Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 16 gennaio 2014

Comunicato stampa a seguito degli arresti eccellenti di inizio 2014

Adesso, dopo gli arresti del 9 gennaio del boss dei rifiuti Manlio Cerroni, del codazzo di fedeli esecutori al suo servizio e di pubblici funzionari compiacenti, i nostri sospetti, le nostre certezze e i tanti esposti sulla gestione truffaldina e criminale della discarica di Roncigliano (e non solo) sono ora confermati anche dalla magistratura benché con grave ritardo.
Ricordiamone alcuni: abbiamo sempre saputo che le discariche sono una potentissima fonte di inquinamento e di puzze venefiche. Ma quando queste diventano insopportabili provocando decine di malori dei residenti non ci vuole uno scienziato per trarre conclusioni. Per giunta dopo che da gennaio 2013, a seguito del decreto dell’ex ministro per la distruzione dell’Ambiente Corrado Clini, il super commissario Sottile aveva imposto di dirottare a Roncigliano 150 t/giorno di rifiuti provenienti da Roma. A conferma di gravi irregolarità nella gestione della discarica, ad aprile un rapporto dell’ARPA certificava che l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Albano sfornava quantità ridicole di rifiuto organico stabilizzato (FOS).
Tradotto: gran parte di quel 30% dell’organico dei rifiuti solidi urbani non era “stabilizzato”.
Dunque, le puzze insopportabili provenienti dalla discarica non erano frutto d’inconvenienti momentanei o di “inversioni termiche” ma di una consapevole e redditizia pratica di sversamento nel VII° invaso di rifiuti mal-trattati o peggio tal quali.
L’impianto di Trattamento Meccanico Biologico, concepito soprattutto per produrre Combustibile da Rifiuti (CDR) da inviare all’incenerimento, come tutti i TMB “separa” i rifiuti indifferenziati in modo pessimo anche quando funziona al meglio, rivelandosi il nemico giurato della raccolta differenziata porta a porta.
Ora l’indagine ha confermato che negli ultimi anni, ma forse da sempre, il TMB ha separato quantità di rifiuti ben al di sotto di quell’inverosimile 50% di cui cianciava il commissario Sottile nella nota di ottobre, avendo preso per buone le dichiarazioni della Pontina Ambiente. A noi non interessa che i gestori del TMB abbiano separato un terzo del CDR rispetto al minimo contrattuale. Questa è materia che appassiona i fans degli inceneritori.
A noi interessa soprattutto che, così facendo, hanno inviato a marcire negli invasi migliaia di tonnellate di rifiuti organici, quelli che generano i percolati, l’inquinamento delle falde e la liberazione di gas velenosi responsabili dei malori, delle allergie e delle patologie tumorali.
Sta di fatto che il giochetto ha gonfiato le casse di Cerroni per svariati milioni di euro a spese dei Comuni conferenti e dei cittadini, doppiamente truffati.
Gli amministratori di Albano, in primis il sindaco Marini e il delegato ai rifiuti, lungi dall’essere semplici vittime truffate, hanno responsabilità enormi di fronte ai cittadini. Proprio la reticenza e le omissioni di costoro, venuti meno al dovere di esercitare il controllo di quanto succedeva dentro il perimetro della discarica e di quanto transitava in entrata e in uscita, hanno consentito che i gestori della discarica avessero mano libera. Le nostre ripetute richieste di verifica, i nostri presidi in discarica, il nostro assedio sotto casa del sindaco per costringerlo a vedere e sentire sono cadute ogni volta nel vuoto.
L’inquinamento crescente delle falde acquifere sottostanti è il corollario e la diretta conseguenza della pratica di sversamento criminale di rifiuti tal quali usata anche negli invasi ormai tombati. Sono anni che nei pozzi spia si riscontrano inquinanti organici cancerogeni e metalli pesanti e oltre due anni che attendiamo che l’ARPA di Ermolli ci dia i nuovi dati.
Le nostre denunce circostanziate trovano oggi conferma, (pure qui con enorme ritardo) anche della serie di atti illegali che hanno consentito a Cerroni di piegare a suo favore la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per realizzare a Roncigliano un inceneritore di rifiuti da 160 mila t/anno.
Esattamente come da noi denunciato in tutte le sedi, piazze comprese, una pletora di funzionari pubblici, a cominciare dal defunto assessore Di Carlo, dall’ex presidente regionale Marrazzo fino a Luca Fegatelli e Raniero De Filippis uomini chiave del settore rifiuti, aveva spianato ogni ostacolo ai progetti del boss e del consorzio Co.E.Ma. Ad essi si aggiunge il pluri-indagato ingegner Fabio Ermolli responsabile del settore rifiuti ARPA Lazio.
La prima pronuncia negativa sulla VIA emessa il 25/3/2008 dalla Direzione Regionale Ambiente fu neutralizzata con determina a firma De Filippis e ribaltata nel giro di 30 giorni in positiva. Il prode Marrazzo fece il resto, firmando il 22/10/2008 un’ordinanza di avvio dei lavori per costruire l’inceneritore, del tutto illegittima non essendo più commissario ai rifiuti da giugno.
L’inchiesta, gli arresti e gli avvisi di reato non sono l’espressione di un onesto lavoro di alcuni magistrati ma, riteniamo, sono soprattutto il risultato di oltre sette anni di lotta ostinata e irriducibile del Coordinamento No INC dei cittadini dei Castelli, ben oltre le sedi legali, fin sotto i palazzi ministeriali, regionali, comunali, nelle piazze, in centinaia di assemblee pubbliche e decine di cortei e presidi .. e .. naturalmente la lotta continua.



17 Gennaio ASSEMBLEA CITTADINA 
PALAZZO SAVELLI ALBANO ORE 16.30


23 Gennaio ASSEMBLEA POPOLARE
OK CLUB V.PANTANELLE CANCELLIERA ORE 21.00 

Coordinamento No-Inc di Albano

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