Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 23 giugno 2010

Siamo tutti di Colleferro (di Albano e di Malagrotta) contro gli inceneritori

Riceviamo, pubblichiamo e convintamente aderiamo:

COLLEFERRO – PIAZZA ITALIA
SABATO 26 GIUGNO – ORE 11.00
ASSEMBLEA PUBBLICA AUTOCONVOCATA

16/06/2010 ennesimo sequestro di CDR nel piazzale antistante gli inceneritori.

Una vera associazione a delinquere e non qualche mela marcia come tentano di raccontarcela in coro i deputati Moffa e Carella,il sindaco Cacciotti e gli indifferenti rappresentanti sindacali. A chi dice che i controlli funzionano rispondiamo con i fatti: sono quelli del NOE a tutelarci, né l’azienda né tantomeno i vantati controlli del Sindaco.
A seguito dei noti fatti del marzo 2009 – sequestro degli inceneritori per aver bruciato rifiuti tossici e nocivi – sono stati rinviate a giudizio 25 persone in 8 diverse province. I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere a frode al gestore dell’energia per 43,5 milioni di euro, da trasporto illecito di rifiuti a accesso abusivo a sistemi informatici, da violazione dei valori limite delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni a favoreggiamento personale e vessazioni su dipendenti.

A finire nei guai, oltre al direttore tecnico e responsabile della gestione dei rifiuti , Paolo Meaglia, sono tutti i dirigenti del consorzio: il commissario Lolli il suo vice Perasso il direttore del personale Daniele Adamo il direttore tecnico Marino Galuppo e Stefania Brida, tutti ancora pagati dai cittadini con circa 2 milioni di euro l’anno nonostante abbiano causato, in concorso con altri, una perdita societaria di oltre 300 milioni di euro riempiendo di debiti e di veleni il futuro dei nostri figli. Tra gli altri imputati un dirigente dell’Ama; soci e amministratori di società di intermediazione di rifiuti e di sviluppo di software, chimici di laboratori di analisi.
Non si sono fermati nel 2005 dopo l’arresto del padre padrone di Gaia R. Scaglione, non si sono fermati con i vari amministratori che si sono succeduti tra il 2006 e il 2007, non si sono fermati neanche nel 2008-2009 nonostante la piena attività investigativa dei carabinieri del NOE , non si sono fermati successivamente agli avvisi di garanzia (le intercettazioni lo provano) e neanche successivamente al rinvio a giudizio prova ne è il sequestro di questi giorni.
E mentre si discute e si indaga passa in secondo piano la questione più importante, quella della nostra salute, della qualità sempre peggiore dell’aria che respiriamo.
Per questo motivo un monito va al sindaco di Colleferro, dal quale dipendono in gran parte le sorti degli inceneritori e la salute pubblica. Gli ricordiamo ancora una volta che la differenziata, quella vera, con la raccolta porta a porta dell’umido, va fatta per legge. Continuare a tacere e a nascondere responsabilità oggettive lo renderà complice. Ostinarsi a portare avanti il progetto della raccolta stradale con i cassonetti, che nella migliore delle ipotesi farà arrivare la differenziata al 15-20%, lo renderà responsabile alla stregua di politici, dirigenti, e faccendieri di gravi reati ambientali ed amministrativi legati al traffico e all’incenerimento di rifiuti.

> Per la chiusura degli inceneritori
> Per l’avvio di un piano straordinario di raccolta differenziata in ottemperanza della norma
> Per il licenziamento dei responsabili del disastro ambientale ed economico del Consorzio GAIA
Cittadini, associazioni e movimenti della valle del Sacco, che si battono per la difesa del territorio e che si oppongono alle nocività, si autoconvocano per discutere della gravissima situazione degli inceneritori di Colleferro.

http://sotto-terra-il-treno.blogsot.com/

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