalla legge a carico del gestore, i dirigenti della Regione Lazio chiedano, addirittura, al gestore stesso, di rispondere ai rilievi accertati dai funzionari pubblici (Doc. 6)?  E' come chiedere all'oste se il vino, che sa di aceto, è buono.  Qui, Avvocato Cerroni, sta il vero problema da indagare ed evidenziare. La sottrazione alla comunità ed al territorio del potere di conoscere e di decidere senza costrizioni e vincoli, in modo libero. 
Non si può accettare che il problema del servizio pubblico della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti urbani venga continuamente condizionato dall'imprenditore unico nei seguenti termini:  
"o mangiate questa minestra o vi butto dalla finestra". 
Di questo è fondamentale discutere, Avv. Cerroni, il resto è semplice tattica furbesca volta a creare confusione, intimorire attivisti, giornalisti ed organi di stampa ed a condizionare l'opinione pubblica.
Sempre per esemplificarLe quanto Le dico ed applicarlo al caso concreto di Albano, cercherò di ripercorrere la storia dell'approvazione sia dell'inceneritore dei Castelli Romani sia del VII invaso della discarica di Roncigliano.  Il tutto prese avvio il 4 Luglio 2007 con un "Atto Di Diffida" (ndr: sic!?) della Sua Società, Pontina Ambiente srl, ai dieci Sindaci dei comuni dei Castelli Romani (doc. 7):  ovvero i Sindaci dei dieci Comuni che sverzano i propri rifiuti indifferenziati nella Sua discarica di Roncigliano. Scrive l'Ing. Francesco Rando - Suo braccio destro a Malagrotta come a Roncigliano – ai dieci amministratori suddetti:  "... la scrivente Pontina Ambiente, a più riprese, ha proposto alle competenti Istituzioni, non ricevendo tuttavia ad oggi conclusiva risposta, la chiusura del ciclo dei rifiuti tramite gassificatore di nuova generazione ... ed un progetto di discarica di servizio tuttora all'esame degli Uffici Commissariali competenti (ndr: VII invaso) ... quanto sopra premesso, DIFFIDA i sindaci dei comuni utenti ... a costituire una Commissione per l'emergenza ... che accompagni e sostenga le esposte istanze ... avvertendo che, in avversa ipotesi, sarà inevitabile la sospensione di ogni attività di trattamento e/o smaltimento dei Rifiuti del Bacino interessato a decorrere dal 1 Agosto 2007, attività che potrà riprendere solo alla condizione che le istanze di cui sopra abbiano trovato accoglimento per darvi esecuzione." 
Il 20 Luglio 2007 partì, da parte dei dieci Sindaci dei Castelli Romani, la famigerata lettera a Marrazzo in cui si dichiaravano disponibili ad accogliere un inceneritore ad Albano.  Chissà , mi chiedo, se prevalse, in questi amministratori pubblici, la paura di restare con la monnezza per strada ovvero la consapevolezza della propria incapacità nella gestione e chiusura del ciclo dei rifiuti?  E chissà, inoltre - mi chiedo ancora - a quanto ammontavano, nel Luglio del 2007, i debiti che ciascuno dei Comuni aveva contratto nei confronti della Sua società, la Pontina Ambiente srl? 
Come se non bastasse, inoltre, l'Ing. Francesco Rando fece seguire il 19 Settembre 2007 un'altra comunicazione diretta al Commissario dell'Emergenza Rifiuti della Regione Lazio. Commissario, evidentemente, non altrettanto veloce quanto i dieci Sindaci dei Castelli Romani nel "piegarsi" alle Sue richieste:  "Facciamo riferimento alla nostra precedente nota ... per doverosamente e insistentemente ritornare sull'argomento e sollecitare, in proposito, dopo i numerosi incontri preferiali ai vari livelli istituzionali, impellenti e risolutive iniziative da parte dei responsabili istituzionali della Gestione Commissariale dei rifiuti. 
Salvo in alternativa prepararsi al peggio. 
Poiché di tali promessi interventi non abbiamo a tutt'oggi notizie ... 
è nostro preciso dovere rimarcare ai competenti Uffici ed ai Sindaci dei Comuni utenti, oggi e per l'ennesima volta, la priorità assoluta di garantire la continuità del servizio, provvedendo alla rapida approvazione del progetto relativo alla nuova discarica (ndr: VII invaso) ... e l'approvazione del progetto di gassificatore ...  Ferme ancora, ed in tutto valide ... le premesse e le ragioni articolatamente esposte nella formale diffida del 4 Luglio 2007 che in questa sede richiamiamo." (doc. 8).
Il resto, purtroppo, è storia che conosciamo sin troppo bene.
A cominciare, a proposito dei "fatti" che Lei invoca – nonché delle domande che io ed altri abbiamo intenzione di porgerLe – sempre nello spirito di rendere intellegibile quanto Le dico - dalla questione distanze tra VII invaso di Roncigliano, terrapieno e abitazioni civili. 
Alcuni dirigenti regionali, nel corso della procedura ordinaria 
(perché Lei parla di procedura commissariale?) d'approvazione del nuovo invaso della discarica di Albano, si sono battuti come leoni, in sede di conferenza dei servizi, per approvare il Suo progetto e superare alcuni problemi. (doc.9)  Tanto da arrivare, addirittura, a minacciare una denuncia nei confronti dei dirigenti della Asl Rm-H che, legittimamente, si opponevano al VII invaso (doc. 10).  Come è stato possibile, secondo Lei, localizzare il VII invaso a soli 178,5 metri dal passo pedonale e carrabile e ad appena 200,16 metri dal fabbricato (come testimoniato dalla relazione tecnica topografica redatta dall'Ufficio Urbanistico del Comune di Albano) della prima abitazione di Villaggio Ardeatino, quando la Legge Regionale impone distanze ben diverse?
Ma tanti altri ancora i "fatti", certo. 
Un altro, difficile da dimenticare, è alquanto singolare (doc. 11). 
Mentre al Tar Lazio si teneva un'udienza, l'ultima, relativa all'inceneritore dei Castelli Romani (mercoledì 27 Ottobre 2010 ore 11,00), contemporaneamente, nel senso letterale del termine, alla Galleria Caetani, il Gruppo Consiliare del PD Campidoglio, ed in modo particolare il Consigliere Capo-Gruppo del PD Umberto Marroni ed altri, La invitavano ad intervenire pubblicamente per discutere di tematiche relative al ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio:  
"ATTUARE SUBITO IL PIANO RIFIUTI PER EVITARE L'EMERGENZA A ROMA. CHIUDERE LA DISCARICA DI MALAGROTTA, INCREMENTARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA, REALIZZARE GLI IMPIANTI AUTORIZZATI". 
Secondo Lei, Avvocato Cerroni, l'impianto da realizzare qual'era?
Tante altre le domande anche rispetto a tempi più recenti. 
Cosa significa la richiesta al Commissario Sottile di "spingere" il Governo Nazionale a far concedere mutui dalla Cassa Depositi e Prestiti al Consorzio Co.E.Ma. per realizzare l'inceneritore di Albano prospettando altrimenti il permanere di una situazione di emergenza? 
Prima o poi, inoltre, sarà necessario prendere in esame i rapporti tra la Sua società, la Pontina Ambiente srl, l'Acea e l'Ama e la ripartizione, tra queste società (costituite nel 2007, con atto privato, nel consorzio Co.E.Ma.) dei vantaggi e dei costi di costruzione e gestione dell'inceneritore. 
Questi rapporti sono rimasti segreti e, in un modo o nell'altro, dovranno presto diventare, viceversa, pubblici. Sempre il Co.E.Ma.:  il consorzio costituito senza una delibera d'indirizzo di giunta o consigliare nonché senza gara d'appalto. Lo stesso Co.E.Ma. che, ancora senza gara d'appalto, fu indicato dal Commissario nel famigerato decreto di pubblica utilità per costruire e gestire l'inceneritore dei Castelli. 
E dello strano rapporto tra brevetto Thermoselect e brevetto JFE, Lei cosa dice?  Ed il Comune di Albano, ad oggi, ha debiti consistenti nei Suoi confronti?  E gli altri Comuni dei Castelli Romani?  Recentemente ha stipulato con uno o più Comuni dei Castelli Romani una convenzione per la dilazione - in quote parte - di debiti pregressi o sopravvenuti? (doc. 12)
Venga, dunque, Avvocato Cerroni, a chiarire ciò che interessa ai cittadini dei Castelli Romani ed a fare le Sue più ampie repliche circa presunte ed inesistenti illazioni e insinuazioni in merito ai Suoi rapporti, passati e presenti, con partiti politici e singoli politici/amministratori aspiranti "democratici".  Sarà mia cura invitare, inoltre, insieme a Lei, anche tutti gli allora (Luglio 2007) Sindaci dei Castelli Romani, proprio quelli che inviarono a Marrazzo la lettera – da alcuni giustamente denominata 
"il Papello" - di disponibilità ad accogliere un inceneritore ai Castelli oltre, per la situazione presente, all'attuale Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini.  Può fissare Lei stesso la data dell'incontro pubblico che potrà aver luogo ad Albano, nella piazza (della Costituente) antistante la sede comunale.  Sarà mio/nostro impegno pubblicizzare la partecipazione al dibattito di un imprenditore unico che si vanta di essere il "benefattore" 
(in realtà, benefattore a pagamento!) della comunità e della Città di Roma e dintorni.  In attesa di un Suo cortese riscontro, Le porgo distinti saluti.

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146-Lettera-Cerroni---Eco-1
 
Il No Inc invita Cerroni – il magnate dei rifiuti - ad Albano, per un dibattito pubblico.

Da qualche tempo il monopolista dei rifiuti Cerroni è impegnato in quella che si potrebbe definire come una "intensa attività epistolare". 
Lettere, però, non solo di carattere istituzionale, come quella di giugno al Commissario Sottile che gli è costata una denuncia penale.  Ma anche dal profilo decisamente più "personale ed intimidatorio".  Missive contro-firmate personalmente e indirizzate sia agli attivisti più esposti del movimento sia a giornalisti e testate (cartacee e web) che trattano il tema rifiuti.  In quella inviata al sottoscritto pochi giorni fa si legge, ad esempio:  "l'attività che con il gruppo di imprese legato al consorzio Co.La.Ri. ho svolto e svolgo da decenni a Roma e nel Lazio chiede di essere giudicata per i fatti, non da allusioni volgari, indimostrate, allusive."  Quasi tutte, però, chiudono così: "Mi riservo di agire nelle sedi opportune a tutela dei miei diritti." 
E' questo, a mio avviso, un tentativo palese e smaccato di condizionare non solo il movimento No Inc e la stampa ma, anche, cosa inaccettabile, l'opinione pubblica.  Evidentemente Cerroni non gradisce la credibilità e lo spazio che il movimento ha conquistato sul territorio.  

Nessuno però, ai Castelli Romani, è disposto a farsi spaventare o, tanto peggio, imbavagliare! 

Ho pensato, così, non solo di rispondergli con una "lettera aperta" ma anche di porgergli, contestualmente, a nome mio e del No Inc, una serie di domande "scottanti" inviate, per conoscenza, anche alle Procure di Roma e Velletri. Tra queste alcune sono inerenti, ad esempio, le modalità con cui la Pontina Ambiente ha "convinto", tanto per usare un eufemismo, gli allora dieci sindaci (ndr: Luglio 2007) dei Castelli Romani - e poi, subito dopo, il Commissario Marrazzo – ad approvare il progetto dell'Inceneritore e del VII invaso.  Altre, invece, sono relative alla recentissima indagine sull'inceneritore di Albano aperta dalla Procura di Roma.  Ed, infine, l'ho invitato formalmente – a nome mio e del No Inc - a partecipare ad un dibattito pubblico da tenersi sotto la sede del Comune di Albano, in piazza della Costituente, dove i rappresentanti del movimento vorrebbero, davanti ai cittadini, porgergli un'infinità di domande.

Cerroni accetterà?

Intanto il No Inc ha in programma un dis-camping autunnale, a Villaggio Ardeatino, per il 29 e 30 Settembre. 

E, per metà Ottobre, il prossimo maxi corteo.

1 commento:

  1. Grandi ! Bravo Daniele ! Complimenti a Tutto il Coordinamento No-Inc !
    Eccezionale contromossa del Coordinamento No-Inc di Albano !!!
    .. .. ..
    l' Invito ad un Dibattito Pubblico (.. No-Inc - Cittadinanza dei Castelli Romani - Amministrazioni comunali - Manlio Cerroni ..) sul tema dell' incenerimento dei Rifiuti dopo .. le dichiarazioni di '.. lesa dignità ..' da parte del No-Inc .. rilasciate alla stampa dall' 'Avvocato' .. mette Tutti con le spalle al muro e davanti all' esigenza del Territorio di prese di posizioni Decise e limpide sulla effettiva decisionalità delle Amministrazioni sulla Raccolta Differenziata '.. porta a porta ..' e la salvaguardia dei 7 colli di Roma (.. di alto valore paesaggistico .. produzioni agricole DOC .. DOP .. oltre che BIO e storiche: essendo stati patrimonio della Dea Diana prima e dei gloriosi Albani ai tempi di Orazi & Curiazi poi ..) attraverso le 4 R e uno smaltimento a mo' di Vedelago .. che ridurrebbe al minimo i rischi sulla salute offrendo anche '.. posti di lavoro ..' ai sempre più Disoccupati e Precari della zona .. senza contare poi della pazzia criminale di voler inserire un impianto Thermoselect in una delle zone individuate tra le più pericolose dall'Istituo Nazionale di Geofisica e Vulcanologia .. come sempre avanti con il nostro motto:
    ".. le battaglie perse sono Lotte mai cominciate .." la nostra invece di affievolirsi negli anni è creciuta consolidandosi sempre con più forza e determinazione tra la Cittadinanza dei Castelli contagiando il Lazio intero .. non a caso la repressione aumenta .. ma .. VINCIAMO NOI !!!

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