Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 11 febbraio 2015

CHIUDERE E METTERE IN SICUREZZA LA DISCARICA DI RONCIGLIANO!

I controlli 2014 di Arpa Lazio su impianti e invasi della discarica intercomunale di Roncigliano della Pontina Ambiente dell’inquisito Manlio Cerroni, benché parziali, hanno accertato un livello incredibile di violazioni delle prescrizioni previste nell’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2009.

E’ l’ennesima conferma delle nostre ripetute denuncie. Gli effluvi maleodoranti che si diffondono intorno alla discarica, l’inquinamento crescente delle acque di falda, gli effetti micidiali sulla salute dei residenti, erano e sono la conseguenza diretta della gestione criminale dell’intero impianto.

NON C'E' UNA SOLA ATTIVITA' DELLA DISCARICA 
CHE SIA RISULTATA "NORMALE".

- Rifiuti classificati come “non pericolosi” senza fare le analisi. 
- Smaltimento rifiuti non autorizzati. 
- Mancate relazioni sui quantitativi in entrata-uscita dal TMB. 
- Porte e finestre aperte, anziché chiuse e in depressione. 
Libera uscita di puzze e veleni. 
- VII° invaso con due enormi laghi di acque stagnanti. 
- Mai monitorate le emissioni dei sei vecchi invasi. 
- Sistemi di captazione delle acque, del percolato e del biogas irregolari. 
- Per il terzo anno consecutivo trovato l’idrocarburo cancerogeno 1,2-diclorometano nell’acqua del pozzo F1B a valle della discarica, quattro volte il limite di legge. 
- L’acqua in uscita dal depuratore e destinata al fosso è fuori limiti per Solidi Sospesi, ferro, alluminio. 
- L’acqua in arrivo dal ruscellamento dei vecchi invasi è una miscela esplosiva: fuori limite Solidi Sospesi, ferro, alluminio, BOD5, COD, piombo, rame, Idrocarburi totali. 
- Fuori limite gli ossidi di azoto NOx emessi al camino dagli impianti di combustione della Marco Polo Engineering. (ennesima dimostrazione di quanto sono innocui gli impianti a biogas) .. 

Adesso sappiamo da dove viene il ferro e altri metalli pesanti trovati in falda.  Altro che “origine naturale”. 

Mentre il sindaco del Comune di Albano riconvoca, dopo un letargo di un anno, una Conferenza dei Servizi ad oggi inconcludente, la Regione Lazio, ricevuto il dossier esplosivo dell’Arpa, anziché disporre la chiusura immediata per disastro ambientale e gestione illegale di tutto il complesso di Roncigliano, invia alla Pubblica Amministrazione alcune prescrizioni per adeguare impianti e invasi entro un mese.  Delegato ai rifiuti Andreassi e sindaco Marini sono soddisfatti!

Ci prendono per il culo. 
In trenta giorni i soldatini di Cerroni dovrebbero rimediare 
al disastro irreversibile provocato in decenni. 
Non accadrà mai. 


L’UNICA SOLUZIONE È CHIUDERE E AVVIARE 
IMMEDIATAMENTE LA BONIFICA DEI SITI. 

Stà a noi continuare con più vigore la Lotta! 
COORDINAMENTO NO-INC DI ALBANO


lunedì 2 febbraio 2015

VELLETRI: conferenza stampa dei Medici per l'Ambiente - ISDE

I Medici per l'Ambiente Contro la centrale a biogas di Velletri: "Inutile e fortemente dannosa per la Salute "    

Si è svolto sabato 24 gennaio a Velletri un convegno sul tema “Rifiuti e inquinamento: quali conseguenze per la salute e l’ambiente ?”.
Il convegno organizzato dal Coordinamento contro l’inceneritore di Albano e dal Comitato Alternativa sostenibile, con l’adesione del Comitato No biogas e Discarica di Velletri e del Coordinamento regionale Rifiuti ed Energia, ha avuto per tema la discussione e l’approfondimento delle ragioni dell’opposizione al progetto per la realizzazione di una centrale a biogas alimentata da Forsu (Frazione organica dei rifiuti solidi urbani) – oltre 33 mila tonnellate per anno – , con produzione, per successiva combustione, di energia elettrica, nel comune di Velletri.

L’incontro ha visto una partecipazione numerosissima ed attenta di cittadini preoccupati per le possibili conseguenze della messa in opera di questo impianto: inquinamento dell’aria, dell’acqua, inquinamento acustico, aumento del traffico veicolare e i possibili danni alla salute. Numerosa e solidale anche la presenza di vari comitati provenienti da molte zone della regione Lazio ed impegnati in difesa dell’ambiente e della salute; presenti inoltre esponenti delle Istituzioni locali e nazionali. Gli interventi della dottoressa Antonella Litta e del dottor Mauro Mocci dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) hanno aperto l’incontro ponendo bene in evidenza la stretta relazione tra ambiente e salute e i rischi che impianti come quello proposto per Velletri possono determinare in termini di malattie e danni gravi ed irreversibili per l’ambiente, a seguire gli interventi di Aldo Garofalo e di Giancarlo Ceci hanno evidenziato in modo specifico le criticità tecnico-ambientali, autorizzative e legali dell’impianto in questione e di altri con le stesse caratteristiche.

Da tutti gli interventi è emersa con chiarezza l’inutilità e la dannosità per salute e ambiente delle centrali a biogas, a biomasse e degli impianti di biodigestione anaerobica che vengono da diverso tempo proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici in quanto spacciati per fonti energetiche autenticamente rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente. I relatori hanno ribadito quindi la necessità di una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che, se realizzata attraverso la raccolta differenziata e “porta a porta”, insieme ad una reale politica del riuso, del risparmio, del riciclo e della riduzione dei rifiuti, e soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, bio-digestione anaerobica e nuove discariche.

Dal convegno anche la riflessione condivisa che spesso è proprio dalle mancate e parziali attuazioni delle leggi in materia di ambiente e salute e degli articoli della Costituzione da parte delle istituzioni preposte che si è generata la grave situazione sanitaria vissuta dalle popolazioni della regione Lazio; in termini di malattie cardiovascolari, cronico-degenerative e neoplastiche ( si veda il Piano di previsione Regionale 2010-2012); situazione connessa anche al gravissimo stato di inquinamento ambientale del territorio laziale, un inquinamento che deve essere assolutamente ridotto in tempi brevi anche respingendo progetti di nuovi impianti a forte impatto ambientale e sanitario come quello proposto per Velletri.

Nelle conclusioni del convegno la necessità di attuare come prima e vera forma di prevenzione a tutela della salute delle persone e in particolare della salute dei bambini interventi appropriati e tesi a ridurre l’esposizione a tutte quelle sostanze inquinanti che contaminano e alterano gravemente e irreversibilmente aria, acqua, suolo e cibo e nella riduzione delle spese militari una tra le tante possibili fonti di finanziamento per gli interventi e le opere di bonifica ambientale e sostegno ai servizi di prevenzione, diagnosi e cura.

Anche da questo incontro un forte e condiviso appello perché nella Regione Lazio si dia la priorità, il massimo dell’attenzione e dell’impegno a programmi di tutela e bonifica ambientale, per il miglioramento della qualità dell’aria, per la sorveglianza dello stato di salute delle popolazioni residenti e perché si rifiuti decisamente e senza tentennamenti ogni altra scelta, struttura e/o impianto ad alto impatto ambientale e sanitario.

Comunicato Stampa del 30 gennaio a cura deil'Associazione Italina dei  Medici per l'Ambiente

(International Society of Doctors for the Environment ) di Viterbo