Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 24 giugno 2010

Alemanno: Malagrotta non chiude e voglio il quinto impianto

Alemanno: Malagrotta non chiude e voglio il quinto impianto

DIFFERENZIA-TI | 23 giugno 2010 at 18:45 | Tag: Gianni Alemanno | Categories: Inceneritore Albano, Rassegna Stampa | URL: http://wp.me/pDrrx-vi
Siamo alle comiche neppure più tanto camuffate. Cerroni ordina, Alemanno (ma più in generale l'80% della classe politica) esegue. In cambio delle prese in giro però, i cittadini di Malagrotta (come se il problema fosse soltanto il loro e non di un'intera città o provincia) verranno ascoltati dalle istituzioni. Poi, ovviamente,  dati gli attuali amministratori, a decidere sarà sempre "l'avvocato". Peggio è andata ai cittadini dei Castelli Romani, neppure ricevuti dalla giunta Polverini qualche giorno fa, governo regionale che a soli 3 mesi dalle elezioni è già al semi-rimpasto, segno che l'armonia del partito dell'amore trionfa anche alla Pisana. Se non altro il sindaco di Roma prende finalmente coscienza della realtà castellana: "l'impianto di Albano ha dei problemi". C'è da dire che ad Alemanno non si riesce a nascondere proprio niente. Sono tre anni che l'impianto di Albano ha dei "problemi" e sono tre anni che i cittadini dei Castelli Romani ribadiscono il proprio no ad un impianto speculativo e per giunta tumorale, da collocare in un contesto già disastrato che invece andrebbe recuperato e non definitivamente vessato. Il vero problema è rappresentato da chi vuole imporre ad un intero comprensorio territoriale un  inceneritore di rifiuti che non serve alla Regione Lazio e che pur di farlo passare mira a portare la stessa Regione  Lazio all'emergenza rifiuti graduale. Per questo gli artigiani della speculazione RSU ostentano sicurezza, i cittadini, unici tutori della cosa pubblica (finanze pubbliche, salute pubblica, territorio e qualità economiche dei Castelli Romani), tanto per cambiare la pensano diversamente e continueranno ad opporre un contrasto maturo nelle sedi opportune e negli ambiti della comunità civile.
Il Sindaco Gianni Alemanno nel corso dell'audizione della commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti ha chiesto la discarica di Malagrotta rimanga in funzione anche per il 2011. E' la terza proroga richiesta dal sindaco dopo quella del 2009 e del 2010 richieste alla giunta Marrazzo. Secondo Alemanno "il gassificatore di Malagrotta e quello in costruzione di Albano non sono sufficienti a creare un'alternativa a Malagrotta. La discarica che doveva essere chiusa da anni è stata prorogata di anno in anno, e credo sia necessaria un'ulteriore proroga al 2011. E' sopportabile, c'é ancora margine, ma siamo ai limiti massimi ed è necessario che si definisca un impianto alternativo".  

Il sindaco ha confermato il progetto fatto trapelare da Manlio Cerroni, patron di Malagrotta, di un impianto di smaltimento nell'ex cave di Riano. Esclusa invece l'ipotesi di Monti dell'Ortaccio la cui scelta secondo Alemanno potrebbe provocare una sollevazione popolare.

Non si è fatta attendere la replica degli abitanti di Malagrotta.
"Continuare a parlare di proroghe per la discarica di Malagrotta è come continuare a parlare di condoni sul piano nazionale: è la debacle totale di un'amministrazione e di un modo di governare. Non si sa che cosa fare e si lascia carta bianca ai monopoli e agli oligopoli. Ma l'ira della gente finirà per farsi sentire", dichiara in una nota il presidente del comitato Malagrotta Sergio Apollonio. "Sono almeno cinque anni che la discarica deve essere chiusa una volta per tutte", continua. "E' un mostro ecologico a livello europeo e mondiale: da 50 a 60 milioni di tonnellate di rifiuti romani sono stati interrati a Malagrotta, come dire due volte la produzione nazionale italiana di rifiuti solidi urbani. Noi chiediamo al sindaco di Roma una cosa sola di soprassedere al suo attuale orientamento fondamentalmente inceneritorista".

Alemanno ha però annunciato che i cittadini di Malagrotta saranno ascoltati: "Appena avremo un confronto chiaro con la Regione andremo a Malagrotta per confrontarci con la popolazione per dare certezze da questo punto di vista".  Alemanno ha parlato del rapporto con la Regione Lazio per l'emergenza rifiuti: "Con la precedente amministrazione regionale per anni non siamo riusciti a definire un'alternativa a Malagrotta. Lo stesso impianto di Albano ha dei problemi perché c'é un'opposizione al Tar e una resistenza da parte dei territori. Urgentemente quindi dobbiamo fare un nuovo impianto ma è impensabile che questo impianto sia completato nel 2010". (Fonte articolo, clicca qui)

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