Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 17 luglio 2014

Comunicato stampa NO-INC di Albano

Il Comitato No Inc si costituisce “ad opponendum” al Tar del Lazio contro Coema. 


Il consorzio di Cerroni, Acea ed Ama pretende ancora oggi 500 milioni di euro di soldi pubblici per costruire l’Inceneritore dei Castelli Romani.

Domattina venerdì 18 luglio ore 9 doppia udienza per il comitato No Inc, al Tar Lazio ed al Tribunale penale.

Neanche il tempo di archiviare la lunga 3 giorni del Dis-Camping 2014 che altre due iniziative, questa volta giudiziarie .. coinvolgeranno di nuovo il popolo No-Inc.

Domattina, il primo appuntamento è fissato per le ore 9 in punto al 1° piano della palazzina A del Tribunale penale di piazzale Clodio di Roma per la terza udienza dello storico “processo Cerroni”.

Contemporaneamente, nel senso letterale del termine, presso la sezione terza-ter del Tar del Lazio, si terrà la prima udienza del procedimento amministrativo del Consorzio Coema di Cerroni, Ama e Acea che pretende ancora dalla Stato Italiano 500 milioni di euro di soldi pubblici (Cip-6/92) per costruire l’Inceneritore di Albano. 



Il 27 marzo, difatti, il Ministero dello Sviluppo Economico ed il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, dopo 4 infuocati incontri con una delegazione del Comitato No Inc, hanno finalmente annullato la famigerata “convenzione preliminare Coema – Gse” di giugno 2009. Si tratta del contratto, tenuto a lungo nascosto, su cui il No Inc riuscì a mettere le mani solo dopo l’intervento della deputata M5S Federica Daga ed altri 7 colleghi. La convenzione preliminare Coema-GSE si fondava, come ricorderete, su una cantierizzazione “fittizia” del Coema del 29 dicembre 2008 che nella realtà non ha mai avuto luogo ma utile in ogni caso ad accaparrarsi i soldi pubblici in scadenza al 31 dicembre 2008 per via di norme U.E.. Cantierizzazione “fittizia” avvenuta solo grazie alla contestatissima ordinanza di Piero Marrazzo n.Z-0003 del 22 ottobre 2008 annullata sia dal Tar del Lazio sia dal Consiglio di Stato e finita ora sotto la lente d’ingrandimento dei giudici penali di piazzale Clodio perché sarebbe stata “dettata” all’ex Presidente della Regione Lazio Piero dall’ex avvocato del Gruppo Cerroni, Avilio Presutti.
E’ così che il Coema ha presentato, nei giorni scorsi, un ricorso amministrativo al Tar del Lazio per chiedere ai giudici la cancellazione dell’atto di annullamento della convenzione preliminare sottoscritto dal Ministero dello Sviluppo Economico e del GSE e per pretendere non solo di stipulare quanto prima una “convenzione definitiva” tra le parti ma anche e soprattutto che gli venga riconosciuto subito l’accesso ai 500 milioni di euro di soldi pubblici per avviare il cantiere.

Il Comitato No Inc, appena appresa la notizia, si è costituito “ad opponendum” nel procedimento amministrativo n. 7688/2014 allegando alla propria memoria una serie di atti che attestano oltre alla totale infondatezza delle tesi sostenute dal Coema, anche la pericolosa contiguità di rapporti che ha legato alcuni Enti pubblici alle società della “galassia Cerroni” e, in modo particolare, all’amministrazione Comunale di Albano Laziale guidata dal sindaco Nicola Marini che, non a caso, ha deciso di non costituirsi nella complessa vicenda giudiziaria. 


Nonostante un capo d’imputazione del processo penale a rito immediato in corso di svolgimento sia relativo proprio ai fondi pubblici CIP-6/92: “I soggetti di volta in volta indicati e nelle rispettive qualifiche, al fine di far conseguire al consorzio CO.E.MA. un ingiusto vantaggio patrimoniale consistente da un lato nella possibilità di costruire e porre in esercizio un impianto di incenerimento e dall’altro nell’evitare allo stesso CO.E.MA. la perdita dei contributi pubblici per energie rinnovabili denominati “CIP 6”, da erogarsi in favore di detto impianto da parte del GSE (Gestore Servizi Energetici), perdita che sarebbe derivata dal mancato inizio della sua realizzazione in data successiva al 31 Dicembre 2008, termine ultimo di applicazione del detto regime di incentivazione pubblica (sostituito per effetto della L.244/2007 con i c.d. “certificati verdi”)”

COORDINAMENTO NO-INC di Albano


un Grazie alla Stampa Locale che come sempre ci aiuta: 



ecco i primi di oggi: 

- http://www.lecitta.it/informazioni-roma-citta/roma-nord-notizie/5484-inceneritore-di-albano-il-no-inc-si-costituisce-ad-opponendum-al-tar-lazio-contro-coema  


- http://www.lazionauta.it/comitato-no-inc-sempre-piu-agguerrito/
 

- http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=11206&utm_source=twitterfeed&utm_medium=facebook


























































- http://www.scoopsquare.com/post/it/2014/07/17/12/3131482-inceneritore-di-albano-il-no-inc-si-costituisce-ad-opponendum-al-tar-lazio-contro-coema.html 


http://www.castellinotizie.it/2014/07/18/continuano-le-battaglie-dei-no-inc-venerdi-la-3-udienza-del-processo-cerroni/




Domani appuntamento per tutt* allo ore 09,00 in punto al primo piano della palazzina A del Tribunale penale di piazzale Clodio di Roma per la terza udienza del processo Cerroni!! 


Non mancate!!! Dajeeeee :-D

Annullate dal Tar le interdittive antimafia sugli impianti di Cerroni

"Difetto di istruttoria e motivazione"

queste le motivazioni dei giudici della sezione ter del Lazio

I giudici della sezione prima ter del Tar del lazio hanno annullato per "difetto di istruttoria e motivazione" le interdittive antimafia emesse a gennaio e marzo scorsi dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, contro le società della galassia Cerroni proprietarie dei due tmb di Roma a Malagrotta, del tritovagliatore di Rocca Cencia e del tmb di Albano. Quel provvedimento aveva costretto i sindaci di Roma e Albano a emanare delle ordinanze per consentire alle società che svolgono il servizio di raccolta rifiuti di continuare a conferire presso quegli impianti i cui proprietari erano interdetti a stipulare accordi.

I giudici amministrativi hanno accolto le istanze sollevate dal legale, Angelo Clarizia, sostenendo che "sebbene sia esatto che le organizzazioni mafiose comunque denominate, abbiano ormai da anni grande interesse nel settore dei rifiuti, tanto da essere stato coniato il termine 'ecomafie', ciò non implica necessariamente che tutti i soggetti sottoposti ad una misura cautelare o rinviati a giudizio del traffico organizzato di rifiuti - per il solo fatto di essere imputati di quel particolare reato - siano automaticamente a rischio di collusione con ambienti della criminalità organizzata e che come tali non forniscano più sufficienti garanzie per la pa". Perché "detta valutazione, o se vogliamo, detta presunzione, non può essere assoluta, tenuto conto degli effetti dirompenti prodotti dall'interdittiva, ma deve essere relativa, dovendo il prefetto verificare comunque - prima di adottare il provvedimento - l'esistenza della concreta possibilità di interferenze mafiose (come del resto si evince anche dalla circolare ministeriale richiamata dalla difesa del consorzio ricorrente).

Se così non fosse, come ha rilevato la difesa del consorzio verrebbe violato il principio di proporzionalità, in quanto per un pericolo presunto basato su una fattispecie normativa, si lederebbe la libertà di impresa, con ricadute anche a livello occupazionale".In quanto "verrebbe meno il prudente bilanciamento tra gli interessi alla libertà di iniziativa di impresa e la concorrente tutela delle condizioni di sicurezza e di ordine pubblico perseguite dalle norme di prevenzione".

Il Tar nella sentenza ricorda che "il consorzio ricorrente ha dedotto nel primo motivo di impugnazione il difetto di istruttoria e di motivazione, rilevando che il provvedimento del prefetto è stato adottato sulla sola base del provvedimento del giudice penale senza lo svolgimento di alcuna istruttoria, e ciò sebbene nell'ordinanza del gip di oltre 400 pagine, mai si facesse riferimento a possibili contatti con soggetti legati alla criminalità organizzata". Le istanze di Colari, sottolineano i giudici, "non sono state contestate dall'amministrazione, che ha fondato la sua difesa esclusivamente sulla tesi dell'automaticità dell'informativa, senza addurre - oltre alla questione relativa all'informativa relativa alla società Pontina ambiente oggetto del secondo motivo di ricorso, e dunque esaminata in seguito - nessun altro elemento indiziario idoneo a corroborare la presunzione derivante dal particolare tipo di reato, per il quale il presidente del consiglio di amministrazione ed i suoi collaboratori sono stati dapprima sottoposti a misura cautelare e poi sottoposti a giudizio immediato".

Pertanto "la tesi del consorzio è pienamente condivisibile, tenuto conto che dagli atti prodotti in giudizio, anche dopo l'ordinanza istruttoria disposta dal Tribunale, nessun altro elemento istruttorio recente è stato prodotto, al di fuori dell'ordinanza del gip e del decreto che dispone il giudizio immediato, e che da tali atti non si evince alcunché da cui desumere i tentativi di infiltrazione mafiosa. La documentazione prodotta dall'avvocatura erariale il 17 maggio 2014 si riferisce, infatti, all'istruttoria antecedente all'adozione dell'informativa del 2006 nei confronti della società Pontina Ambiente. Nonostante la gravità dei capi di imputazione, nessun riferimento a contatti con ambienti della malavita organizzata si evince dai provvedimenti del giudice penale, tali da poter far ipotizzare l'esistenza di rischi di contaminazioni con le 'ecomafie'".

Contestualmente il Tar ha anche annullato la (seppure decaduta) prima ordinanza del sindaco Ignazio Marino, che ha consentito di portare ai tre impianti di Colari della Capitale parte dei rifiuti raccolti da Ama dal 21 febbraio al 21 maggio.

dal sito: http://roma.repubblica.it/

lunedì 14 luglio 2014

Appello urgente alla solidarietà internazionale

la Palestina è sotto attacco

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina di Gaza ha rilasciato una dichiarazione il 10 luglio scorso nella quale descrive i crimini efferati commessi dalle forze di occupazione sioniste nella Striscia di Gaza, una guerra di aggressione che supera tutti i limiti della logica e dell'umanità. Il Fronte chiede che le fazioni della resistenza si uniscano per combattere, per costringere l’occupante a pagare un prezzo per la sua aggressione.

Le forze di occupazione stanno intensificando i loro attacchi su Gaza con bombardamenti, demolendo case abitate da bambini, donne e anziani, distruggendo le sedi della stampa, i centri sanitari e gli ospedali, assassinando giornalisti (ieri ha perso la vita Hamdi Shehab) e personale medico, colpendo le ambulanze. Tutto questo rispecchia il fallimento che il nemico criminale ha raggiunto, la sua confusione e incapacità di confrontarsi con la resistenza.
Il Fronte ha denunciato il silenzio arabo ufficiale e l'indifferenza internazionale di fronte alla distruzione nella Striscia di Gaza, chiedendo se i corpi di donne, bambini e anziani estratti da sotto le macerie delle case distrutte non siano sufficienti a stimolare la coscienza delle cosiddette agenzie umanitarie internazionali, per far sì che il sangue palestinese non sia stato versato invano.
Il Fronte ha respinto l'appello all'emergenza formulato dal Consiglio di Sicurezza del gruppo arabo, sostenendo che arriva troppo tardi, dopo più di 80 martiri e migliaia di feriti, la distruzione di case e infrastrutture; il FPLP sollecita invece ad una vera e propria azione internazionale per dichiarare lo stato di occupazione responsabile per i suoi crimini.
Il Fronte ha inoltre rinnovato il suo appello rivolto alla leadership al potere dell'OLP affinchè cerchi di portare il nemico criminale a processo dinnanzi alla Corte penale internazionale per i suoi crimini commessi contro il popolo palestinese. Il continuo rinvio è un tradimento del sangue dei martiri.
Il Fronte ha proposto anche l'unità del popolo in tutte le sedi contro l’orribile attacco sionista, invitando i palestinesi della Cisgiordania a scendere in piazza e a intensificare il confronto contro l'esercito di occupazione e dei coloni, ed ha fatto appello affinché i gruppi della resistenza armata colpiscano l'occupazione in tutto il mondo. Inoltre, ha invitato tutti i membri delle agenzie di sicurezza palestinesi a rifiutare i vincoli e gli obblighi di Oslo per unirsi alle organizzazioni palestinesi per affrontare l'occupante e proteggere il popolo.

Pubblico inoltre la traduzione di un comunicato del PFLP sugli ultimi avvenimenti in corso nei territori palestinesi. Il documento, scritto l' otto luglio, riprende un precedente comunicato datato 20 giugno quando, in seguito al rapimento dei tre coloni, aveva già preso avvio la repressione collettiva da parte delle forze d’occupazione, e la resistenza palestinese aveva già iniziato a farsi sentire e scontrarsi con gli occupanti.


Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha rilasciato questo appello alla solidarietà internazionale il 20 giugno. Da quel momento centinaia di palestinesi sono stati arrestati durante incursioni di massa, 20 palestinesi sono stati uccisi dai soldati occupanti e dai coloni [al momento in cui questo articolo viene pubblicato le vittime sono almeno 35], tra cui il piccolo martire Mohammad Abu Khdeir, bruciato vivo dai coloni. Alcuni lavoratori palestinesi sono stati investiti e uccisi dai coloni e ci sono stati 9 caduti negli attacchi aerei su Gaza il 7 luglio. Le forze di occupazione continuano a invadere e attaccare le città palestinesi, i villaggi e i campi profughi in tutte le aree della Palestina. Gaza è sotto pesante bombardamento da parte dell'aviazione occupante. La situazione è sempre più critica.

Il popolo palestinese sta resistendo con forza - le masse scendono in piazza e si scontrano con l'occupante su tutto il territorio della Palestina storica. A Gerusalemme e in Cisgiordania si sollevano i giovani per affrontare il terrore imposto dai coloni e l’invasione militare e smantellare il progetto di metropolitana leggera dei coloni. L'eroica resistenza a Gaza intensifica la lotta armata. I Palestinesi in esilio e in diaspora manifestano nelle strade dei campi profughi e delle città di tutto il mondo. Ribadiamo il nostro invito e sollecitiamo l'azione di tutto il mondo. La Palestina è sotto attacco - e la Palestina sta resistendo, sulla strada dell’Intifada. E' il momento di agire!

Ovunque le strade sono piene di jeep e veicoli blindati e di soldati armati per uccidere, i cieli pieni di elicotteri Apache e F-16 che minacciano di far piovere morte sulla nostra gente. La scorsa settimana le forze di occupazione hanno intensificato la loro guerra contro il popolo palestinese, ecco una lista dei crimini:

    *

      - l'uccisione proprio oggi del ragazzo di 13 anni Mahmoud Jihad Dudeen a Dura fuori da Al-Khalil, colpito al petto, l'uccisione di Ahmad Sabarin, 20 anni, del campo profughi Jalazone;
    *

      - la sparatoria e il ferimento di numerosi palestinesi in tutta la Cisgiordania e Gaza, tra cui il ferimento dei giovani palestinesi Yazan Yacoub, 17 anni al torace, nel campo profughi di Qalandiya e di Amir Sa'dy Saleh, anche lui 17 anni, a Jenin;
    *

      - le invasioni massicce e le razzie, l'invio di migliaia di soldati di occupazione ad al-Khalil, Ramallah, Nablus, Jenin, Betlemme, Gerusalemme, Qalqilya, l’area di Salfit e l’assedio delle città, dei villaggi e dei campi profughi, che sono stati particolarmente presi di mira con invasioni di massa e violenti attacchi;
    *

      - le violente invasioni di case e gli arresti di massa di centinaia di palestinesi tra cui studenti, attivisti, parlamentari, leader politici e la presa di mira di ex prigionieri politici per ri-arrestarli e molestarli, compresa la cattura di 51 ex prigionieri liberati nello scambio di prigionieri del 2011 e un fallito tentativo di arrestare Samer Issawi, ex prigioniero in sciopero della fame.
    *

      - la demolizione di case palestinesi, lasciando sempre più famiglie senza casa;
    *

      - la violenza crescente e dilagante dei coloni e gli attacchi contro i palestinesi e le terre palestinesi in tutta la Cisgiordania;
    *

      - il bombardamento e distruzione di Gaza da parte di aerei da guerra dell’occupazione;
    *

      - la chiusura, il coprifuoco, i posti di blocco e le restrizioni di movimento imposti ai palestinesi;
    *

      - l'invasione dell’Università di Birzeit e gli arresti di studenti, assedi di varie organizzazioni della società civile e anche associazioni di beneficenza.

Questa brutale violenza da parte dello stato coloniale di apartheid razzista, delle sue forze armate e dei suoi coloni è in aumento giorno dopo giorno. La tortura dei prigionieri palestinesi è ormai ufficialmente sanzionata e il sangue palestinese scorre per le strade di Gaza e della Cisgiordania, e la gioventù palestinese viene calpestata sotto le ruote delle jeep dell'esercito invasore.

Questi crimini incontrano un opprimente silenzio internazionale e una totale complicità. I palestinesi continuano a resistere, a protestare, a vivere, a lottare, nonostante l'aggressione che minaccia la loro esistenza quotidianamente, nonostante la complicità e il tradimento di funzionari dell'Autorità Palestinese che continuano a impegnarsi nella cooperazione di sicurezza con l'occupante, che sta conducendo una guerra ai campi profughi, alle città e ai villaggi palestinesi.






































Gli Stati Uniti, il Canada e l'Unione Europea hanno continuato a procedere come se nulla fosse e non hanno sollevato un singolo grido di protesta o di preoccupazione - al contrario, gli Stati Uniti continuano a spedire ogni giorno 10 milioni di dollari di aiuti per lo più militari verso lo stato di occupazione. È chiaro come siano partner a pieno dell'occupazione nella guerra in corso contro il popolo palestinese.

In un gesto particolarmente assurdo e offensivo lo stato di occupazione è stato eletto vice-presidente della quarta commissione delle Nazioni Unite - presentando i problemi della decolonizzazione e dei diritti dei rifugiati palestinesi, che l'occupante stesso ha negato negli ultimi 66 anni - mentre allo stesso tempo è impegnato in questo assalto coloniale, brutale e totale alle vite palestinesi.

La perpetrazione di tutto questo non può essere consentita in totale silenzio. Poco è stato ascoltato da parte dei mass media internazionali. Le organizzazioni internazionali che cercano di difendere i diritti umani - in particolare il Comitato Internazionale della Croce Rossa che testimonia quotidiane violazioni contro i prigionieri palestinesi - devono parlare e terminare il loro dannoso silenzio. La voce del popolo deve essere ascoltata.

Per l’ennesima volta è ora che i movimenti popolari del mondo scendano in piazza per esprimere la loro solidarietà con la Palestina e chiedere la fine della complicità in corso dei funzionari internazionali e il supporto verso l'occupante. I palestinesi stanno resistendo - ma l'immagine della gente in solidarietà proveniente da tutto il mondo, in piedi accanto a loro, sarà incoraggiante e darà forza al popolo palestinese, nella sua lotta contro un occupante crudele.

Vi invitiamo ad agire ora, oggi, con urgenza per sostenere il popolo palestinese sotto attacco. Il silenzio deve finire:

   1.

      Intensifichiamo il boicottaggio! L'arma critica di isolamento internazionale degli occupanti deve essere intensificata. Boicotta "Israele" a livello culturale, accademico ed economico. Esporre e colpire le corporazioni - come G4S - la cui tecnologia viene utilizzata per la guerra contro il popolo palestinese.
   2.

      Scendete nelle strade! Marciate, manifestate, rompete il silenzio negli spazi pubblici per chiedere la fine di questi attacchi. Parlamenti e governi devono essere ritenuti responsabili per la loro complicità.
   3.

      Occupate e fate chiudere i consolati e le ambasciate dell’occupazione. Queste ambasciate e consolati stanno liberamente operando in tutto il mondo, mentre i palestinesi stanno soffrendo arresti di massa, il coprifuoco, la chiusura e le uccisioni. Non dovremmo lasciare che lo stato di occupazione continui ad agire indisturbato per il mondo.

La solidarietà dei popoli del mondo con la Palestina e le nostre lotte collettive per affrontare il sionismo e l'imperialismo sono sempre stati una fonte di forza, mentre affrontiamo il brutale occupante.

Questa è una situazione di emergenza. E’ ora di agire!

 da Palestina Rossa pubblicato su infoaut.org -

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Alcuni lavoratori palestinesi sono stati investiti e uccisi dai coloni e ci sono stati 9 caduti negli attacchi aerei su Gaza il 7 luglio. Le forze di occupazione continuano a invadere e attaccare le città palestinesi, i villaggi e i campi profughi in tutte le aree della Palestina. Gaza è sotto pesante bombardamento da parte dell'aviazione occupante. La situazione è sempre più critica. Il popolo palestinese sta resistendo con forza - le masse scendono in piazza e si scontrano con l'occupante su tutto il territorio della Palestina storica. A Gerusalemme e in Cisgiordania si sollevano i giovani per affrontare il terrore imposto dai coloni e l’invasione militare e smantellare il progetto di metropolitana leggera dei coloni. L'eroica resistenza a Gaza intensifica la lotta armata. I Palestinesi in esilio e in diaspora manifestano nelle strade dei campi profughi e delle città di tutto il mondo. Ribadiamo il nostro invito e sollecitiamo l'azione di tutto il mondo. La Palestina è sotto attacco - e la Palestina sta resistendo, sulla strada dell’Intifada. E' il momento di agire! Ovunque le strade sono piene di jeep e veicoli blindati e di soldati armati per uccidere, i cieli pieni di elicotteri Apache e F-16 che minacciano di far piovere morte sulla nostra gente. La scorsa settimana le forze di occupazione hanno intensificato la loro guerra contro il popolo palestinese, ecco una lista dei crimini: * - l'uccisione proprio oggi del ragazzo di 13 anni Mahmoud Jihad Dudeen a Dura fuori da Al-Khalil, colpito al petto, l'uccisione di Ahmad Sabarin, 20 anni, del campo profughi Jalazone; * - la sparatoria e il ferimento di numerosi palestinesi in tutta la Cisgiordania e Gaza, tra cui il ferimento dei giovani palestinesi Yazan Yacoub, 17 anni al torace, nel campo profughi di Qalandiya e di Amir Sa'dy Saleh, anche lui 17 anni, a Jenin; * - le invasioni massicce e le razzie, l'invio di migliaia di soldati di occupazione ad al-Khalil, Ramallah, Nablus, Jenin, Betlemme, Gerusalemme, Qalqilya, l’area di Salfit e l’assedio delle città, dei villaggi e dei campi profughi, che sono stati particolarmente presi di mira con invasioni di massa e violenti attacchi; * - le violente invasioni di case e gli arresti di massa di centinaia di palestinesi tra cui studenti, attivisti, parlamentari, leader politici e la presa di mira di ex prigionieri politici per ri-arrestarli e molestarli, compresa la cattura di 51 ex prigionieri liberati nello scambio di prigionieri del 2011 e un fallito tentativo di arrestare Samer Issawi, ex prigioniero in sciopero della fame. * - la demolizione di case palestinesi, lasciando sempre più famiglie senza casa; * - la violenza crescente e dilagante dei coloni e gli attacchi contro i palestinesi e le terre palestinesi in tutta la Cisgiordania; * - il bombardamento e distruzione di Gaza da parte di aerei da guerra dell’occupazione; * - la chiusura, il coprifuoco, i posti di blocco e le restrizioni di movimento imposti ai palestinesi; * - l'invasione dell’Università di Birzeit e gli arresti di studenti, assedi di varie organizzazioni della società civile e anche associazioni di beneficenza. Questa brutale violenza da parte dello stato coloniale di apartheid razzista, delle sue forze armate e dei suoi coloni è in aumento giorno dopo giorno. La tortura dei prigionieri palestinesi è ormai ufficialmente sanzionata e il sangue palestinese scorre per le strade di Gaza e della Cisgiordania, e la gioventù palestinese viene calpestata sotto le ruote delle jeep dell'esercito invasore. Questi crimini incontrano un opprimente silenzio internazionale e una totale complicità. I palestinesi continuano a resistere, a protestare, a vivere, a lottare, nonostante l'aggressione che minaccia la loro esistenza quotidianamente, nonostante la complicità e il tradimento di funzionari dell'Autorità Palestinese che continuano a impegnarsi nella cooperazione di sicurezza con l'occupante, che sta conducendo una guerra ai campi profughi, alle città e ai villaggi palestinesi. IDF_arrest_palestinian Gli Stati Uniti, il Canada e l'Unione Europea hanno continuato a procedere come se nulla fosse e non hanno sollevato un singolo grido di protesta o di preoccupazione - al contrario, gli Stati Uniti continuano a spedire ogni giorno 10 milioni di dollari di aiuti per lo più militari verso lo stato di occupazione. È chiaro come siano partner a pieno dell'occupazione nella guerra in corso contro il popolo palestinese. In un gesto particolarmente assurdo e offensivo lo stato di occupazione è stato eletto vice-presidente della quarta commissione delle Nazioni Unite - presentando i problemi della decolonizzazione e dei diritti dei rifugiati palestinesi, che l'occupante stesso ha negato negli ultimi 66 anni - mentre allo stesso tempo è impegnato in questo assalto coloniale, brutale e totale alle vite palestinesi. La perpetrazione di tutto questo non può essere consentita in totale silenzio. Poco è stato ascoltato da parte dei mass media internazionali. Le organizzazioni internazionali che cercano di difendere i diritti umani - in particolare il Comitato Internazionale della Croce Rossa che testimonia quotidiane violazioni contro i prigionieri palestinesi - devono parlare e terminare il loro dannoso silenzio. La voce del popolo deve essere ascoltata. Per l’ennesima volta è ora che i movimenti popolari del mondo scendano in piazza per esprimere la loro solidarietà con la Palestina e chiedere la fine della complicità in corso dei funzionari internazionali e il supporto verso l'occupante. I palestinesi stanno resistendo - ma l'immagine della gente in solidarietà proveniente da tutto il mondo, in piedi accanto a loro, sarà incoraggiante e darà forza al popolo palestinese, nella sua lotta contro un occupante crudele. Vi invitiamo ad agire ora, oggi, con urgenza per sostenere il popolo palestinese sotto attacco. Il silenzio deve finire: 1. Intensifichiamo il boicottaggio! L'arma critica di isolamento internazionale degli occupanti deve essere intensificata. Boicotta "Israele" a livello culturale, accademico ed economico. Esporre e colpire le corporazioni - come G4S - la cui tecnologia viene utilizzata per la guerra contro il popolo palestinese. 2. Scendete nelle strade! Marciate, manifestate, rompete il silenzio negli spazi pubblici per chiedere la fine di questi attacchi. Parlamenti e governi devono essere ritenuti responsabili per la loro complicità. 3. Occupate e fate chiudere i consolati e le ambasciate dell’occupazione. Queste ambasciate e consolati stanno liberamente operando in tutto il mondo, mentre i palestinesi stanno soffrendo arresti di massa, il coprifuoco, la chiusura e le uccisioni. Non dovremmo lasciare che lo stato di occupazione continui ad agire indisturbato per il mondo. La solidarietà dei popoli del mondo con la Palestina e le nostre lotte collettive per affrontare il sionismo e l'imperialismo sono sempre stati una fonte di forza, mentre affrontiamo il brutale occupante. Questa è una situazione di emergenza. E’ ora di agire! Da Palestina Rossa
نداء عاجل للتضامن الدولي

فلسطين تتعرض للهجوم!

http://www.infoaut.org/images/stories/pflp-logo-345x350.png

أصدرت الجبهة الشعبية لتحرير فلسطين في قطاع غزة بيانا يوم 10 يوليو والذي يصف الجرائم البشعة التي ارتكبتها قوات الاحتلال الصهيوني في قطاع غزة، والحرب العدوانية التي تتجاوز كل حدود المنطق والإنسانية . وتدعو الجبهة لفصائل المقاومة الى توحيد صفوفهم لقتال، لإجبار المحتل على دفع ثمن عدوانها.

وقوات الاحتلال تصعد هجماتها على غزة قصف وهدم المنازل من قبل الأطفال والنساء والمسنين مأهولة، وتدمير مقر الصحافة والمراكز الصحية والمستشفيات وقتل الصحفيين (امس خسر حياته حمدي شهاب) والموظفين الطبية، لتصل إلى سيارات الإسعاف. كل هذا يعكس وصلت الى فشل العدو المجرم له الارتباك وعدم القدرة على التعامل مع المقاومة.
نددت الجبهة الصمت العربي الرسمي واللامبالاة من الوجه الدولي الدمار في قطاع غزة، يسأل ما إذا كانت جثث النساء والأطفال والمسنين المستخرجة من تحت أنقاض المنازل المدمرة ليست كافية لتحفيز الوعي ما يسمى وكالات القانون الإنساني الدولي، لضمان أن الدم الفلسطيني لم تسلط عبثا.
ورفضت الجبهة نداء الطوارئ الصادر عن مجلس الأمن التابع للمجموعة العربية، مدعيا أن يأتي بعد فوات الأوان، بعد أكثر من 80 شهيدا وآلاف الجرحى، وتدمير المنازل والبنية التحتية؛ الجبهة الشعبية تدعو بدلا من ذلك إلى اتخاذ إجراءات دولية حقيقية لإعلان حالة الاحتلال مسؤولة عن جرائمه.
جددت الجبهة أيضا نداءها إلى قيادة منظمة التحرير الفلسطينية في السلطة لمحاولة جلب العدو إلى المحاكمة الجنائية أمام المحكمة الجنائية الدولية لجرائمه التي ترتكب ضد الشعب الفلسطيني. تأجيل المستمر هو خيانة لدماء الشهداء.
واقترحت الجبهة أيضا على وحدة الشعب في جميع المواقع ضد الهجوم الصهيوني الرهيبة، داعيا الفلسطينيين من الضفة الغربية إلى الشوارع وتكثيف المواجهة ضد جيش الاحتلال والمستوطنين، وناشدت ل جماعات المقاومة المسلحة تؤثر على العمالة في جميع أنحاء العالم. بالإضافة إلى ذلك، دعا جميع أعضاء الأجهزة الأمنية الفلسطينية إلى رفض القيود والتزامات أوسلو للانضمام الى المنظمات الفلسطينية لمواجهة المحتل وحماية الشعب.

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ننشر ترجمة لبيان صادر عن الجبهة الشعبية في الأحداث الأخيرة التي تشهدها الأراضي الفلسطينية. والوثيقة، ل كتابة '8 يوليو، وإطلاق النار بيان صحفي السابقة المؤرخة 20 يونيو حزيران عندما، في أعقاب اختطاف ثلاثة مستوطنين باشرت القمع الجماعي على يد قوات الاحتلال، والمقاومة الفلسطينية بدأت بالفعل أن تكون تشعر والصراع مع المحتلين.


أصدرت الجبهة الشعبية لتحرير فلسطين هذه الدعوة إلى التضامن الدولي في 20 يونيو حزيران. منذ أن ألقي القبض على مئات من الفلسطينيين وقت خلال مداهمات من الكتلة، وقتل 20 فلسطينيا من قبل جنود الاحتلال والمستوطنين [في الوقت الذي يتم نشر هذه المقالة على الضحايا لا يقل عن 35]، بما في ذلك الشهيد محمد أبو خضير قليلا، أحرق حيا من قبل المستوطنين. وقد استثمرت بعض العمال الفلسطينيين وقتل من قبل المستوطنين، وكانت هناك 9 قتلوا في غارات جوية على غزة يوم 7 يوليو. تواصل قوات الاحتلال لمهاجمة وغزو المدن الفلسطينية والقرى ومخيمات اللاجئين في جميع مناطق فلسطين. غزة تحت القصف العنيف من قبل المحتل الطيران. الوضع هو أكثر أهمية.

الشعب الفلسطيني يقاومون بقوة - الجماهير النزول الى الشوارع ويشتبكون مع الاحتلال من كافة أراضي فلسطين التاريخية. في القدس والضفة الغربية ورفع الشباب لمواجهة الإرهاب المفروضة من قبل المستوطنين والغزو العسكري وتفكيك مشروع السكك الحديدية الخفيفة من المستوطنين. المقاومة البطولية في غزة اشتداد الكفاح المسلح. الفلسطينيين في المنفى والشتات واضح في شوارع المخيمات والمدن في جميع أنحاء العالم للاجئين. نكرر دعوتنا ونحث العمل من جميع أنحاء العالم. فلسطين تتعرض للهجوم - والفلسطينيين يقاومون على الانتفاضة الطريق. حان الوقت لاتخاذ إجراءات!

في كل مكان في شوارع مليئة سيارات الجيب والعربات المدرعة والجنود المسلحين لقتل، السماوات كاملة من طائرات الأباتشي و F-16، والتي تهدد المطر الموت على شعبنا. الأسبوع الماضي، قامت قوات الاحتلال كثفت حربهم ضد الشعب الفلسطيني، وهنا لائحة من الجرائم:

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       - قتل اليوم صبي 13 سنة محمود جهاد دودين في دورا الخليل، أصيب بعيار ناري في الصدر، مما أسفر عن مقتل Sabarin أحمد، 20 سنة، مخيم الجلزون للاجئين؛
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       - اطلاق النار وجرح العديد من الفلسطينيين في مختلف أنحاء الضفة الغربية وقطاع غزة، بما في ذلك إصابة الشباب الفلسطيني يزن يعقوب، 17 في الصدر، في مخيم قلنديا وSa'dy أمير صالح، الذي كان أيضا 17 سنة في جنين؛
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       - والغزوات والغارات واسعة النطاق، وإرسال الآلاف من قوات الاحتلال في الخليل، رام الله، نابلس، جنين، بيت لحم، القدس، قلقيلية، سلفيت المنطقة وحصار المدن والقرى و مخيمات اللاجئين، التي استهدفت بشكل خاص مع الغزوات الشامل والهجمات العنيفة؛
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       - وغزوات عنيفة للمنازل والاعتقالات الجماعية لمئات الفلسطينيين، بمن فيهم الطلاب والناشطين والبرلمانيين والقادة السياسيين واستهداف السجناء السياسيين السابقين لإعادة اعتقال لهم ومضايقتهم، بما في ذلك القبض على 51 سجينا سابقا صدر في تبادل السجناء في عام 2011 ومحاولة فاشلة لوقف سامر العيساوي، وهو سجين سابق في إضراب عن الطعام.
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       - إن هدم منازل الفلسطينيين، وترك المزيد والمزيد من الأسر بلا مأوى؛
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       - إن العنف المتزايد والمستوطنين المستشري والهجمات ضد الفلسطينيين والأراضي الفلسطينية في الضفة الغربية؛
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       - تفجير وتدمير غزة من قبل الطائرات الحربية العمالة؛
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       - إغلاق وحظر التجول ونقاط التفتيش والقيود على الحركة المفروضة على الفلسطينيين؛
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       - غزو جامعة بيرزيت واعتقال الطلاب، والحصار من مختلف منظمات المجتمع المدني وحتى الجمعيات الخيرية.

هذا العنف الوحشي من قبل الدولة الاستعمارية العنصرية الفصل العنصري، قواتها المسلحة والمستوطنين في تزايد يوما بعد يوم. الآن عقوبات تعذيب السجناء الفلسطينيين رسميا والدم الفلسطيني يتدفق في شوارع غزة والضفة الغربية، وتداس الشباب الفلسطيني تحت عجلات سيارة جيب الجيش الغازي.

هذه الجرائم التي تصادف الصمت الدولي الساحق والتواطؤ الكلي. واصل الفلسطينيون في المقاومة والاحتجاج، للعيش، للقتال، على الرغم من العدوان الذي يهدد وجودها على أساس يومي، على الرغم من تواطؤ وخيانة من مسؤولي السلطة الفلسطينية الذين يستمرون في الانخراط في التعاون الأمني ​​مع الاحتلال ، التي تشن حربا لمخيمات اللاجئين والبلدات والقرى الفلسطينية.

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واصلت الولايات المتحدة وكندا والاتحاد الأوروبي وكأن شيئا لم يحدث، ولم يرفع صرخة احتجاج واحدة أو القلق - على العكس من ذلك، لا تزال الولايات المتحدة لإرسال 10 ملايين دولار يوميا في صورة مساعدات لل في الغالب لحالة الاحتلال العسكري. فمن الواضح أنهم شركاء كاملين في العمل في الحرب المستمرة ضد الشعب الفلسطيني.

في الوضع الوظيفي لفتة سخيفة لا سيما والهجومية قد انتخب نائبا لرئيس المجلس الرابع للأمم المتحدة - تقديم مشاكل إنهاء الاستعمار، وحقوق اللاجئين الفلسطينيين، والمحتل نفسه نفى في السنوات ال 66 الماضية - بينما في وتشارك في نفس الوقت في هذا الهجوم الاستعماري، وحشية ومجموع لحياة الفلسطينيين.

ارتكاب هذا لا يمكن أن يكون مسموحا به في صمت تام. وقد سمعت قليلا قبل وسائل الإعلام الدولية. المنظمات الدولية التي تسعى للدفاع عن حقوق الإنسان - وخاصة اللجنة الدولية للصليب الأحمر الذي يشهد الانتهاكات اليومية ضد الأسرى الفلسطينيين - أنها يجب أن ينتهي حديثهم الخبيثة والصمت. يجب أن يسمع صوت الشعب.

مرة أخرى فقد حان الوقت أن الحركات الشعبية في العالم النزول الى الشوارع للتعبير عن تضامنهم مع الفلسطينيين والمطالبة بوضع حد للتواطؤ المستمر للمسؤولين ووسائل الإعلام الدولية تجاه المحتل. الفلسطينيون يقاومون - ولكن الصورة من الناس في التضامن من جميع أنحاء العالم، ويقف بجانبها، وسوف تكون مشجعة وتعطي قوة للشعب الفلسطيني في نضاله ضد المحتل القاسية.

ونحن ندعوك إلى اتخاذ إجراءات الآن، اليوم، على وجه السرعة لدعم الشعب الفلسطيني في ظل الهجوم. الصمت يجب أن ينتهي:

    1.

       تكثيف المقاطعة! يجب تكثيف السلاح من الانتقادات من العزلة الدولية من الركاب. مقاطعة "إسرائيل" في الثقافية والأكاديمية والاقتصادية. المعرض وضرب الشركات - مثل G4S - الذي يستخدم للحرب ضد الشعب الفلسطيني التكنولوجيا.
    2.

       النزول في الشوارع! مسيرة، التظاهر، كسر حاجز الصمت في الساحات العامة للمطالبة بوضع حد لهذه الهجمات. يجب أن تعقد البرلمانات والحكومات مسؤولة عن تواطئها.
    3.

       المحتلة ثم قم بإغلاق القنصليات والسفارات للعمالة. هذه السفارات والقنصليات تعمل بحرية في جميع أنحاء العالم، في حين أن الفلسطينيين يعانون الاعتقالات الجماعية وحظر التجول والإغلاق والقتل. لا ينبغي لنا أن ندع حالة العمالة لا تزال تعمل دون عائق بالنسبة للعالم.

وقد تضامن شعوب العالم مع فلسطين والنضال الجماعي للتعامل مع الصهيونية والإمبريالية دائما مصدر قوة ونحن نواجه هذا المحتل الغاشم.

هذا هو الوضع في حالات الطوارئ. حان الوقت لاتخاذ إجرا

                                     
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 نشرتها فلسطين الأحمر

domenica 13 luglio 2014

Su La Testa!: LO STERMINIO DEL POPOLO PALESTINESE: MANI TERRORI...

Su La Testa!: LO STERMINIO DEL POPOLO PALESTINESE: MANI TERRORI...: di Gianni Lannes La Palestina è stata trasformata dai criminali sionisti nella più grande prigione a cielo aperto del mondo, g...

lunedì 7 luglio 2014

5° DISCAMPING: 11- 12- 13 luglio via Ardeatina km 25,600

18 luglio ore 9,00 Roma 
p.le Clodio TRIBUNALE:
3° UDIENZA contro Cerroni & band.

Malgrado tutto continuano a riempire il VII invaso e la discarica di Roncigliano continua ad avvelenare popolazioni e territorio. Il comune di Albano, la regione Lazio, l'Arpa, la Provincia, la Pontina Ambiente, dopo sette sedute hanno abbandonato la conferenza dei servizi che è rimasta sospesa e nel frattempo le falde hanno subito ben 164 sforamenti di inquinanti. I verbali del dipartimento prevenzione della ASL, i verbali dei vigili urbani di Albano e la delibera di giunta, che ufficializzano odori acri e insopportabili e richiedono controlli del tmb e della stabilizzazione dell'umido, sono rimasti lettera morta. Addirittura la banale misurazione delle volumetrie residue rimane incognita anche dopo la diffusione al mondo delle immagini dell'invaso messe a disposizione dal coordinamento contro l'inceneritore.

LA LEGGE AMBIENTALE, la famosa 152/06, rimane allegramente inapplicata, confermando l'opinione popolare per cui le leggi sono un po' come la pelle dei santissimi, elastiche ed adattabili a tutte le stagioni e le congregazioni.
DOBBIAMO QUINDI ANCORA CHIUDERE LA DISCARICA E MAGARI EVITARE CHE A QUALCHE BUONTEMPONE VENGA L'IDEA DI SCAVARE ANCHE L'OTTAVA BUCA. In fondo gli 8 ettari liberati dall'inceneritore rimangono da "valorizzare" .. .. Tanto più che Cerroni non demorde e presenta ricorsi a raffica al TAR: ora contro l'interdittiva antimafia del Prefetto, ora contro il Ministero dello Sviluppo Economico che ha finalmente respinto la ulteriore richiesta di incentivi per il fu inceneritore.

Così il 18 luglio bisognerà seguire sia la terza udienza del processo, dove siamo parte civile, sia l'udienza TAR a via Flaminia dove siamo costituiti ad adiuvandum con il ministero contro Cerroni.

Siccome è doveroso arrivare alla CHIUSURA DEL SITO PRIMA DELLA FINE DEI PROCESSI, dobbiamo DARE CONTINUITA' ALLA NOSTRA VERTENZA per la sanità delle popolazioni contro le nocività dei padroni e per far crescere l'autogoverno dei cittadini.
PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE:

VENERDI' 11 Luglio:
-ore 21:00 Cena
-ore 22:30 Proiezioni

SABATO 12 Luglio:
-ore 18:00 Assemblea su urbanizzazione e cementificazione ai Castelli Romani
-ore 21:00 Cena
A seguire musica con:
Pilar del Mar e Cristian Marsella e i compagni musicisti della "Pasquella Velletrana"

DOMENICA 13 Luglio:
-ore 17:00 Laboratorio del sapone
-ore 18:00 Assemblea dei comitati Energia/Rifiuti del Lazio
-ore 21:00 Cena
-ore 22:30 Proiezioni

IL DISCAMPING AL VILLAGGIO ARDEATINO DALL'11 AL 13 LUGLIO SERVIRA' A FARE IL PUNTO SULLE NOSTRE LOTTE A RAFFORZARE LA NOSTRA SOCIALITA' E SE SARA' POSSIBILE A METTERE INSIEME QUALCHE EURO PER LE SPESE LEGALI E LA PROPAGANDA FUTURA.
CHIUDERE IL SITO DI RONCIGLIANO FAR CRESCERE L'AUTORGANIZZAZIONE POPOLARE.


COORDINAMENTO NO-INC di ALBANO