Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 10 gennaio 2014

Evvaiii .. Terremoto a Roma !!!


Ai domiciliari altre sei persone, tra cui l'ex presidente della regione Lazio Bruno Landi.  Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. 

Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del Noe nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio.  I sette si trovano attualmente ai domiciliari.  Tra loro, il proprietario dell'area della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, e l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi.  Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti.  

Gli altri arrestati sono Luca Fegatelli, fino al 2010 a capo della Direzione regionale Energia, il manager Francesco Rando, l'imprenditore Piero Giovi, Raniero De Filippis e Pino Sicignano.  

Contestualmente è in corso il sequestro di beni mobili ed immobili per 18 milioni di euro.  Ad eseguirlo gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma.  

di Camilla Moreno .. http://tg.la7.it/



2 commenti:

  1. ROMA, 9 GEN - Sono 21 gli indagati, e tra loro anche l'ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, nell'inchiesta della procura di Roma sulla gestione dei rifiuti nel Lazio. L'ex Governatore e' iscritto per le ipotesi di abuso d'ufficio e falso, in concorso con Manlio Cerroni, Avilio Presutti, Luca Fegatelli, in relazione all'emanazione di ordinanza che consentiva al consorzio Coema di avvia...re "l'attivita' per la realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione di Albano Laziale", ordinanza ritenuta "illegittima in quanto il commissario straordinario aveva cessato i suoi poteri in data 30 giugno 2008 ed il presidente della Regione Lazio era pertanto divenuto incompetente", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare. (ANSA).

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    1. Un po' di rassegna stampa :

      Da http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/

      Rifiuti, 7 arresti a Roma tra cui il patron di Malagrotta Cerroni e l'ex presidente della Regione Landi
      Indagine Noe. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti

      Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del Noe di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio. Tra queste, spicca il nome del proprietario dell'area della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni. In manette anche l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti.
      I nomi. Gli altri arrestati sono Luca Fegatelli, fino al 2010 a capo della Direzione regionale Energia, il manager Francesco Rando, l'imprenditore Piero Giovi, inoltre Raniero De Filippis e Pino Sicignano. Le indagini sono state condotte dai militari del Noe (Nucleo operativo ecologico) diretti dal colonnello Sergio De Caprio, anche noto come 'Ultimò (che nel 1993 catturò Totò Riina), e coordinati dal capitano Pietro Rajola Pescarini.

      Da http://roma.repubblica.it/cronaca/

      Cerroni, patron delle discariche, arrestato per truffa sui rifiuti
      In manette sono finite in tutto sette persone. C'è anche l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi

      Sette persone sono state arrestate dai carabinieri del Noe di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei rifiuti del Lazio. Tra queste, il proprietario dell'area della discarica di Malagrotta, Manlio Cerroni, e l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti.
      I sette sono ora agli arresti domiciliari. A firmare il provvedimento è stato il gip su richiesta della procura di Roma che ipotizza il reato di truffa.
      Gli altri arrestati sono Luca Fegatelli, fino al 2010 a capo della Direzione regionale Energia, il manager Francesco Rando, l'imprenditore Piero Giovi, inoltre Raniero De Filippis e Pino Sicignano.
      Le indagini sono state condotte dai militari del Noe (Nucleo operativo ecologico) diretti dal colonnello Sergio De Caprio, anche noto come 'Ultimo' (che nel 1993 catturò Totò Riina), e coordinati dal capitano Pietro Rajola Pescarini. In corso ancora perquisizioni.

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