(Fonte articolo, clicca qui)
Vista la situazione rifiuti a Roma, come soluzione temporanea da un
punto di vista ambientale è più ecologico aprire una discarica
provvisoria o mandare i rifiuti nei termovalorizzatori già esistenti
anche se lontani? Questa la domanda che è stata rivolta a tre esperti:
Roberto Cavallo, presidente della Cooperativa ERICA e di AICA; Raphael
Rossi, ex presidente ASIA Napoli e Attilio Tornavacca, direttore
generale ed amministratore delegato ESPER.
Roberto Cavallo, presidente della
Cooperativa ERICA e di AICA. Occorre immediatamente dare avvio
all’introduzione della raccolta differenziata domiciliare secondo
quanto già attuato in alcuni quartieri della stessa capitale e secondo
quanto previsto dal Piano Regionale Rifiuti. Nell’arco di pochi mesi
(non più di 3-4 semestri) tutta la capitale potrebbe essere come ad
esempio la vicina Guidonia, cioè oltre il 65% di differenziata. A quel
punto il materiale non differenziato potrebbe essere trattato negli
impianti di trattamento meccanico biologico che esistono e che
diventerebbero sufficienti. Allora in quel momento, cosiddetto
transitorio, a mio avviso, la domanda potrebbe avere un senso; ovvero
nel corso dell’ulteriore miglioramento delle differenziate e della
graduale implementazione di sistemi di recupero di materia via via più
performanti con l’obiettivo di arrivare a recuperare l’80-90% le
frazioni risultanti dal trattamento a freddo che destino possono avere.
In quel caso io penso che non ci sia una soluzione unica, ma sono
materiali inerti che possono essere abbancati in discariche esistenti
con operazioni di rimodellamento e capping, possono essere utilizzati
per ripristini ambientali (ad esempio la FOS potrebbe essere utilizzata
per il ripristino di cave), la frazione secca leggera potrebbe andare a
co-combustione evitando così contratti capestri o ancora a inceneritori
esistenti sottoutilizzati. Ma ribadisco, parlare di smaltimento senza
aver affrontato il tema della raccolta è un errore per me grave nel
quale si continua a persistere e che non consentirà di risolvere il
problema.
Raphael Rossi, ex presidente ASIA
Napoli. Nessuna delle due.
E’ più ecologico sviluppare la RD.
La mia
esperienza e quella di moltissimi altri contesti ci dice che con le
raccolte differenziate spinte i risultati si raggiungono subito, cioè
nelle prime settimane dall’attivazione, quindi quello che occorre fare
è attivare queste raccolte in modo massiccio; altrimenti l’emergenza
serve solo a giustificare soluzioni altrimenti molto discutibili. E’ il
motivo per cui quando arrivammo a Napoli in piena emergenza trovammo un
modo per risolverla, attivando una prospettiva di smaltimento
all’estero ma attivammo anche il porta a porta su tutta la città.
Attilio Tornavacca, direttore generale
ed amministratore delegato ESPER. Il concetto di “discarica
provvisoria” viene spesso utilizzato impropriamente poiché non conosco
nessun caso in cui un impianti di interramento controllato sia
realmente “provvisorio” cioè venga dismesso e siano stati prelevati e
portati altrove i rifiuti interrati in precedenza. In conseguenza della
mancata reale provvisorietà della soluzione “discarica” sarebbe quindi
inevitabilmente da preferire il trattamento in impianti di recupero
(non necessariamente inceneritori) posti anche fuori regione anche per
evitare che i bassi costi di smaltimento in discarica possano
nuovamente far sottovalutare l’importanza di massimizzare il riciclo in
una città che certamente non brilla per livello di qualità della RD. A
mio giudizio si continua a parlare prevalentemente dell’urgenza di
trovare un sito di smaltimento per i rifiuti residui (che dovrebbero
ammontare ad un 25-35 % del totale se si operasse una vera ed efficace
raccolta porta a porta) mentre non viene affrontata con la necessaria
urgenza la necessità di trattare correttamente il restante quantitativo
attivando urgentemente la raccolta domiciliare che nei primi quartieri
attivati con il supporto di ESPER (Colli Aniene, Decima e Massimina)
aveva consentito di raggiungere e superare il 70 % di RD.
Nessun commento:
Posta un commento