Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 30 maggio 2010

Petizione: No scorie nucleari

vai sul sito:  http://uldericopesce.it/


Petizione No scorie nucleari
[ 6495 persone hanno firmato la petizione ]
Dissotterrata la tubatura, ben altro rimane da fare...
All'attenzione di :
Al presidente del Consiglio dei Ministri
Al ministro dell’Ambiente
Al presidente della Regione Basilicata
Al presidente della Sogin

Gentili Amministratori, alla luce di quanto ho scoperto durante lo studio per scrivere il testo teatrale STORIE DI SCORIE, unito ai cittadini che hanno sottoscritto l’appello che segue chiediamo:
- Il dissotterramento della tubatura lunga circa 5 km, che parte dal Centro Enea della Trisaia di Rotondella (MT) e sbuca nel mar Jonio, giudicata contaminata da liquido radioattivo dalla magistratura di Matera, a seguito di un incidente verificatosi a marzo del 1993; (vedi fotografia)
OBIETTIVO RAGGIUNTO
-Le dimissioni del Capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente Paolo Togni che per conto del governo è tenuto a controllare quanto compie la Sogin nel campo nucleare di cui lo stesso Togni è vicepresidente. E’un conflitto di interesse vergognoso in quanto il Togni controllore governativo, deve controllare il Togni vicepresidente della Sogin.
OBIETTIVO RAGGIUNTO
- Il blocco di qualsiasi iniziativa governativa mirante alla riapertura di centrali nucleari sul territorio italiano e l'avvio di un serio progetto che vada verso fonti alternative;
- Come previsto dalle normative vigenti chiediamo la solidificazione delle circa 3 tonnellate di rifiuti liquidi radioattivi giacenti in due cisterne presso il Centro della Trisaia di Rotondella. Inoltre, chiediamo l’immediata sostituzione delle cisterne in oggetto poiché, avendo una durata ventennale, sono scadute, tanto che il 14 aprile del 1994 una di esse si è bucata lasciando fuoriuscire liquido radioattivo;

- La solidificazione delle 20 tonnellate di rifiuti liquidi radioattivi giacenti presso il Centro Eurex di Saluggia e la sostituzione delle cisterne che li contengono anch’esse scadute;

- La restituzione agli Usa delle 64 barre radioattive conservate presso la piscina di stoccaggio del Centro Enea della Trisaia di Rotondella, portate in Lucania negli anni ’60 e di tutto il materiale radioattivo che gli Usa hanno parcheggiato sul nostro territorio nazionale;

- La trasparenza delle informazioni, la creazione di un piano di emergenza e di evacuazione e inoltre un serio monitoraggio sulla salute delle popolazioni e dell’ambiente in tutte le aree dove sono presenti depositi nucleari; si chiede inoltre la riconversione dei medesimi depositi in Centri di ricerca di Energia Alternativa soprattutto alla luce di un rinnovato interesse verso il nucleare dimostrato dal governo in carica;

- L’annullamento del decreto 314/2003 secondo il quale il governo dovrà stabilire, dove costruire il deposito unico di scorie nucleari;

- Vietare qualsiasi dispersione di rifiuti sia solidi che liquidi provenienti dai depositi nucleari italiani ed il blocco immediato delle tubature di scarico di liquidi radioattivi nel torrente Arrone, nel fiume Po, nel fiume Dora Baltea, nel mar Tirreno e nel mar Jonio;
- La dismissione immediata dei reattori nucleari ancora oggi in funzione quali: l'RB3 (Montecuccolino-Bologna); il Triga (Casaccia di Roma); l'ISPRA 1 (Varese); il Lena (Pavia) e infine il reattore nucleare del Centro CISAM (Pisa);
- Si chiede infine che il Governo dichiari il “disastro ambientale nel Mar Mediterraneo” ed agisca velocemente, con l’aiuto dell’Unione Europea, per cercare i relitti affondati (circa 60), carichi di rifiuti tossici e radioattivi, e li rimuova bonificando i fondali.


La tubatura contaminata che si vede nella foto, è stata messa in sicurezza.
La nuova continua a scaricare nel Mar Jonio 25 mc/h di liquido radioattivo. Tappiamola !
Ulderico Pesce

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