Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 4 febbraio 2012

Blocco discarica Roncigliano

Da stamattina alle 6 blocco alla discarica di Roncigliano


Si fa rovente la questione del settimo invaso

Il collaudo è avvenuto per posta, mediante l'invio dei documenti richiesti per la banditesca operazione


Il secondo sub-lotto del settimo invaso della discarica di Roncigliano non è stato collaudato lo scorso 20 gennaio, in anticipo sulla tabella di marcia, ma un mese prima, il 20 dicembre 2011

Maria Lanciotti
Si fa rovente la questione del settimo invaso


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(Albano Laziale - Attualità) - Manlio Cerroni è un personaggio unico. Ama le grosse buche da convertire in montagne di rifiuti. Ne ha tante e ne vuole sempre di più. E le ottiene, sa come chiedere e pretendere da altri hobbisti del pattume. Manlio Cerroni potrebbe fare il nonno e godersi la famiglia, ma non può: la sua è una missione e la porterà fino in fondo. Fino in fondo alla sua stessa buca. Perché anche se ti fai un castello nel recinto sacro, sempre in cenere finisci dentro una buca o un loculo. Chissà se Manlio Cerroni vorrà essere cremato, a lui piace incenerire. Ma forse gli piace incenerire tutto, meno che le sue ossa. Manlio Cerroni ha 84 anni ma non li dimostra. Il vecchio lupo dal lungo pelo e dal lungo vizio è così certo di sé e dei suoi poteri che forse pensa di aver comprato anche la Morte. Ma la Grande Signora non risiede alla Regione, non è corruttibile. E comunque lunga vita a Manlio Cerroni, che si vorrebbe veder passare almeno un giorno in galera. Così, tanto per proforma, un pagamento simbolico alla Giustizia. Che neanche questa risiede alla Regione e forse nemmeno in terra. C'era da chiedersi donde venisse tanta spavalda sicurezza da parte del Presidente del Colari (Consorzio laziale rifiuti), il cui ricorso relativo alla proroga di Malagrotta è stato respinto lo scorso 26 gennaio dal Consiglio di Stato. E il presidente Manlio Cerroni il giorno dopo, pimpante come un bocciolo di rosa, a margine dell'assemblea elettiva di Federlazio dichiara in altre parole che entro il 2013 dovrebbe essere completato anche l'impianto di Albano, ribadito anche a livello di piano. In quanto alla richiesta di sospensiva presentata al Tar dai Comitati contro l'inceneritore, la cui decisione è stata rinviata al 6 marzo, il Cerroni si dichiara ottimista. Sul gassificatore di Malagrotta informa inoltre che la seconda linea è già stata realizzata e potrà essere inaugurata nel 2013, si attende solo il finanziamento perché entri in funzione.

Nessuna replica da parte di nessuno, domande sospese che non trovano risposte, e poi stamattina all'alba la notizia del blocco alla discarica di Roncigliano, rappresentanti del Coordinamento No-Inc e abitanti del luogo fermi lì, sotto l'acqua e la cappa di gelo a fare la guardia all'ingresso dei compattatori. Perché a tanto sconcio si va ad aggiungere l'ennesima infamia, che conferma una volta di più il contesto mafioso in cui si muove impunito il mastro Cerroni: il secondo sub-lotto del settimo invaso della discarica di Roncigliano non è stato collaudato lo scorso 20 gennaio, in anticipo sulla tabella di marcia, ma un mese prima, il 20 dicembre 2011, sotto Natale e sotto la cattiva stella della banda Polverini&company. E non è tutto: il collaudo è avvenuto per posta, mediante l'invio dei documenti richiesti per la banditesca operazione.
E nevica.

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