AVVISO PER TUTTA LA CITTADINANZA:
L’associazione Differenziati con il patrocinio del Comune di Genzano di Roma sta organizzando un ciclo di tre incontri pubblici inerenti la corretta gestione dei rifiuti solidi urbani e dei suoi aspetti sanitari. Il prossimo 27 ottobre alle ore 17:00 presso l’aula consiliare del Comune di Genzano di Roma sarà ospite Ezio Orzes, assessore all’ambiente del Comune di Ponte nelle Alpi, primo comune riciclone d’Italia 2010, 2011 e 2012, che conferisce parte dei propri rifiuti nel Centro Riciclo di Vedelago.
Seguira comunicato stampa, per
controllare l’evento Facebook clicca qui. Ponte nelle Alpi stazione Futuro, clicca qui.
AVVISO PER TUTTA LA CITTADINANZA:
SABATO 20 OTTOBRE CORTEO CITTADINO CONTRO “L’INCENERITORE DEI CASTELLI
ROMANI”, ORE 15:00 PIAZZA GIUSEPPE MAZZINI, ALBANO LAZIALE.
(Fonte articolo, Controluce, Maria Lanciotti, clicca qui)
Grazie alla disponibilità di Ezio Orzes, vicesindaco e assessore
all’Ambiente del Comune di Ponte nelle Alpi – per tre anni consecutivi
riconosciuto da Legambiente il più ‘Riciclone’ d’Italia – veniamo a
contatto con una realtà rivoluzionaria che fa apparire ancor più
superata e dannosa la gestione dei rifiuti così come viene ancora
praticata dalle nostre parti.
Un modello da contrapporre alle logiche che hanno dominato per anni nel Lazio sul tema dei rifiuti, e non solo, e che niente hanno a che vedere con il bene comune e gli interessi generali.
Discariche e inceneritori – come l’esperienza di Ponte evidenzia – servono soprattutto a concentrare in poco spazio e in poche mani, molto potere e molti denari.
Mentre i costi sociali, economici, ambientali e sanitari di queste scelte vengono sempre distribuiti in modo ‘democratico’ fra tutti i cittadini.
Un sistema che ha sempre condizionato negativamente la naturale conversione verso la raccolta differenziata spinta, che qui nel Lazio non riesce proprio a decollare.
Ponte nelle Alpi, 8.500 anime che sembrano una sola, insorse contro tale sistema nel lontano 2004, dimostrando con i fatti che si possono perseguire altre strade.
I risultati parlano da soli, e smentiscono clamorosamente chi ancora afferma l’inevitabilità di continuare ad avvelenare l’ambiente con i vecchi fatiscenti impianti, tentando di impedire con ogni mezzo l’applicazione di altre modalità.
Rivolgiamo
alcune domande a Ezio Orzes, assessore dalle idee chiare e ardite, che
gentilmente ci illustra una realtà altamente virtuosa, di sprone a
tutti i comuni di buona volontà.
Ponte nelle Alpi fa ormai scuola nella
lotta contro l’inquinamento ambientale di ogni genere, in particolare
contro discariche e inceneritori. Ma fa anche scuola nella capacità di
unione della popolazione, tra l’altro sparsa in 23 frazioni. Un caso
eccezionale o un modello a cui ispirarsi? “Credo che ogni
amministrazione dovrebbe stimolare la partecipazione e la democrazia
diretta. Il cambiamento richiede spazi di confronto collettivo, è
necessario moltiplicare i luoghi di costruzione delle decisioni che non
possono essere confinati tra le mura del municipio. La raccolta
differenziata in questo senso è una straordinaria occasione di
confronto con i cittadini”.
Nel 2004 si forma la lista civica
‘Insieme per Ponte’ – di cui anche lei faceva parte insieme all’attuale
sindaco Roger De Menech – che riuscì a bloccare la costruzione di una
mega-discarica funzionale all’intera provincia di Belluno: quali furono
le armi vincenti? “Abbiamo affiancato il no deciso e motivato alla
discarica a un progetto che mirava ad accrescere il senso di
responsabilità dei cittadini e delle istituzioni sul tema dei rifiuti.
Il primo porta a porta l’abbiamo fatto andando casa per casa a
raccogliere le firme contro la discarica, in venti, tutte le sere, per
due mesi. Le basi della bellissima esperienza del nostro comune sono
nate lì, nelle case, a parlare con le famiglie, con i vecchi, i
bambini”.
Attraverso quali passaggi si è giunti a
capire che i rifiuti possono diventare una risorsa? qual è stato il
percorso per arrivare a concretizzare l’idea? “Abbiamo vissuto tutti
anni di ubriacatura collettiva, in pochi decenni la sobrietà è stata
soppiantata dai miti del consumismo. Siamo passati da un uso
responsabile delle risorse all’usa e getta, considerato addirittura un
simbolo della ‘modernità’. I rifiuti sono energia, materia, lavoro
sprecati, sono un indicatore dell’insostenibilità del nostro sistema
economico e produttivo. La raccolta differenziata spinta
responsabilizza i cittadini e determina un rapido cambiamento
culturale. L’accurata separazione dei materiali post-consumo ci porta
ad interrogarci sui nostri stili di vita: quando abbiamo acquistato
quel bene di cui ci disfiamo? Di che materiale è composto? Quanto tempo
è rimasto nella nostra casa? Un’ora, un giorno, poche settimane? Valeva
veramente la pena acquistarlo? La raccolta differenziata ci accompagna
verso atteggiamenti più responsabili nei confronti delle cose di cui ci
circondiamo e dell’ambiente”.
Nel 2007 nasce l’azienda comunale Ponte
Servizi srl, direttore Stefano Triches, che in breve abbatte i costi di
smaltimento dei rifiuti: farsi tutto in casa conviene? “La Ponte
Servizi srl è un modello di efficienza. Ci lavorano persone
straordinarie, competenti e fortemente motivate. La nostra
amministrazione crede fermamente in un’idea di servizio pubblico di
qualità a cui molti in questo Paese hanno rinunciato. Prevale una forte
spinta, politicamente trasversale, verso la
liberalizzazione/privatizzazione dei servizi pubblici. È per certi
aspetti incredibile: invidiamo la qualità dei servizi pubblici del
centro nord Europa e qui stiamo pervicacemente smantellando anche
quelli che funzionano bene, senza nemmeno provare a distinguere i
carrozzoni pubblici dalle gestioni efficienti. La Ponte Servizi srl ha
portato in tre anni la raccolta differenziata dal 23 al 90% diminuendo
i costi del 14,7%, abbattendo del 90% i costi di smaltimento in
discarica (spendevamo 475.000 euro all’anno contro gli attuali 40.000
euro/anno) e quasi triplicando il numero degli occupati.
In un paese
normale, qualcuno, dai palazzi della capitale dovrebbe venire a vedere
quello che stiamo facendo, e cercare di portare queste esperienze
ovunque. Invece stiamo continuamente sulle barricate perché ogni
governo che arriva vuole imporre la privatizzazione forzata della
gestione dei servizi pubblici”.
Considerando i risultati – Ponte si
aggiudica anche quest’anno il più alto ‘indice di buona gestione’ dei
rifiuti – si può dire che la nuova Giunta porti avanti il discorso con
la stessa lena: una fortunata combinazione o un programmato
avvicendamento? “Scherzando, potrei dire che il denominatore comune è
lo stesso assessore all’ambiente, ma la verità è che ormai questo
progetto è diventato un patrimonio comune della nostra comunità.
I
cittadini difenderanno questa scelta anche se dovesse arrivare una
nuova amministrazione con idee diverse”.
Si poteva immaginare di arrivare ai
traguardi fin qui raggiunti, peraltro in continuo miglioramento? Si
tratta ormai di una sfida all’ultima possibilità? Da dove viene tanta
motivazione, quali sono gli incentivi che sorreggono tanto impegno?
“Quando si sposta così in alto l’asticella della raccolta
differenziata, ti viene la voglia di guardare cosa c’è dentro a quel
poco rifiuto indifferenziato che è rimasto e magari scopri che si può
ancora migliorare.
Stiamo collaborando con multinazionali e centri di
ricerca per abbattere le ultime frontiere dell’indifferenziato. A fine
anno, ad esempio, partirà al centro di riciclo di Vedelago il primo
impianto al mondo, che sarà in grado di recuperare il 100% della
materia dai pannolini e pannoloni. Fino a ieri, in Italia, quasi
900.000 tonnellate all’anno di questi materiali finivano in discarica o
negli inceneritori. Tra pochi anni questo sarà solo un ricordo”.
Quanto conta il senso civico in questa
battaglia contro il degrado imperante, e come si promuove? “Guardi, io
credo che i cittadini siano assolutamente disponibili a cambiare, è la
politica, in questa fase, che è su posizioni incredibilmente arretrate.
Servono scelte decise, non ci sono più scuse, basta decidere di
cambiare e farlo”.
Quanto incide la campagna promozionale,
che state conducendo anche nelle scuole, per la formazione di cittadini
responsabili e collaborativi? “Moltissimo, investiamo con grande
convinzione nella formazione delle nuove generazioni.
A tutti i
progetti importanti in campo ambientale affianchiamo un programma di
comunicazione con insegnanti e alunni delle scuole.
È un investimento
che si misura in capacità di futuro dei cittadini di domani”.
L’esperienza di Ponte travalica i
confini nazionali: chi organizza i frequenti incontri all’estero, e con
quali finalità? I risultati pagano? “Nessuno, ci chiamano spesso a
raccontare la nostra esperienza e quando possibile, lo facciamo
volentieri. Dal confronto con le altre esperienze impariamo sempre
qualcosa, e capita che altre amministrazioni seguano la nostra strada”.
Abbiamo notizia che presto lei sarà a
Genzano di Roma per una conferenza. Cosa si sentirebbe di dire ai
sindaci dei Castelli Romani, nel cui territorio è prevista la
costruzione dell’inceneritore nei pressi di una mega-discarica
ultratrentennale? “Nessun amministratore di buon senso può accettare un
inceneritore sul proprio territorio. Nel medioevo i rifiuti si
buttavano fuori delle mura, a guardare a quello che sta succedendo qui,
sembra che non sia cambiato niente.
È necessario opporsi con fermezza e
contemporaneamente dimostrare, con la raccolta differenziata porta a
porta, che è possibile essere sempre meno dipendenti da false
‘soluzioni impiantistiche’ per affrontare il tema dei rifiuti.
Pensare,
nel terzo millennio, di seppellire sotto terra dei materiali preziosi o
di incenerirli in un forno, mentre nel resto dell’Europa questi
impianti stanno chiudendo, è la lampante dimostrazione
dell’arretratezza culturale che sta alla base di questa scelta”.
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