Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 29 novembre 2011

La Cassazione stabilisce che la tassa sui rifiuti solidi urbani non è dovuta. Dovranno essere restituiti 10 anni di imposizioni non dovute.

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La Cassazione ha finalmente stabilito che la tassa sui rifiuti solidi urbani è di fatto una tassa e non una tariffa e di conseguenza non doveva essere applicata l'iva su relativo importo.
Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% per i 10 anni retroattivi degli importi pagati ma non dovuti.

Inoltre, controllando sul sito "Federconsumatori", si evince che chi richiede il rimborso (che come al solito arriverà lentamente ma arriverà) bloccherà anche di fatto l'iva sulle prossime fatture.

Chi non lo farà si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia, i cittadini come gli anziani o le fasce meno protette che non sono a conoscenza dei loro diritti. 
non potranno fruire "in automatico", ma solo se se ne accorgono e ne fanno richiesta.

Pertanto, ritenendo di fare cosa gradita, alleghiamo il modulo che contiene le modalità per la compilazione.

Tutti sono invitati a far girare questa comunicazione perché, come spesso avviene, delle notizie veramente utili i mezzi di comunicazione non ne parlano a sufficienza.


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Spett.le Comune di________________________
Via _________________________________
_________________________________

Spett.le_________________________________
Via _________________________________
_________________________________

Raccomandata A/R
(Compilare a seconda di chi vi ha fatturato la TARSU/TIA: Comune, Gestore privato o azienda municipalizzata)

Oggetto: richiesta di rimborso dell'IVA relativa al pagamento della Tassa di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.

Il/la sottoscritto/a ............................................., nato/a a .................................................. il ../../...., 
C.F.: ............................................... e residente in .................................., Via ........................... numero ... CAP ........., in qualità di: proprietario/affittuario dell'immobile sito in .................., Via ................. n. ..., iscritto al Catasto del Comune di .........................., Sezione ...., Foglio ...., Pratica ..................;

PREMESSO CHE

ha regolarmente corrisposto per i/il suddetti/o immobili/e la TARSU comprensiva di Iva al 10%, come da fatture allegate alla presente.
Con la Sentenza numero 238/2009 la Corte Costituzionale nel rilevare la natura tributaria di TARSU e TIA, in particolare: "7.2.3.6. - [...] Non esiste, del resto, una norma legislativa che espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti [...]. Se, poi, si considerano gli elementi autoritativi sopra evidenziati, propri sia della TARSU che della TIA, entrambe le entrate debbono essere ricondotte nel novero di quei «diritti, canoni, contributi» che la normativa comunitaria (da ultimo, art. 13, paragrafo 1, primo periodo, della Direttiva n. 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006; come ribadito dalla sentenza della Corte di giustizia CE del 16 settembre 2008, in causa C-288/07) esclude in via generale dall'assoggettamento ad IVA, perché percepiti da enti pubblici «per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità» ha di fatto inequivocabilmente escluso l'imponibilità ai fini IVA di codesta Tassa o Tariffa.

Ne consegue che l'Iva addebitata al sottoscritto e documentata dalle fatture in allegato risulta indebitamente corrisposta quindi

CHIEDE

1.     Il rimborso di quanto versato e non dovuto come da tabella riepilogativa allegata, con riferimento agli ultimi dieci anni, oltre agli interessi legali decorrenti dal giorno dei singoli pagamenti;
2.     l'immediata cancellazione dalle future fatture e dai ruoli della suddetta voce nonché la comunicazione alla società di riscossione ai fini dell'eventuale sgravio.
Si rimane in attesa di un Vostro riscontro, entro e non oltre novanta giorni dal ricevimento della presente, con l'avvertimento che, decorso inutilmente tale termine, il sottoscritto si vedrà costretto ad adire la competente Autorità Giudiziaria per la tutela dei propri diritti.
La presente vale ad ogni effetto di legge quale formale diffida e messa in mora, anche ai fini interruttivi della prescrizione.
In fede,                                                           _______________________________________

Riepilogo Fatture:

Anno
Fattura n.
Importo totale fattura
IVA versata
Totale IVA versata

Allegati:
-        copia fattura n.                del ../../........;
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