I controlli 2014 di Arpa Lazio su impianti e invasi
della discarica intercomunale di Roncigliano della Pontina Ambiente
dell’inquisito Manlio Cerroni, benché parziali, hanno accertato un
livello incredibile di violazioni delle prescrizioni previste
nell’Autorizzazione Integrata Ambientale del 2009.
E’ l’ennesima conferma delle nostre ripetute denuncie. Gli effluvi maleodoranti che si diffondono intorno alla discarica, l’inquinamento crescente delle acque di falda, gli effetti micidiali sulla salute dei residenti, erano e sono la conseguenza diretta della gestione criminale dell’intero impianto.
- Rifiuti classificati come “non pericolosi” senza fare le analisi.
- Smaltimento rifiuti non autorizzati.
- Mancate relazioni sui quantitativi in entrata-uscita dal TMB.
- Porte e finestre aperte, anziché chiuse e in depressione.
Libera uscita di puzze e veleni.
- VII° invaso con due enormi laghi di acque stagnanti.
- Mai monitorate le emissioni dei sei vecchi invasi.
- Sistemi di captazione delle acque, del percolato e del biogas irregolari.
- Per il terzo anno consecutivo trovato l’idrocarburo cancerogeno 1,2-diclorometano nell’acqua del pozzo F1B a valle della discarica, quattro volte il limite di legge.
- L’acqua in uscita dal depuratore e destinata al fosso è fuori limiti per Solidi Sospesi, ferro, alluminio.
- L’acqua in arrivo dal ruscellamento dei vecchi invasi è una miscela esplosiva: fuori limite Solidi Sospesi, ferro, alluminio, BOD5, COD, piombo, rame, Idrocarburi totali.
- Fuori limite gli ossidi di azoto NOx emessi al camino dagli impianti di combustione della Marco Polo Engineering. (ennesima dimostrazione di quanto sono innocui gli impianti a biogas) ..
Adesso sappiamo da dove viene il ferro e altri metalli pesanti trovati in falda. Altro che “origine naturale”.
Mentre il sindaco del Comune di Albano riconvoca, dopo un letargo di un anno, una Conferenza dei Servizi ad oggi inconcludente, la Regione Lazio, ricevuto il dossier esplosivo dell’Arpa, anziché disporre la chiusura immediata per disastro ambientale e gestione illegale di tutto il complesso di Roncigliano, invia alla Pubblica Amministrazione alcune prescrizioni per adeguare impianti e invasi entro un mese. Delegato ai rifiuti Andreassi e sindaco Marini sono soddisfatti!
E’ l’ennesima conferma delle nostre ripetute denuncie. Gli effluvi maleodoranti che si diffondono intorno alla discarica, l’inquinamento crescente delle acque di falda, gli effetti micidiali sulla salute dei residenti, erano e sono la conseguenza diretta della gestione criminale dell’intero impianto.
NON C'E' UNA SOLA ATTIVITA' DELLA DISCARICA
CHE SIA RISULTATA "NORMALE".
- Rifiuti classificati come “non pericolosi” senza fare le analisi.
- Smaltimento rifiuti non autorizzati.
- Mancate relazioni sui quantitativi in entrata-uscita dal TMB.
- Porte e finestre aperte, anziché chiuse e in depressione.
Libera uscita di puzze e veleni.
- VII° invaso con due enormi laghi di acque stagnanti.
- Mai monitorate le emissioni dei sei vecchi invasi.
- Sistemi di captazione delle acque, del percolato e del biogas irregolari.
- Per il terzo anno consecutivo trovato l’idrocarburo cancerogeno 1,2-diclorometano nell’acqua del pozzo F1B a valle della discarica, quattro volte il limite di legge.
- L’acqua in uscita dal depuratore e destinata al fosso è fuori limiti per Solidi Sospesi, ferro, alluminio.
- L’acqua in arrivo dal ruscellamento dei vecchi invasi è una miscela esplosiva: fuori limite Solidi Sospesi, ferro, alluminio, BOD5, COD, piombo, rame, Idrocarburi totali.
- Fuori limite gli ossidi di azoto NOx emessi al camino dagli impianti di combustione della Marco Polo Engineering. (ennesima dimostrazione di quanto sono innocui gli impianti a biogas) ..
Adesso sappiamo da dove viene il ferro e altri metalli pesanti trovati in falda. Altro che “origine naturale”.
Mentre il sindaco del Comune di Albano riconvoca, dopo un letargo di un anno, una Conferenza dei Servizi ad oggi inconcludente, la Regione Lazio, ricevuto il dossier esplosivo dell’Arpa, anziché disporre la chiusura immediata per disastro ambientale e gestione illegale di tutto il complesso di Roncigliano, invia alla Pubblica Amministrazione alcune prescrizioni per adeguare impianti e invasi entro un mese. Delegato ai rifiuti Andreassi e sindaco Marini sono soddisfatti!
Ci prendono per il
culo.
In trenta giorni i soldatini di Cerroni dovrebbero rimediare
al
disastro irreversibile provocato in decenni.
Non accadrà mai.
L’UNICA SOLUZIONE È CHIUDERE E AVVIARE
IMMEDIATAMENTE LA BONIFICA DEI SITI.
Stà a noi continuare con più vigore la Lotta!
COORDINAMENTO NO-INC DI ALBANO