Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 10 agosto 2010

La verità sul fallimento degli inceneritori

48 Sindaci della Regione Lazio hanno giocato con gli inceneritori, determinando il fallimento economico del Consorzio Gaia di Colleferro.

L’elenco dei 48 Sindaci è stato, fino ad oggi, avvolto nel mistero.

Nulla su Internet. Nulla sulla stampa. Nulla sulle relazioni delle Commissioni parlamentari.

Abbiamo perciò effettuato una ricerca e di seguito pubblichiamo l’elenco degli azionisti del Consorzio Gaia (aggiornato al 2007), i protagonisti del più grande imbroglio che la storia di questo paese ricordi.

Ecco gli azionisti pubblici del Consorzio GAIA:

Comune di Acuto
Comune di Alatri
Comune di Anagni
Comune di Ariccia
Comune di Artena
Comune di Bellegra
Comune di Capranica Prenestina
Comune di Carpineto Romano
Comune di Castel Gandolfo
Comune di Castel San Pietro Romano
Comune di Cave
Comune di Colleferro
Comune di Colonna
Comune di Ferentino
Comune di Fiuggi
Comune di Frascati
Comune di Gallicano nel Lazio
Comune di Gavignano
Comune di Genazzano
Comune di Gorga
Comune di Grottaferrata
Comune di Labico
Comune di Monte Compatri
Comune di Montelanico
Comune di Morolo
Comune di Nemi
Comune di Olevano Romano
Comune di Palestrina
Comune di Paliano
Comune di Piglio
Comune di Ripi
Comune di Rocca di Cave
Comune di Rocca di Papa
Comune di Rocca di Santo Stefano
Comune di Roiate
Comune di San Cesareo
Comune di San Vito Romano
Comune di Segni
Comune di Serrone
Comune di Subiaco
Comune di Trevi nel Lazio
Comune di Valmontone
Comune di Veroli.

E’ un elenco lunghissimo ed incredibile.

Decine di comuni che giocano a fare le “belle anime” con la raccolta differenziata, ma che portano la responsabilità di un disastro economico ed ambientale di portata inaudita.

Per inseguire il sogno degli inceneritori, il Consorzio GAIA si è indebitato per circa 300 milioni di euro e, solo nel 2005, ha presentato una perdita di 122 milioni di euro.

La corsa “insensata” agli inceneritori e ai CIP6 ha di fatto provocato un vero, gigantesco disastro economico.

Il Sindaco di Roma Alemanno dovrebbe imparare: invece di fare spot commerciali pro-inceneritori dal Giappone, tra l’altro a spese dei contribuenti, dovrebbe visitare l’inceneritore di Colleferro, facendosi spiegare i bilanci del Consorzio GAIA dai carabinieri del NOE.

Peccato che anche la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite nella gestione del ciclo dei rifiuti abbia evitato di analizzare i bilanci disastrosi del Consorzio GAIA.

I nostri deputati e senatori, da veri incompetenti, hanno omaggiato il più grande esperto del settore, il signor Cerroni, che li ha brillantemente edotti sulla gestione dei rifiuti: “Io dico che ho una sorella che cucina bene le fettuccine: se non le do la farina doppio zero e le uova buone, ma il mais, lei non può prepararmele. Questo è il punto. È tutto qui”.

Perché in questo paese la classe politica continua a prenderci in giro con gli inceneritori, ecomostri dai costi folli, e con le case da sogno (affaccio con vista sul Colosseo o su Montecarlo) acquistate/vendute a prezzi irreali?

Danilo Ballanti - su sottoterrailtreno

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