Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 22 giugno 2011

Diffondi | Sito non raggiungibile

La mobilitazione la miglior risposta ai loro insulti

http://www.lucanicotra.org/sites/default/files/milanofinaza16giugno2011.pdf

da Luca Nicotra:



Credi sia accettabile che l'autorità a cui, senza che vi fosse chiesto niente, è stato delegato il futuro della libertà di informazione in Italia (perchè Internet è soprattutto questo), prima ignori per mesi le istanze di cittadini, imprenditori, esperti di legge e politici, poi si neghi ad un dialogo con noi, ed infine, dopo la precisa, dettagliata, argomentata, civile presentazione delle nostre argomentazioni alla Camera dei Deputati ci ricopra di insulti ed improperi? C'e' un incredibile e profondo fastidio, che sfocia in una rancorosa aggressività nelle parole che ci rovesciano addosso
"sbornia di demagogia e di pressapochismo"
"arruffapopolo che indulgono in tirate di propaganda e disinformazione"
"degrado"
Nel definire i cittadini mobilitati
"un numero che ancora mancava nel repertorio mediatico"
c'e' soprattutto il tentativo di far degenerare un confronto tra idee e diritti fondamentali in una zuffa di potere, in cui noi avremmo chiaramente la peggio, non avendone (e non volendone) alcuno, di potere.
Sono di una violenza inaspettata le parole dei massimi rappresentanti dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, Stefano Mannoni e Antonio Martuscello, i due commissari (ritratti nella foto qui sopra) che hanno pubblicato nei giorni scorsi un articolo volto a deriderci su un noto quotidiano finanziario.
Non ci hanno convocati per risponderci.
Non ci hanno scritto una lettera.
Non hanno nemmeno letto le argomentazioni che abbiamo presentato.
Hanno pubblicato un articolo di insulti su un quotidiano, in particolare uno di quei giornali che leggono solo le persone di un certo livello. Per non rischiare di aprire un dibattito nell'opinione pubblica, no. Non è un caso. Cosi' funziona il potere. Leggetelo e leggetelo a fondo questo articolo.

Ci disprezzano. Vi disprezzano. E sentono di poterlo fare pubblicamente forti della vostra non mobilitazione. Rendetevene conto, voi che con il vostro attivismo in rete avete consentito la vittoria referendaria, voi che ormai sapete usare Internet per organizzarvi. Ogni secondo in cui non vi interessate a quest'ombra di censura che si sta per abbattere sull'Italia, loro si sentono piu' forti.
Rendetevi conto che il loro modo di trattarci è inaccettabile. Che tutto questo non è democrazia.
Abbiamo ormai capito quanto valore danno ai nostri appelli e alle nostre richieste di dialogo. L'unica strada è organizzarci. Coinvolgere tutti gli attori dell'informazione, parlare con gli autori e gli artisti, gli imprenditori, gli innovatori. Ma soprattutto coinvolgere chi ancora, tra i cittadini, non si è assopito. Radunare decine di volontari e decine di migliaia di euro entro i prossimi mesi. Dobbiamo intraprendere una impresa grande che sarà possibile solo se ci aiuterà chi, avendo compreso il pericolo che tutti corriamo, vorrà coinvolgere chi gli sta accanto. Prepariamoci. È la mobilitazione la miglior risposta ai loro insulti: 


Long Live Palestine - DARG Team Ft Mc-Lowkey (Official Video) HD

giovedì 16 giugno 2011

Francia, la siccità mette in ginocchio agricoltura e centrali nucleari

Francia, la siccità mette in ginocchio agricoltura e centrali nucleari

- 18 giugno - CORTEO ad ALBANO ore 15.30 -

ANCHE I SINDACI DEI PAESI DEI CASTELLI ROMANI ADERISCONO AL CORTEO



I sindaci di bacino al fianco dei cittadini sul VII invaso .. (15/06/2011)
Nuova riunione dei sindaci dei Comuni che conferiscono nella discarica di Roncigliano per parlare di rifiuti. Una riunione che l'amministrazione di Albano ha voluto rimandare a dopo le elezioni comunali per dare continuità e forza alle decisioni prese, e che arriva dopo il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale da parte dei Comitati e dei cittadini sulla realizzazione del VII invaso.

Il ricorso è stato presentato a seguito dell'autorizzazione data dalla Regione Lazio il 13 agosto 2009 alla realizzazione del VII invaso nella discarica di Roncigliano e a seguito delle due ordinanze, sempre a firma regionale (rispettivamente del 28 ottobre 2010 e del 29 aprile 2011), in cui si autorizza l'innalzamento del IV e V invaso e l'inizio dei lavori per il VII.

Un ricorso accompagnato anche da una richiesta di sospensiva dei lavori che, se accolta, a fine luglio porterebbe il territorio in emergenza igienico-sanitaria per la mancanza di un luogo in cui conferire i rifiuti.
Per questo, la necessità di un incontro tra i dieci Comuni interessati.

Tre i punti che sono scaturiti dalla conferenza di questa mattina:
- richiesta di un incontro urgente con la Presidente Renata Polverini e contestuale lettera alla Prefettura per informarla sulla possibilità di un'emergenza igienico-sanitaria,
- appoggio ad adiuvandum al fianco dei cittadini nel ricorso al Tar e
- programmazione di un nuovo incontro tra i sindaci per definire soluzioni alternative sia sul breve che sul lungo periodo.

«Il problema della discarica di Roncigliano è oggettivo ed urgente - afferma il sindaco Nicola Marini -.

La preoccupazione è che, se la richiesta di sospensiva venisse accolta dal TAR, i nostri comuni si troverebbero nella situazione di non sapere dove conferire i rifiuti a partire da fine luglio, quando scadono i termini di utilizzo dell'attuale discarica.

Questo ci ha portato richiedere con estrema urgenza un incontro con la Presidente Polverini.

I cittadini hanno fatto ricorso sul VII invaso e con motivazioni non aleatorie. 

In assenza di proposte di soluzioni da parte degli organi competenti sovracomunali, ci è quindi sembrato obbligatorio e responsabile portare noi alla loro attenzione la problematica rifiuti dei Comuni dei Castelli Romani.

Speriamo che questa volta ci diano ascolto e soprattutto condividano con il territorio le scelte di programmazione, evitando che, come al solito, vengano calate dall'alto».

Ultima nota del sindaco sul corteo del 18 giugno prossimo:
«Credo - conclude - che nell'ottica di quanto scaturito dalla riunione con i sindaci, è importante dare il nostro sostegno anche al corteo cittadino contro il VII invaso che sabato prossimo attraverserà Albano e i Comuni limitrofi».


DISCARICA DI RONCIGLIANO - VII INVASO:
- Det. B3695 del 13 agosto 2009 della Regione Lazio: Autorizzazione AIA per la realizzazione del VII invaso
- Ordinanza Z0009 del 28 ottobre 2010 della Regione Lazio: Autorizzazione all'utilizzo per 6 mesi del IV e V invaso e autorizzazione alla realizzazione del VII invaso
- Ordinanza Z0001 del 29 aprile 2011 della Regione Lazio: Proroga di 3 mesi all'utilizzo del IV e V invaso, in attesa che sia pronto il sub lotto funzionale del VII invaso
- Ricorso al Tar da parte dei cittadini il 4 maggio 2011


martedì 14 giugno 2011

Novanta bombe atomiche in Italia

Novanta bombe atomiche in Italia

Fukushima



Secondo il CRIIRAD, organismo indipendente per il controllo delle radiazioni, in Europa, il rischio derivato dalla contaminazione di latte, verdure a foglia larga e pioggia proveniente dalle fughe di iodio 131 dai reattori nucleari di Fukushima Daiichi non è più trascurabile. Ne scrivevo qualche giorno fa a proposito dell’avviso lanciato sull’effetto accumulo dovuto al fatto che l’isotopo decade in 8 giorni, ma che ogni giorno ne arrivano nuove piccole dosi.
L’istituto sottolinea che non è necessario chiudersi in casa o assumere iodio, ma che bisogna prestare attenzione al consumo di verdure a foglia larga e latte (inclusi latticini e formaggi freschi) sopratutto da parte di bambini, donne incinte o che allattano. L’avviso non riguarda solo la Francia ma può essere ragionevolmente esteso a Svizzera, Italia, Belgio e Germania.
Come ricordavamo precedentemente la contaminazione si sta verificando attraverso la dispersione in atmosfera di particelle radioattive che cadono al suolo con la pioggia. Perciò l’istituto precisa che non vi è rischio, neanche per i bambini, se ci si trova sotto la pioggia anche senza ombrello. Precauzione va data, però, al consumo di acqua piovana come fonte di acqua potabile. Infatti secondo il CRIIRAD è da evitare, appunto, l’ingestione di iodio 131. I bambini fino a due anni sono i più vulnerabili e l’ingestione di 50 Becquerel (Bq) è sufficiente per fornire al corpo una dose di 10 mSv, per il CRIIRAD. Se gli alimenti (verdure a foglia verde, latte, ecc.) contengono tra uno e 10 Bq / kg o più, è possibile che il livello di riferimento di 10 mSv sia superato entro due o tre settimane. Secondo l’IRSN Istituto francese per la protezione radiologica e la sicurezza nucleare, lo Iodio 131 misurato negli ultimi giorni conta diversi livelli di contaminazione: 0,08 Bq / kg di insalata, spinaci e porri a Aix-en-Provence, 0,17 Bq / l nel latte a Lourdes e 2,1 Bq / l nel latte di capre di Clansayes.

Risparmiare acqua in giardino

Risparmiare acqua in giardino

TURCHIA : CENTRALE ELETTRICA con RINNOVABILI



La Turchia dopo averci stupito con il Bosforo Bis per produrre idrogeno prosegue negli annunci eco-choc e attraverso il megafono del New York Times Green Blog svela al mondo il progetto della centrale elettrica di Karaman, la prima al mondo con rinnovabili integrate, ossia gas, fotovoltaico e eolico pronta dal 2015. Che però sorgerà a 100 Km dalla centrale nucleare di Akkuyu sul Mar Nero, progettata e costruita dai russi, costo previsto: circa 20miliardi di dollari.

In Turchia la prima centrale al mondo con rinnovabili integrate

Perché il Green Blog del NYT urbi et orbi spara la novella della centrale di Karaman omettendo la vicinanza della centrale nucleare? Semplice: Karaman è un progetto americano, affidato a una piccola società californiana, la GE Energy. Il prodotto o meglio la centrale è denominata GE Flexibility e di fatto userà gas, fotovoltaico e eolico in un ciclo combinato per la produzione di energia. La centrale dovrebbe fornire 450 megawatts dal gas naturale, 50 megawatts dal fotovoltaico e 22 megawatts dall’eolico.
La Turchia ha bisogno di venir fuori in ambito internazionale come nazione in grado di cooperare con gli Usa, ma tenendo un piede in Medio Oriente, uno nella Comunità europea e flirtando con la Russia. Recep Tayyip Erdogan è stato rieletto primo ministro domenica per il terzo mandato consecutivo, per il rotto della cuffia e con una consistente perdita di seggi per il suo partito. Il traghettamento verso la Ue non è per nulla facile e l’energia potrebbe rendere seducente la Turchia agli occhi europei.

".. COMUNICATO STAMPA .."

18 GIUGNO CORTEO CITTADINO


CONTRO DISCARICA ED INCENERITORE    ..    18 GIUGNO  -  CORTEO CITTADINO  -


C’è una strada da gremire come lo scorso 23 ottobre. Stessa causa, immutabile, medesimi folli speculatori senza scrupoli e identica fermezza da parte dei movimenti cittadini nel rigettare al mittente le pseudo soluzioni alla tematica rifiuti che fanno comodo solo alle tasche del “signor” Cerroni e soci (più stretti).




Un inceneritore da seppellire tra le carte della giustizia amministrativa chiamata a fare soltanto il suo dovere (legalità), una discarica illegittima in drammatico ampliamento, queste le problematiche che mettiamo sul tavolo di politici e amministratori e di cui ne chiediamo definitiva soluzione.

I cittadini ancora una volta di traverso a fare quello che dovrebbe fare chi preposto alla tutela del territorio e della pubblica salute. I cittadini in prima persona, coloro che in questi anni non si sono tirati indietro, neppure ora tra inspiegabili perquisizioni e “trattori” vigliaccamente bruciati. Già perchè in questo territorio dove la discarica di Roncigliano provoca il 20% in più di mortalità femminile già nel solo raggio di un chilometro, qualcuno anzichè indagare su ciò che vi è stato conferito per anni pensa a temporeggiare, come se la vertenza Albano fosse una minima problematica di secondo piano e non una questione con connotati ampi come il Tar Lazio (e non solo) ha storicamente dimostrato.

Di fronte ad alternative vere capaci di integrarsi con cittadini e territorio, dinanzi ad un progresso chiamato riciclo a freddo, raccolta differenziata porta a porta, riuso e riduzione del monte rifiuti, torniamo a manifestare contro la truffa della mega discarica dei Castelli Romani e del suo previsto inceneritore finanziato con una montagna di soldi pubblici atti soltanto ad avvelenare migliaia di persone in nome della barbara speculazione sulla pelle di ciascuno di noi. Nessuno escluso.

SABATO 18 OTTOBRE, ORE 15:30 ALBANO LAZIALE, CORTEO CITTADINO




PASSAPAROLA E PARTECIPA!  ..  APPUNTO  ..  NESSUNO ESCLUSO.

venerdì 10 giugno 2011

ECOMAFIE

ATTENZIONE: 18 GIUGNO ORE 15:30 PIAZZA MAZZINI, ALBANO LAZIALE, CORTEO CITTADINO CONTRO L’INCENERITORE E CONTRO L’AMPLIAMENTO DELL’ILLEGITTIMA DISCARICA DEI CASTELLI ROMANI. LA CITTADINANZA TUTTA E’ CHIAMATA ALLA PARTECIPAZIONE MASSICCIA. PARTECIPA E PASSAPAROLA.


(Fonte articolo, Il Fatto Quotidiano.
Il traffico illecito di rifiuti? Il ministero dell’Ambiente non ne sa nulla.
Nei suoi dati ufficiali, i veleni non esistono e l’Italia gestisce anzi più immondizia di quanti ne produca. E nel Paese, intanto, si fa largo la “strada dell’ecomafia”, un’immaginario percorso da Reggio Calabria a Milano coperto da più di 80mila tir carichi di rifiuti illeciti. Quelli che ogni giorno circolano in Italia o vengono esportati in Cina, per poi rientrare sotto forma di giocattoli o attrezzi. Ma sono anche gli spazi, grandi come 540 campi da calcio, occupati dalle abitazioni abusive del Paese. “Come un virus, con diverse modalità di trasmissione e una micidiale capacità di contagio”. Si tratta solo di una piccola parte del quadro ricostruito nel rapporto annuale di Legambiente sulla criminalità ambientale, ma che non figura nei rapporti dell’organo di ricerca del dicastero guidato da Stefania Prestigiacomo.

Un business da più di 19 miliardi di euro solo nel 2010, in mano a quasi 300 clan. “Fenomeni che continuano a diffondersi senza incontrare adeguate resistenze – spiega Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità dell’associazione -, approfittando di gravi sottovalutazioni, molte complicità e troppi silenzi”.

Un’espansione “sempre più insidiosa” anche per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, secondo cui “su tali fenomeni la vigilanza istituzionale deve essere particolarmente attenta per evitare pericolose forme di collegamento tra criminalità interna e internazionale, distorsioni del mercato e rischi per la salute dei cittadini”.

Eppure l’Italia è ancora carente di una normativa adeguata, denuncia Legambiente. Un “piccolo passo positivo”, secondo il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, è stato fatto “con il coinvolgimento della Direzione nazionale antimafia con competenze specifiche in materia di rifiuti”. Dall’altro lato, però, ricorda ancora il procuratore, il ministero dell’Ambiente ha approntato il sistema Sistri per il trattamento dei rifiuti – utile a registrare i passaggi dal produttore allo smaltitore – che “non è ancora operativo per una serie di rinvii”.

In una situazione in cui la cattiva gestione dei rifiuti e il ciclo del cemento assorbono la metà degli illeciti ambientali compiuti in Italia, il governo è fermo al 1997. Quando, spiega nel dossier Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, è stata fatta la prima proposta di inserimento dei reati ambientali nel codice penale. Negli anni è arrivato solo un timido schema di decreto, osteggiato da Confindustria e che comunque non accoglieva i dettami delle direttive europee in materia. Che “chiedono sanzioni efficaci, proporzionate, dissuasive”, precisa Dezza. Al momento, invece, “per il reato di discarica abusiva e omessa bonifica l’ammenda sale da 2.600 euro a 26.000 – aggiunge il presidente -, per una cava abusiva o l’inquinamento dell’aria al massimo si arriva a 1.032 euro, per lo sversamento in corpi idrici di acque reflue industriali l’ammenda raggiunge i 52.000 euro. Mentre non si prevede nulla per i reati relativi al ciclo del cemento”. E la carenza normativa è evidente anche nell’assenza di organi istituzionali in possesso di dati ufficiali e verificati. Come l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che fa capo al ministero dell’Ambiente. Secondo le indagini dell’istituto, in Italia non esisterebbe nessun giro illegale di rifiuti: un dato che si basa su autodichiarazioni delle ditte, fa notare Legambiente. Anzi, per il Sipra, vengono gestite 4,6 tonnellate di rifiuti in più di quelli che si producono. Una cifra che non è sballata dall’import di scorie altrui, ma da un metodo di raccola dei dati – sconsigliato dalla Ue, si dice nel dossier – che favorisce il rischio di duplicazione dei dati nei passaggi intermedi della vita del rifiuto: dalla raccolta allo stoccaggio, o riciclo. Insomma, i conti non tornano e in mezzo ci si perde la fetta illegale. “Sarebbe stato, invece, importante che l’Istituto fornisse i dati sulla quantità di rifiuti pericolosi effettivamente gestiti, un dato da sempre mancante”, si denuncia nel dossier.

Se resta difficile capire il volume reale dei traffici ambientali illegali, sicura è invece l’associazione riguardo ai responsabili. Circa 300 clan – venti in più rispetto al 2009 – con la collaborazione necessaria di “un esercito di colletti bianchi”. Personaggi con un “ampia disponibilità di denaro linquido da una parte – spiega Fontana -, competenze professionali e società di copertura dall’altra”. Per un volume di affari che solo nel 2010 è stato di 19,3 miliardi di euro, comunque in ribasso di 1,2 miliardi rispetto al 2009. Una fortuna costruita su più di 30mila illeciti accertati: 7,8 per cento in più rispetto al 2009. Una cifra che, rapportata al quotidiano, significa più di 84 reati al giorno, 3 e mezzo ogni ora. Tra questi, quasi la metà sono rappresentati dallo smaltimento illegale dei rifiuti e dal ciclo del cemento: i primi in crescita del 14 per cento rispetto allo scorso anno, i secondi in diminuzione a causa della crisi, ma solo di poche centinaia di interventi. L’“attuale abusivismo edilizio non è frutto di necessità e attacca le aree a maggior valore aggiunto”, si spiega nel dossier. L’altra metà delle violazioni ambientali è invece formata dal traffico internazionale di specie animali e vegetali, alterazioni agroalimentari, incendi dolosi. In cima alla non lusinghiera classifica ci sono ancora una volta le regioni con un tradizionale radicamento mafioso: prima tra tutte la Campania – con il 12,5 per cento del totale nazionale degli illeciti -, seguita da Calabria, Sicilia e Puglia. La loro incidenza è però diminuita. Frutto del contributo delle regioni del nord ovest, prima tra tutte la Lombardia: cresciuta rispetto allo scorso anno dal 9,8 per cento degli illeciti nazionali al 12 per cento.

Il 2010, riporta il dossier, è stato un anno record per le inchieste sul traffico dei veleni. Ogni ora e mezza, in Italia, viene compiuto un illecito relativo allo smaltimento dei rifiuti, per un totale di 6mila violazioni lo scorso anno. Circa 2 milioni le tonnellate di immondizia sequestrate in 12 delle 29 inchieste condotte. Di non tutte sono disponibili i dati, spiega Legambiente, e di certo si tratterebbe solo di una parte dei reali traffici nel Paese. In cui sono cambiate le rotte, “sempre più circolari, coinvolgendo tutte le regioni, con l’unica eccezione della Val d’Aosta e proiettandosi pure su scala mondiale”. Un business sempre più internazionale, con 10 inchieste condotte nel 2010 che hanno coinvolto 15 Paesi tra Europa, Asia e Africa. “Italia-Germania-Olanda-Hong Kong-Cina, un percorso tipico – spiega Legambiente -. Cinque, sei, sette passaggi per ogni carico, questa è la regola”. Gli scarti di plastica e carta sono diretti soprattutto in Cina, mentre i rottami ferrosi in Africa. “Escono rifiuti, entrano prodotti finiti”, ricorda l’associazione, come giocattoli o oggetti, spesso sequestrati perché tossici. La tecnica classica per coprire gli illeciti è quella del ‘giro bolla’: falsificare i codici che accompagnano gli scarti, così da rendere legale quello che non lo è. Almeno sulla carta. “I codici più esibiti dai trasportatori sono quelli relativi a materie prime seconde o imballaggi – si legge nel rapporto -, spesso solo un trucco per nasconde il traffico illegale di sostanze molto velenose”. Nello scorso anno l’Agenzia delle dogane ha inoltrato alle autorità competenti più di 100 notizie di reato per traffico internazionale di rifiuti e sequestrato nei porti italiani più di 11 tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi. Più del doppio rispetto al 2009. Di queste, il 16 per cento riguarda ad esempio pneumatici fuori uso. Ogni anno, secondo le stime ufficiali, ne spariscono dalla contabilità 80mila. Più di 800 campi da calcio, in parte ritrovati in 1250 discariche abusive. Quando non vengono rivenduti nei mercati illegali o usati per bruciare altri rifiuti, più pericolosi. “Come nel Parco dell’Alta Murgia – racconta, il documento – dove uno di questi siti illegali era stato preparato come una torta: sotto l’amianto, poi scarti di varia tipologia e sopra i copertoni da bruciare”. Una perdita economica per lo Stato di 140 milioni di euro l’anno per il mancato pagamento dell’iva sulle attività di smaltimento e vendita illegale, senza contare i soldi spesi per lo smaltimento dei siti illegali smaltimento. A guidare la classifica delle regioni più esposte è ancora una volta il sud ma, dopo il Lazio al quinto posto, a soprendere è il negativo balzo in avanti della Lombardia: passata dal quattordicesimo posto del 2009 al sesto dello scorso anno. Colpa della “intraprendenza delle famiglie, soprattutto calabresi, nell’intera provincia milanese”, spiega Legambiente.

Una classifica in parte diversa quella che riguarda invece il ciclo del cemento. Con una media di 19 violazioni accertate al giorno nel 2010. Illeciti che riguardano in gran parte l’abusivismo che, lo scorso anno, è cresciuto al ritmo di più di 26mila casi gravi, secondo le stime del Cresme, istituto di ricerce specializzato nell’edilizia. Con 18mila nuove abituazioni costruite non a norma, mentre gli altri casi riguardano gli ampliamenti e i cambiamenti di destinazioni d’uso compiuti illegalmente. “Questa prassi devastante – denuncia Legambiente – rischia di trovare legalizzazione nelle premesse di condono degli esponenti politici della maggioranza di governo. Dallo stesso Berlusconi, a Napoli, in appoggio al candidato sindaco Lattieri”. Quando il premier, in vista delle elezioni amministrative, ha promesso lo stop agli abbattimenti delle costruzione abusive a Napoli. Ma il ciclo del cemento riguarda anche il calcestruzzo depotenziato: il cemento scadente usato per costruire, ad esempio, una serie di palazzine di edilizia popolare a Campagna, in provincia di Salerno, “destinate alle vittime del terremoto del 1980”. E sequestrate nei primi giorni di aprile. Ma la Campania, storicamente in testa alla classifica, quest’anno è stata superata dalla Calabria, dove gran parte degli illeciti riguardano gli appalti per l’autostrada. Non solo maxi inchieste, sottolinea l’associazione, nel settore sono diversi i segnali della criminalità nei cantieri autostradali. “E’ ottobre 2010 il mese più nero”, spiegano, quando si sono registrate la maggior parte delle intimidazione, dei furti, del ritrovamento dei finti ordigni. Al terzo posto è invece il Lazio, dove dal 2004 al 2009 si sono compiuti una media di 20 illeciti edilizi al giorno. “Il 22 per cento di questi – si specifica nel dossier – si concentra nei 23 comuni costieri della regione, in aree vincolate paesaggisticamente”. Resta invece prima tra le regioni del nord la Lombardia, ottava nella classifica generale. A preoccupare di più, però, è il fenomeno della costruzione delle case in zone ad alto rischio idrogeologico. In Calabria, dove tutti i comuni hanno delle aree a rischio, che ospitano torrenti e fiumare, il cemento abusivo ha coperto l’anno scorso gran parte della costa, facendo registrare un abuso ogni 100 metri. Si tratta di più di 5mila illeciti in tutta la regione e, tra questi, circa 2mila nella sola provincia di Reggio Calabria. E non va meglio in Campania dove, secondo il Cnr, frane e inondazioni hanno ucciso più di 600 persone dal 1950 al 2008. Eppure nella regione, in dieci anni, sono state costruite 60mila case abusive: 6mila all’anno, 16 al giorno.

mercoledì 8 giugno 2011

INCENERITORE di PARMA: ABBIAMO BISOGNO DEL TUO AIUTO!

E Iren non ha la veste dell'accusato, ma dell'accusatore, perché ha denunciato il Gcr (Gestione Corretta Rifiuti).


"Oggi costruire l'inceneritore in zona urbana costituisce un crimine contro l'umanità" ha sentenziato Dominique Belpomme, oncologo francese di fama internazionale, giunto appositamente a Parma per dire la sua sul progetto.


Noi abbiamo anche esaminato le alternative, gli aspetti tecnici, le conseguenze economiche, i costi, i danni ambientali, le ricadute occupazionali e, soprattutto, i rischi sanitari. Ci hanno risposto con il silenzio ... Allora abbiamo chiamato gli altri cittadini. Abbiamo chiesto loro di boicottare Iren, di passare ad altri gestori di energia e gas, per non contribuire con le nostre bollette alla costruzione dell'inceneritore. Abbiamo parlato di denaro e finalmente abbiamo avuto una risposta.


Ci portano in tribunale.


Non solo Iren ha denunciato l'associazione per la campagna Boicottiren, ma sopratutto ha citato in giudizio i tre ideatori della campagna, rei di aver suggerito alle persone di esercitare il loro diritto di consumatori consapevoli.

Una partita di carte bollate, avvocati e tanti soldi per le spese legali. Soldi che non abbiamo.


L'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse combatte da sola. Davide contro Golia. Ora Golia chiede ad un giudice di privarci della fionda.

Siamo amareggiati, ma ancor di più, siamo determinati a continuare.

Il GCR porterà avanti una lotta per tutti, per avere chiarezza e sicurezze sul nostro futuro. Per guadagnarci il diritto alla salute e il diritto a poter esprimere liberamente il proprio pensiero. Una lotta impari, ma doverosa.


Perché Parma è nostra, tocca a noi difenderla e a tutti i cittadini che credono in questa battaglia e vorranno sostenerla.

Stiamo raccogliendo firme a sostegno del GCR per la causa legale in corso.


Se anche tu ritieni ingiusta questa causa e vuoi sostenerci potrai trovarci:

- martedì 7 giugno presso i Nostri Borghi, v.XX Settembre 21/A dalle ore 21 alle 22.30

- sabato 11 giugno presso il mercato contadino dell'Annunziata in via D'Azeglio dalle 10 alle 12

- lunedì 13 giugno i Nostri Borghi, v.XX Settembre 21/A dalle ore 21 alle 22.30

- martedì 14 giugno i Nostri Borghi, v.XX Settembre 21/A dalle ore 21 alle 22.30

E' inoltre possibile firmare a sostegno del GCR per manifestare la propria solidarietà presso L5A Ecologia, in via Garibaldi 42/d a Parma.

Puoi anche scaricare il modulo al seguente link


http://www...gestionecorrettarifiuti.it/..boicottaggio-iren/sostienici...php .. e farlo firmare ai tuoi amici.


E' importante però che lo riconsegni a L5A Ecologia entro le ore 13 del giorno 15 giugno.

Maria Ricciardi x Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse

mariarg@liberacittadinanza.it


FACCIAMOLO GIRARE :)

Comitato Acqua Pubblica Velletri: 10 GIUGNO: MARCIA PER L'ACQUA PUBBLICA A VELLETRI

Comitato Acqua Pubblica Velletri: 10 GIUGNO: MARCIA PER L'ACQUA PUBBLICA A VELLETRI: "Chiudiamo la campagna per i referendum con una festa di popolo, per restituire l'acqua ai cittadini. Canteremo, balleremo e faremo festa, p..."

Comitato "Sotto terra il treno, non i cittadini": I Castelli Romani trasformati in terra di Gomorra???

Comitato "Sotto terra il treno, non i cittadini": I Castelli Romani trasformati in terra di Gomorra???

domenica 5 giugno 2011

7 nobili ragioni per scegliere la fusione fredda

ATTENZIONE: 18 GIUGNO ORE 15:30


PIAZZA MAZZINI, ALBANO LAZIALE, CORTEO CITTADINO CONTRO L’INCENERITORE E CONTRO L’AMPLIAMENTO DELL’ILLEGITTIMA DISCARICA DEI CASTELLI ROMANI.
LA CITTADINANZA TUTTA E’ CHIAMATA ALLA PARTECIPAZIONE MASSICCIA.


Alla vigilia del Referendum CONTRO il Nucleare, riportiamo un articolo del sito indipendente Ildemocratico.com circa un’importante alternativa energetica ad impatto zero, di cui si parla troppo poco, forse perchè non appetibile alle lobbies energetiche odierne e quindi a molti governi.

Anche Superquark dedicò ampio spazio a questa alternativa, che noi di Differenziati intendiamo evidenziare con tutta la forza che merita.

Di Hank Mills – Pure Energy Sistems -

Una rivoluzione a “fusione fredda” è in arrivo. Questa rivoluzione inarrestabile sposterà l’economia globale lontano dai combustibili tradizionali, come petrolio, gas naturale, carbone e anche combustibili convenzionali nucleari radioattivi come l’uranio. Invece di bruciare questi combustibili inquinanti, costosi, e potenzialmente pericolosi, il mondo inizierà ad utilizzare la tecnologia del catalizzatore di energia (E-Cat) di Andrea Rossi, tra le altre tecnologie energetiche pulite del tutto innovative che stanno emergendo. La sua tecnologia a “fusione fredda” testata, provata e convalidata utilizza solo piccole quantità di idrogeno e nichel in polvere per produrre grandi quantità di energia. Questa energia è prodotta in maniera pulita ed economica, senza emissione di inquinamento durante il processo.

La nostra civiltà ha davvero bisogno di questa tecnologia, per una lunga serie di motivi. Alcuni di questi motivi saranno menzionati in questo articolo. Come per ogni nuova tecnologia, ci sarà qualcuno che si opporrà alla sua implementazione e adozione , ma le ragioni che dovrebbero spingerci ad adottare questa tecnologia , sono molteplici , il nostro futuro, quello delle nostre famiglie e della nostra specie può dipendere dalla rapida proliferazione di questa tecnologia!

La lista non segue un ordine di importanza.

AMBIENTE

Stiamo inquinando il nostro mondo fino all’estremo. I gas di scarico delle automobili, e di altri veicoli, inquinano la nostra atmosfera rendendo l’aria quasi irrespirabile in molte aree urbane. La continua esposizione alle particelle di ozono e di fuliggine in aria può aumentare il rischio di malattie ai polmoni, infarto e ictus. Le fuoriuscite di petrolio, come nel recente disastro del Golfo del Messico, minacciano residenti costieri, la vita marina, e il cibo raccolto dagli oceani. A peggiorare le cose, i prodotti chimici (come Corexit) utilizzati nella pulitura di tali catastrofi sono spesso molto più tossici della stessa fuoriuscita di petrolio! Naturalmente gli esseri umani non hanno una piena comprensione di tutte le variabili che controllano il clima del nostro pianeta, le emissioni di anidride carbonica stanno salendo più in alto che mai. Le nazioni precedentemente non industrializzate stanno costruendo centrali elettriche e stanno consumando più petrolio, così come i cittadini stanno utilizzando veicoli a benzina per il trasporto. E mentre il livello della qualità della vita (forse) migliora per questi cittadini, il loro livello di consumo aumenta. Iniziano a comprare iPod, telefoni cellulari e computer. Tutti questi lussi richiedono energia per essere consumati nel loro processo di fabbricazione. Il risultato è che più CO2 e altri tipi di inquinanti vengono immessi nell‘ atmosfera.

La tecnologia E-Cat potrebbe essere utilizzata per ridurre drasticamente i livelli di inquinamento. Per iniziare, le unità a “fusione fredda” di Andrea Rossi potrebbero essere collocate nelle centrali già esistenti per generare il vapore di cui hanno bisogno per produrre energia. Invece di bruciare grandi quantità di trucioli di legno, petrolio, gas naturale, o uranio, potrebbero invece essere usate piccole quantità di nichel e di gas idrogeno. Nessun inquinamento di qualsiasi forma sarebbe emessa in atmosfera!

Un ridotto consumo di combustibili fossili si tradurrebbe in un minor numero di operazioni di perforazione sia a terra che in mare. La logica suggerisce che una minore attività di perforazione comporterebbe un minor numero di incidenti, come quello accaduto nel Golfo del Messico.

In questo scenario, potrebbero anche non essere affatto necessarie operazioni di perforazione del fondo marino. Il bisogno di gas “pericoloso” potrebbe potenzialmente essere eliminato in un periodo di tempo relativamente breve.

Il riciclaggio dei materiali è anch’essa un’operazione ad alta intensità energetica. Una fonte di energia economicamente quasi gratuita potrebbe rendere questa operazione economicamente più appetibile.

Forse potrebbero essere costruiti robot e macchine alimentati a fusione fredda per disseppellire i materiali riciclabili provenienti dalle discariche e dai cantieri. Il risultato potrebbe essere meno estrazione di materiali, che potrebbero aiutarci a conservare le nostre foreste e paesaggi naturali.

L’E-Cat ci offre un modo per ripulire il nostro pianeta. I veri ambientalisti, che si preoccupano per il nostro pianeta, dovrebbero supportare questa tecnologia e dovrebbero spingere per far sì che venga rapidamente e ampiamente implementata. Solo quei falsi ambientalisti, il cui obiettivo primario è quello di stabilire un potente governo mondiale che imponga le tasse sul carbone, leggi ambientali che violano la sovranità nazionale e regolamenti che strangolano l’economia, si opporranno alla tecnologia E-Cat.

SICUREZZA e FINE DELL' ENERGIA NUCLEARE CONVENIONALE, BASATA SULLA FISSIONE.

Il recente disastro ambientale avvenuto nel complesso nucleare giapponese di Fukushima può esprimere chiaramente i pericoli delle centrali nucleari convenzionali. Come molte altre centrali nucleari, i reattori di Fukushima sono posizionati in un luogo particolarmente pericoloso.

Il Giappone è situato in un’area lungo un “anello di fuoco” che è una zona calda ad alto rischio di terremoti. Un terremoto di grandi dimensioni e/o tsunami può sottrarre la tensione elettrica che è necessaria per mantenere le barre di combustibile dei reattori ad una bassa temperatura, e scongiurarne la fusione. Anche i generatori possono essere danneggiati, causando un blackout totale. Come abbiamo visto a Fukushima, ciò può portare a perdite massicce di radiazioni nell’ambiente.

La radiazione proveniente da tali reattori ha una lunga vita e può portare a conseguenza devastanti per la salute. Alcune sostanze radioattive riversate nell’ambiente a causa di catastrofi come quella di Fukushima, possono rimanere pericolosamente radioattive per generazioni. A lungo termine, possono creare rischi di cancro elevati per centinaia o migliaia di anni. Si creano zone morte in cui case, aziende agricole e imprese devono essere definitivamente abbandonate. L’energia nucleare convenzionale è una cattiva idea, punto.

La buona notizia è che la fusione fredda di nickel-idrogeno è completamente sicura. L’E-Cat di Andrea Rossi utilizza questo tipo di reazione. A differenza dei convenzionali reattori nucleari a fissione che utilizzano uranio e plutonio, all’interno del contenitore del reattore non viene immesso alcun materiale radioattivo. Solo polvere di nickel stabile e non radioattiva viene aggiunta al gas di idrogeno. Inoltre, quando l’E-Cat ha bisogno di essere rifornito, non ci sono rifiuti radioattivi da gestire. Durante il funzionamento di un E-Cat vengono prodotte solo piccole quantità di radiazioni. Questa radiazione a bassa energia può essere schermata totalmente con un paio di centimetri di piombo.

Nel peggiore dei casi, il contenitore del reattore di unità E-Cat potrebbe creparsi in un terremoto o altre catastrofi ambientali,tuttavia, in una situazione del genere non ci sarebbe bisogno di evacuare la zona, dal momento che nessun rifiuto radioattivo è prodotto dalla fusione fredda di idrogeno-nickel, non c’è nessun disastro radioattivo da fronteggiare. Inoltre, la reazione della fusione cesserebbe non appena si formasse la crepa e l’idrogeno sarebbe scaricato dal sistema.

In buona sostanza, non c’è più bisogno di energia nucleare basata sulla convenzionale fissione. La tecnologia a fusione fredda (o LENR) di Andrea Rossi può sostituire tutte le centrali nucleari (come quelle a Fukushima) sul pianeta. Oltre a eliminare un potenziale rischio di sicurezza, ci sarebbero considerevoli riduzioni dei costi. Il nickel è molto più economico rispetto all’uranio e meno costoso da trasportare, conservare e gestire. Il risparmio si potrebbe riflettere sul consumatore che acquista energia elettrica dalla centrale!

UNA RIDUZIONE DELLO SCETTICISMO PSICOLOGICO

La comunità scientifica, quando si tratta di tecnologie esotiche che violano le cosiddette “leggi della fisica” diventa una specie di setta. Invece di accogliere il successo di migliaia di esperimenti di successo sulla fusione fredda che sono stati effettuati negli ultimi venti anni all’incirca, hanno incessantemente cercato di respingere la fusione fredda come pseudoscienza. Indipendentemente dalla qualità dei dati forniti a sostegno della fusione fredda, si preoccupano di dare un nome a tutte le ridicole parti coinvolte nella ricerca.

Patologici oppositori scettici come Bob Park hanno chiamato i ricercatori della fusione fredda dei serpenti venditori di petrolio, ciarlatani, e promotori della scienza “voodoo”. Nel processo di condanna della ricerca sulla fusione fredda, hanno attaccato ugualmente altre nuove tecnologie. Nikola Tesla ha affrontato tale scetticismo durante la sue epoca, ma dubito abbia dovuto affrontarne di spietati, rudi e dogmatici, come quelli che esistono oggi. Invece di una scienza moderna che promuova un pensiero critico ma aperto, hanno creato un’atmosfera di terrore che fa sì che gli scienziati evitino di riportare i risultati di test controversi, teorie e scoperte. È ovvio che i poteri vengono utilizzati da tali scettici a loro vantaggio, in quanto parte del loro piano per sopprimere le nuove tecnologie. Le tecnologie come la fusione fredda danno “potere alla gente” e lo strappano al governo, corporazioni e gli attuali baroni del potere.

Promuovendo l’adozione ampia e rapida della tecnologia E-Cat stiamo esponendo una “reale tecnologia” che viene negata, condannata e ridicolizzata dagli scettici. Si tratta di qualcosa che avremmo potuto adottare venti anni fa, se tali scettici avessero chiuso la bocca e tenuto la mente più aperta.

La proclamazione della verità sulla fusione fredda potrebbe ispirare una nuova generazione di ricercatori, ingegneri e scienziati ad essere più aperti delle precedenti generazioni. Questa mancanza di scetticismo eccessivo potrebbe far sì che la prossima ondata di nuove tecnologie possa essere adottata rapidamente e con minore resistenza. Forse le prossime generazioni saranno in grado di imparare dal passato, ed evitare gli errori commessi dagli scettici del nostro tempo.

SPERANZA

Le attuali condizioni di salute del pianeta sono tragiche, carestie, malattie, morte, e guerra sono ovunque. Stiamo inquinando il nostro pianeta, distruggendo l’ambiente, e uccidendo i membri della nostra specie. Se una persona seguisse solo le notizie provenienti dalle fonti ufficiali (invece dei media alternativi), ci sarebbero poche speranze per un mondo migliore. Sembra non esserci una fine alle lotte tra le nazioni, nessuna tecnologia in grado di salvarci all’orizzonte , solo maggiore sofferenza che cresce all’aumentare della popolazione.

La tecnologia E-Cat di Andrea Rossi può portare alla nostra specie qualcosa di cui abbiamo disperatamente bisogno più di tutto in questo momento, ovvero la SPERANZA:

L’E-Cat dà speranza per una nuova fonte di energia che sostituisca i combustibili tradizionali.

L’E-Cat dà speranza per un ambiente più pulito.

L’E-Cat dà speranza per un’economia globale rinnovata.

L’E-Cat dà speranza per la cooperazione tra le nazioni, invece che guerra

L’E-Cat dà speranza per un mondo con meno scettici a frenare il progresso.

L’E-Cat dà speranza per un mondo in cui non ci sono limiti al progresso tecnologico.

Forse la cosa più importante, è che l’E-Cat dà speranza per un mondo in cui la civiltà umana sopravvive al di là di questa fase iniziale di infanzia, e alla fine si espande oltre i confini della nostra preziosa ma limitata sfera blu che chiamiamo Terra.


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