Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 17 luglio 2010

LA DIOSSINA UCCIDE ! .. bloccato l'inceneritore di Lecce



Con una disposizione del 18 giugno, numero di protocollo 53205, la Provincia di Lecce, tramite il Servizio Ambiente e Polizia Provinciale ha immediatamente diffidato e sospeso dall’autorizzazione all’esercizio l’impianto di termodistruzione di rifiuti speciali e sanitari di proprietà della Biosud srl, sito in Contrada Mazzarella, a cinque chilometri da Surbo e venti da Lecce, gestore di un business che si aggira intorno ai due milioni e mezzo di euro.

Il motivo di questo provvedimento drastico sta nella lettura dei dati allarmanti che l’Arpa ha rilevato in un controllo a bocca di camino del 27 novembre 2009: una concentrazione di diossine totali pari a 13,70 ng TE/Nmc (nanogrammi per metro cubo), ben centotrenta volte superiore al limite di nanogrammi previsto per metro cubo, cioè 0,1.  La Biosud deve rispettare questo limite perché soggetta al Decreto legislativo 133 del 2005, che recepisce le norme europee riguardo ai valori limite delle emissioni in atmosfera per gli inceneritori.

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ Asl di Lecce ha inoltre trasmesso al servizio della provincia un provvedimento del 17 giugno nel quale è sottolineato l’evidente pericolo per la salute pubblica e si richiede la sospensione immediata fino a quando l’azienda non avrà disposto il necessario adeguamento di impianti per rientrare nella normalità.

Preso atto di tali provvedimenti, la Provincia si è appellata al decreto legislativo 152 del 2003 che prevede appunto la diffida e la sospensione da parte dell’autorità competente. 

Cancerogeno: questo è il simbolo associato a sostanze che, come la diossina, sono sicuramente cancerogene per l’uomo.

In attesa di ascoltare la dirigenza della Biosud, che avrebbe dovuto consegnare memorie e osservazioni entro il 28 giugno, si sa che l’Arpa è stata formalmente invitata proprio nei giorni scorsi a effettuare nuove analisi.
Ma sorge una domanda, cui speriamo di ricevere risposta. 

E (sper)giuriamo di essere davvero sorpresi. Consideriamo un fatto: la Biosud esiste ormai da anni sul territorio vanta di avere un servizio efficientissimo di rilevamenti e analisi, fornito dal Consorzio interuniversitario nazionale “La chimica per l’ambiente”, meglio noto come Inca, un consorzio fondato da cinque poli universitari, quello del Salento,quello veneziano della Ca’ Foscari, quello della Tuscia di Viterbo, quello di Milano e quello di Firenze. 

Un consorzio in cui confluiscono finanziamenti pubblici, ministeriali, destinati anche alle attività di ricerca. Come mai c’è stato bisogno dell’intervento dell’Arpa per segnalare questa pesante infrazione?

Se è vero che l’azienda provvede ora che è stata tirata per il bavero a rimodernare e adeguare gli impianti, come possiamo continuare a dar credito e fiducia a chi ci rassicura di non avere la testa fra le nuvole di diossina? (Andrea Aufieri, Peacelink) .  Fonte articolo, clicca qui.

DIFFERENZIA-TI

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