di Gianni Lannes
L'aspirante nuovo Presidente della Repubblica, già ex presidente del Consiglio dei Ministri,
Silvio
Berlusconi, già tessera numero 1816 della loggia massonica deviata Propaganda 2 -
governata da Eugenio Cefis (& mister Licio Gelli) - è stato condannato a 4 anni per frode fiscale nell'ambito del
processo Mediaset. Il presunto "socio occulto" di Silvio Berlusconi, il prenditore Frank Agrama,
è stato condannato a 3 anni di carcere dal
Tribunale di Milano, nel processo sulle irregolarità per la vendita di
diritti televisivi e cinematografici.
Berlusconi, inoltre, è stato
condannato
anche all'interdizione dai pubblici uffici per tre anni nell'ambito
dello stesso processo. Insomma, un briciolo di giustizia terrena.
Il
tanto "onorevole" Berlusconi, già fodanatore di Forza Italia e poi del Pdl
- rammentiamolo agli smemorati - non poteva addirittura candidarsi in
ragione di una legge ancora in vigore - clamorosamente elusa dalla
finta opposizione del centro sinistra - poiché titolare negli anni '90
di emittenti televisive.
Col
meccanismo
dei costi gonfiati nella compravendita dei diritti tv è stata
realizzata una "evasione notevolissima". Lo scrivono i giudici di
Milano che hanno condannato fra gli altri Silvio Berlusconi a 4 anni, e
che hanno letto in aula le motivazioni della sentenza. "Non è
sostenibile che la società abbia subito truffe per oltre un ventennio
senza
neanche accorgersene". Lo sostengono i giudici nelle motivazioni della
condanna a Silvio Berlusconi, definito "dominus indiscusso" della
società, nell'ambito del processo Mediaset. Sempre secondo i giudici
invece
c'è stato "un preciso progetto di eversione esplicato in un arco
temporale
ampio e con modalità sofisticate". Silvio Berlusconi, "gestiva il
sistema anche dopo la discesa in campo" politica.
La condanna
all'interdizione dai pubblici uffici per tre anni inflitta dal Tribunale di
Milano a Silvio Berlusconi nel processo Mediaset non è immediatamente
esecutiva, ma lo diventerebbe solo se la sentenza dovesse passare in giudicato,
quindi con il terzo grado di giudizio. In questo caso, Berlusconi non potrebbe
più ricoprire incarichi nè governativi nè parlamentari.
Quasi 10
anni di indagini, ostacolate ed inframmezzate da un fiume in piena di leggi ad personam. Un'udienza preliminare convocata e continuamente aggiornata
di mese in mese fino ai rinvii a giudizio nel 2006. Quasi 6 anni di processo a
singhiozzo tra richieste di ricusazione avanzate dai legali e l'istanza di
astensione presentata dal giudice. E ancora slittamenti dovuti al Lodo Alfano e
al conseguente ricorso alla Consulta, richiesta di trasferimento del
procedimento a Brescia, legittimi impedimenti di Silvio Berlusconi, cambi di
capi d'imputazione.
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