Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 15 settembre 2012

Fare una doppia pagina sul mediterraneo arabo senza intervistare un solo arabo è una impresa,ma il Corriere della sera di oggi c’è riuscito benissimo.

di Antonio de Martini
Non dico di Intervistare il professor Tarik Ramadan , mi sarei accontentato di Fatma Mernissi, ma il pericolo che il milanese medio capisse qualcosa di non gradito era evidentemente troppo forte.
I lettori del “Corriere della Collera” già conoscono molte delle informazioni essenziali per non fare confusione.
Ci sono le foto di Hassan EL Banna fondatore della fratellanza Mussulmana, ma non un cenno che si è trattato per lungo tempo di una ambigua creatura degli inglesi.
Michel Aflak, il fondatore del partito Baath, era cristiano. Altra piccola omissione.
Quanto a Nasser, la didascalia era troppo piccola per dire che il suo colpo di Stato fu appoggiato dagli USA che lo difesero contro gli anglofrancesi ai tempi della crisi di Suez.
Gli arabi non sono 300 milioni, ma anche accettando che gli islamici siano 1,5 miliardi ( 1,2 in realtà) poichè l’istituto du Monde Arabe dice che gli arabi rappresentano il 18% dell’Islam, arriviamo a 210 milioni, al massimo.
Forse li hanno giudicati non abbastanza numerosi da far paura.
L’intervistato di turno e il sig Beniamino Barber che pare abbia scritto un libro dal titolo ” la guerra Santa contro Mc mondo” . Il ” politologo” ci dice che ” America e Europa sono corresponsabili” e che devono coordinarsi con gli emirati del golfo per por fine alla crisi siriana. Abbiamo capito.
Un certo Roberto Tottoli scrive un pezzo sui salafiti – un branco di assassini prezzolati dai sauditi – ai quali cerca di creare un hinterland culturale dignitoso collegandoli a una confraternita ormai estinta.
Sono tornati all’onore delle cronache per aver promosso la rivolta in Algeria , rivolta costata 130.000 morti e dove hanno inaugurato la tecnica della decapitazione anche a carico dei quattro frati ai quali poi abbiamo dedicato un film.
Per salvarsi l’anima, un trafiletto dice ” sono diventati il simbolo dell’Islam tradizionalista, rigido, spesso finanziato dai denari dei wahabiti sauditi.
IN REALTÀ SI TRATTA DI PREGIUDICATI RECLUTATI NELLE GALERE E PAGATI ESCLUSIVAMENTE DAL GOVERNO SAUDITA PER ACQUISIRE IL CONTROLLO DEL MONDO ARABO. Dire Wahabiti e sauditi è una endiadi.
Detto come è detto, può far pensare che i Wahabiti siano una audace fazioncella e non
il governo , la casa reale e tutti coloro che guidano il paese.
D’altronde se battete su google il nome dell’autore ( professore di islamistica a una certa Università Europea di Roma) vedrete un istruttivo verbale di commissione d’esame per assunzione a tempo determinato di una persona e il Tottoli ne fa parte.
Se vi leggete il verbale, capirete tutto e inquadrerete il soggetto nella giusta luce.
Ultimo un altro ” esperto” francese che ha lavorato per l’ONU in Afganistan e per l’OSCE in Tajikistan. La sua tesi è che ” le primavere non sono al capolinea”.
Come dire che finché c’è guerra c’è speranza. Al capolinea c’è costui e chi lo ha intervistato.

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