Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 13 ottobre 2011

VENERDì 14 OTTOBRE, ORE 17.00, ASSEMBLEA PUBBLICA P.ZZA S.PIETRO, ALBANO LAZIALE

Sono passati più di due mesi da quando il settimo invaso della discarica di Roncigliano è entrato in funzione. Sono diversi mesi che i rifiuti di dieci comuni dei castelli romani vengono scaricati in una buca dalla superficie di 4-5 campi da calcio e profonda più di trenta metri e lì vengono sotterrati, dimenticati per sempre. Nessun tipo di riciclaggio o differenziata viene fatta alla base della filiera così i rifiuti che finiscono sotto terra sono i rifiuti "tal quale", ovvero tutto l'indifferenziato possibile. Questo nuovo invaso è stato aperto tra mille illeciti amministrativi e legali, senza rispettare vincoli archeologici o paesaggistici, senza rispettare la normativa in materia di discariche nemmeno quando si tratta di tener conto delle distanze minime consentite dalle prime abitazioni.
Per queste ragioni gli abitanti della zona, sostenuti dal coordinamento contro l'inceneritore e da i suoi legali, hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio che si esprimerà sul merito della faccenda - e quindi sulla legalità dell'apertura di questa nuova buca - il prossimo 27 ottobre.

Ma il settimo invaso è solo l'ottava buca (si comincia a contare dall'invaso zero) di una discarica che è aperta da più di trent'anni. Trent'anni di sversamenti di immondizia tal quale sotterrata senza scrupoli in invasi dove per alcuni manca anche la coibentazione necessaria per evitare che si inquini il terreno e le falde acquifere circostanti. Le ultime analisi dell'acqua presa dai pozzi spia presenti sulla discarica (costruiti anche per monitorare lo stato delle falde acquifere) riportano infatti dati a dir poco sconvolgenti. Le acque delle falde acquifere presentano concentrazioni di ARSENICO, CLOROFORMIO e FERRO molto superiori ai limiti consentiti per legge. In poche parole l'acqua di quelle zone è contaminata da veleni e sostanze cancerogene ! Di conseguenza non è potabile e non si può usare neanche per cucinare la pasta o sciacquare le verdure!

Come se non bastasse dall'inizio di agosto la puzza che proviene dalla discarica è diventata insopportabile e diverse persone hanno riportato gravi malori (documentati con referti medici) tra cui conati, allergie, infammazioni cutanee e agli occhi dovute alle esalazioni inquinanti che provengono dal settimo invaso. Vivere a villaggio Ardeatino, villaggio Valle Gaia, Montagnano, Cecchina è diventato impossibile al punto che gli abitanti di quelle zone sono costretti a tenere le finestre di casa perennemente chiuse per fuggire alla puzza e alle sostanze nocive che si diffondono nell'aria.

Ad aggravare la situazione l'evento di mercoledì 12 ottobre: del materiale grigiastro schiumoso, denso e compatto è fuoriuscito in prossimità del pozzo F della discarica diffondendosi a raggiera per circa 10 mt costringendo alla fuga gli operai che stavano lavorando sulla zona e finendo per inquinare ulteriormente il terreno. Per questo ed altri motivi, proprio mercoledì stesso il coordinamento ha avuto un incontro con il direttore del dipartimento prevenzione ASL RM H sig. Messineo per sollecitare controlli sanitari su una zona che sembra dimenticata da politici ed amministratori.

Qualcuno si chiederà "ma l'inceneritore ?" Ci dicevano che l'avrebbero fatto lo stesso, che non ce l'avremmo mai fatta invece grazie alle lotte nelle piazze e nelle aule dei tribunali il TAR del Lazio ha accolto i nostri 3 ricorsi presentati durante questi anni e ha sancito la vittoria degli abitanti dei castelli romani sul monopolista dei rifiuti Cerroni: il bruciatore è "formalmente bloccato". Ma non possiamo ancora cantar vittoria definitiva nemmeno su questo: Cerroni sta cercando di invalidare il parere del TAR a nostro favore e per questo ha presentato ricorso al Consiglio di Stato. L'udienza dovrebbe tenersi tra ottobre e novembre e solo allora sapremo se avremo vinto o se si riaprirà una nuova stagione di lotte anche su questo!

Sappiamo tutti che la filiera dei rifiuti può essere gestita attraverso riduzione, riuso, riciclaggio porta a porta e compostaggio. Inceneritori e discariche fanno gli interessi delle aziende e finiscono per ammalare intere popolazioni e contaminare interi territori.

E' ora di mettere un punto a tutto questo: all'inceneritore e anche alla discarica di Roncigliano. FARLA CHIUDERE E BONIFICARLA! Trent'anni di inquinamento posso bastare crediamo! E' ora di rendere l'aria respirabile e l'acqua potabile! E' ora di restituire un territorio martoriato agli/alle abitanti dei castelli romani!

Non abbiamo da delegare a nessuno il nostro futuro, sappiamo di poter contare sulle nostre forze , sulla partecipazione attiva di tutti/e e sulla sollevazione popolare come abbiamo sempre fatto. Così continueremo a fare.


SCENDIAMO IN PIAZZA IL 22 OTTOBRE, ORE 16.00, P.ZZA MAZZINI ALBANO

NON LASCEREMO CHE QUESTO SCEMPIO VADA AVANTI ANCORA!


COORDINAMENTO CONTRO L'INCENERITORE DI ALBANO

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