Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 1 aprile 2015

Velletri, fuori controllo la discarica sulle falde

Acquitrini scuri e maleodoranti, un'antica sorgente perenne di profondità (quella detta “di Gavignano”) che dà non più acqua cristallina ma un liquido di colore scuro e con puzza pestilenziale. La rete di captazione del gas sprigionato dai rifiuti putrescenti, danneggiata e che appare fuori uso.  La centralina di controllo della qualità dell’aria distrutta.  Stracolmi di liquidi dall’odore nauseabondo i “pozzi-spia”, che dovrebbero servire a verificare cosa succede là sotto e che la falda acquifera su cui hanno scaricato montagne d'immondizia per anni non sia contaminata.  

E ancora: rifiuti edili sparsi ovunque e rete di recinzione bucata, con persone ed animali liberi di entrare ed uscire a proprio piacimento.   Questo c'è sopra le falde di Carano.  Come sia messa la pancia del terreno lì sotto, non si sa.  


È lo spettacolo che ci siamo trovati davanti nell'ex discarica comunale di Lazzaria-Colle Rosso, a Velletri, a due passi dal carcere e dalla via Cisternense.  Un reportage che il Caffè ha realizzato al seguito di una nutrita delegazione di cittadini, preoccupati per la riserva idrica su cui insiste il vecchio cimitero dei rifiuti.  Le possibili ricadute riguardano un'area ampia, visto che quelle falde là sotto danno da bere non solo a campi e a porzioni di popolazione tra Velletri e Cisterna, ma servono anche gli acquedotti pubblici di Aprilia, Anzio e Nettuno.  Proprio qui accanto, molto presto dovrebbe sorgere il mega impianto per “bio” gas da rifiuti della municipalizzata Volsca Ambiente e Servizi spa, di proprietà dei Comuni di Albano, Velletri e Lariano.  


Chiusa nel 1999, la discarica comunale di Colle Rosso è divenuta oggetto di una recente querela-denuncia penale, inviata dal locale comitato No Biogas - No Discarica alle Procure della Repubblica di Roma e Velletri e alla Procura Antimafia, per lo “stato di totale abbandono e pericolo per residenti e coltivazioni in cui si trova”. 


 «Qui manca tutta una serie di presidi di sicurezza che, secondo la legge n. 36/2003, dovrebbero funzionare minimo 30 anni e mai davvero attivati in questo sito!», sostiene il Presidente del Comitato Gianluca De Felice, allibito di fronte allo spettacolo riscontrato con gli altri cittadini.

«Secondo Regione e Comune è tutto in regola.  
Ma i rischi ci sono e non interviene nessuno. 
 Tranne i vigili urbani, per prendere le nostre generalità. 
 Ma vi pare normale?».  
Gli agenti della Polizia Locale hanno anche scattato foto al sito.  
Si attende il loro verbale.  
Cosa ci sarà scritto? 

di  Daniele Castri legale del Coordinamento NO-INC di Albano

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