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Mancano circa tre mesi alle festività natalizie. Legate quest’anno ad una scadenza improrogabile: la chiusura di Malagrotta per il 31 dicembre. Goffredo Sottile si sta facendo due conti, calendario alla mano, e suda freddo. Il povero Commissario all’emergenza rifiuti non sa più dove battere il capo. E insiste: a Monti dell’Ortaccio la discarica ‘provvisoria’.
E non importa se all’ingresso di Malagrotta un certo Celestino Leonetti si è incatenato a cinque metri di altezza con una catena al collo, minacciando di fare il salto se i comitati non vengono ricevuti e ascoltati.
Da chi? Sottile si è rifiutato, si chiede udienza ai vertici. Intanto Nicola Zingaretti torna a indicare in alternativa Pian dell’Olmo, già individuato dal prefetto Pecoraro e respinto dal ministro all’Ambiente Corrado Clini. E mentre si continua a fare il balletto dei sette siti indicati dalla Regione Lazio, concentrando di volta in volta l’attenzione su questo o quello – secondo come tira il vento –, scappa a tutti dalla mente che per arrivare alla nuova discarica si deve obbligatoriamente passare per una ottimale raccolta differenziata. Che invece si trova a zero zero carbonella. Quel poco che si vede in giro fa pietà e compassione, fatti salvi alcuni Comuni, dotati di spiccato senso civico, che invece la fanno sul serio e con la massima convinzione che se non si parte dalla differenziata non si arriva in nessun posto. Esattamente come stabilito dalle nuove direttive europee, riguardo le normative per il trattamento dei rifiuti urbani. Intanto la Regione Lazio dopo il terremoto che l’ha sconvolta (ma davvero?!) cerca nuovi assetti che non si può dire per ora come si rifletteranno sull’emergenza rifiuti a Roma – qualche ipotesi si potrebbe azzardare ma meglio evitare di fare le cassandre di turno, rischiando magari di dare un’accelerata agli eventi – mentre il Commissario Sottile (che tanto responsabile per l’emergenza rifiuti non pare si sia dimostrato) tira dritto per Monti dell’Ortaccio non avendo evidentemente sottomano altri siti da condannare. Intanto lo storico Palazzo Savelli, prestigiosa sede del municipio di Albano Laziale, rischia il crollo a causa di uno striscione contro l’inceneritore fissato con delle corde, che a quanto pare deturpa il monumentale edificio e zona circostante, e nel gran putiferio fra striscione sì striscione no, passa proprio di mente il nocciolo della questione: inceneritore sì, inceneritore no. Intanto il Consorzio Colari dell’avvocato Cerroni lavora a testa bassa per preparare nuovi carteggi e superare d’un balzo tutti gli ostacoli posti dagli enti locali, spazzando via le ultime resistenze.
E in tutto ciò – e ben altro e di peggio, sotto la crosta c’è l’inferno che bolle – i Comitati cittadini non mollano la presa, e fanno quel che possono per mantenere viva una protesta che nasce dal semplice attaccamento alla vita e all’Ambiente che la ospita. La continuità delle iniziative, i momenti di socialità e di denuncia, la posizione ferma di fronte agli attacchi di ogni genere, e adeguate controffensive, si protrae ormai da cinque anni e sempre con rinnovato vigore.
Fra le più recenti iniziative del Coordinamento No Inc, per restare nel locale, l’assemblea pubblica domenica 23 settembre a Cancelliera per fare il punto della situazione in ambito cittadino, e certo nessuno si aspettava di vedere arrivare da fuori un blindato di polizia e due volanti dei carabinieri, tanto che Anna, un’anziana signora del posto, ha così espresso la sua sorpresa: “Nemmeno una faccia locale tra le forze dell’ordine, adesso si dovrà ricominciare a spiegare tutto anche a questi signori”. Sabato 29 e domenica 30 campeggio bis al Villaggio Ardeatino, dopo la tre giorni ai primi di agosto. Per il terzo anno consecutivo il No Inc si concede un campeggio alternativo, all’aria puzzolente di fronte alla collina degli oleandri, che fa da schermo a quello che c’è dietro e promette disgrazie. Un presidio che si potrebbe dire permanente, poiché mai cala l’attenzione su qualsiasi movimento sospetto nell’area interessata alla costruzione dell’inceneritore e dove il VII invaso della vecchia discarica continua a ingoiare rifiuti tal quale.
Nessuno è lasciato solo a lottare sul suo territorio, i comitati cittadini si danno man forte. Presenti al discamping a Roncigliano – nonostante il maltempo abbia in parte scompigliato il programma – rappresentanti di comitati di altre zone, così come il No Inc sarà presente domenica 7 ottobre a Colleferro, zona martoriata dalle orrende logiche degli avvelenatori per profitto, a fianco di chi si batte per ripristinare un minimo di rispetto per la salute dell’uomo e del territorio. Insieme, uniti e compatti, nel rispetto delle leggi e contro ogni tipo di illecito, in questo caso dalle gravissime e insanabili ripercussioni sul presente e sul tempo futuro.
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