Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 22 aprile 2015

SI TORNA A PARLARE DI INCENERITORE

DOPO TANTI ANNI DI MOBILITAZIONE ANCORA C’E' BISOGNO DI OPPORSI

Di nuovo rischio finanziamento pubblico al progetto di inceneritore

L’8 maggio il T.A.R. del Lazio deciderà se il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà tornare a finanziare con i “nostri” soldi (ben 500 milioni di euro) il progetto del consorzio CO.E.MA. (capofila Manlio Cerroni) a Roncigliano oppure annullare definitivamente i finanziamenti pubblici a tale progetto che è palesemente un danno per la salute e per le tasche di tutti i cittadini dei Castelli Romani.

Il coordinamento contro l’inceneritore di Albano è riuscito a costituirsi affianco al Ministero dello Sviluppo Economico per “l’annullamento” della convenzione preliminare necessaria all’accesso ai fondi pubblici ed intende fare in modo che questa convenzione venga definitivamente cancellata insieme a questo vergognoso progetto.

Che l’ ”affare inceneritore” sia poco conveniente lo dimostra chiaramente anche il fatto che l’imprenditore di turno non sia disposto a rischiare i propri soldi nella costruzione di tale impianto. Tant’è che il sig. Cerroni (che ricordiamo essere indagato per truffa ai danni dei comuni del bacino della discarica di Roncigliano), anche se aveva tutte le carte in regola per costruire l’inceneritore di Albano, non ha mai avviato i lavori di ”tasca propria”.

La cessione di questi fondi pubblici a Cerroni potrebbe fra l'altro ridare vita all'inceneritore di Malagrotta, i cui progetti di ampliamento ricalcano quello di Albano.

NON VOGLIAMO SPECULAZIONI SULLA NOSTRA SALUTE!

TUTTI E TUTTE IN PIAZZA!!

SABATO 2 MAGGIO ORE 15:00

PIAZZA MAZZINI (ALBANO)

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