Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 7 febbraio 2014

Contaminazione delle acque sottostanti e limitrofe alla discarica intercomunale di Roncigliano (Albano Laziale)

Commentiamo i dati pubblicati dall'ARPA riguardanti la concentrazione degli inquinanti nelle falde acquifere sotto la discarica, dimostrando come sia inequivocabile che gli sforamenti ai limiti di legge siano causati dai percolati filtrati in profondità  nel terreno.

Premessa

Con nota prot. 92747 del 18/11/11 Arpa Lazio aveva comunicato alle autorità competenti, tra cui la Provincia di Roma, il superamento delle CSC (concentrazioni soglia di contaminazione) di elementi organici e inorganici nei nuovi pozzi spia della discarica di Roncigliano di Albano Laziale (piezometri C,E,F,G,H,I), rapporti di prova del 6/09/11, 8/09/11, 5/10/11.

La Provincia di Roma, sulla base della citata nota informativa dell’Arpa Lazio, ha inviato, il 18 gennaio 2012, una diffida alla Pontina Ambiente (prot. 7203/12 PT A2.7), solo in relazione ai superamenti delle CSC di sostanze organiche nei piezometri C (tribromometano e dibromoclorometano) e D (benzene), ritenendo di non poter procedere per quelle inorganiche (ferro etc.) in assenza di una caratterizzazione dei valori di fondo del sottosuolo e delle acque sotterranee.

Sta di fatto che superamenti delle CSC di sostanze organiche erano stati già riscontrati nel 2010. In quel caso nei pozzi A,B,D erano state accertate concentrazioni eccessive di cloroformio (CSC 0.15 microg/L), noto idrocarburo clorurato cancerogeno (rapporti di prova: Arpa Lazio del 08/09/10 pozzo D: 0.90 microg/L; Ecocontrol del 27/10/10 pozzo A: 0.23 microg/L; Ecocontrol del 27/10/10 pozzo B: 0.23 microg/L; Ecocontrol del 27/10/10 pozzo D: 0.23 microg/L).

In questo caso il superamento dei limiti del cloroformio in ben tre pozzi è stato confermato anche dal laboratorio di fiducia della Pontina Ambiente (Ecocontrol srl di Pomezia), senza che, tuttavia, nulla accadesse.

A seguito di questi accertamenti, nel biennio successivo (sett.2011-sett.2013) Arpa Lazio ha ritenuto sufficiente verificare l’evoluzione delle sole criticità organiche emerse nel 2011 e dunque di limitare i controlli ai soli pozzi spia C,D.

Con ciò l’Agenzia regionale ha valutato che l’inquinamento organico dell’anno precedente in altri due piezometri (A,B), interessando peraltro un idrocarburo diverso da quelli trovati l’anno dopo, non fosse un segnale della necessità di monitorare attentamente e periodicamente tutti i piezometri della discarica.

Questa scelta appare ad oggi scarsamente motivata, visto il carattere spesso discontinuo della comparsa di contaminanti organici ed inorganici nelle acque sotterranee interagenti con la discarica in oggetto, con ciò perdendo il quadro d’insieme delle possibili contaminazioni e della loro evoluzione e diffusione, soprattutto a valle degli invasi.

Non a caso nel corso del 2012, mentre Arpa Lazio monitorava intensivamente ed esclusivamente i pozzi C e D, l’Ecocontrol accertava nuove contaminazioni organiche di benzene (CSC 1microg/L) nel pozzo B (rapporto di prova del 19/01/12: 1.4microg/L) e di 1,2-dicloropropano (CSC 0.15 microg/L) nel pozzo D (rapporto di prova del 19/01/12: 0.28 microg/L) e pozzo F1B (rapporto di prova del 19/01/12: 0.28 microg/L).

Inoltre, la Asl RMH accertava la presenza di bromodiclorometano (CSC 0.17 microg/L), analogo all’alometano riscontrato nel pozzo C, in un pozzo privato (PV05) a valle della discarica (rapporto di prova del 6/11/12: 0.20 microg/L).

Ciò premesso,

a due anni dai precedenti, l’Arpa ha reso noti i controlli analitici eseguiti a settembre 2013. Gli accertamenti evidenziano la permanenza di criticità delle falde idriche interagenti con la discarica, confermando, a distanza di 20 mesi, la presenza eccessiva di 1,2-dicloropropano (rapporto di prova del 03/09/13: 0.50 microg/L) nel medesimo pozzo F1B, posto a valle di tutti gli invasi, compreso il VII°. Da notare che questa volta la presenza eccessiva è quasi doppia di quella accertata in precedenza.

Le indagini di Enti di controllo o Enti di ricerca sulla presenza ricorrente di taluni indicatori organici di contaminazione originati dalle discariche sono molteplici e concordanti. Cito, al riguardo, la relazione dell’Arpa Lazio, prot. 0099008 del 16/12/13, sulle attività eseguite nell’ambito del piano di caratterizzazione della discarica dell’Inviolata di Guidonia della società EcoItalia 87 (gruppo Cerroni) a pag.3:

«…..A valle dei deflussi idrogeologici si rilevano invece superamenti di composti organici come 1,2-dicloropropano, tribromometano…per la prima campagna e 1,2-dicloropropano, 1,4-diclorobenzene….per la seconda campagna….»

Tornando alle contaminazioni da composti inorganici ed elementi metallici, la diffida della Provincia di Roma nei confronti di Pontina Ambiente sopra citata (determinazione dirigenziale R.U, 193 del 19/1/2012) faceva riferimento esclusivamente ai superamenti di sostanze organiche «….che non possono essere in alcun modo legate alle caratteristiche naturali del suolo ma sicuramente ad attività antropìche ……con riserva di eventuale successiva, diffida a seguito del pronunciamento Regionale per quanto concerne il superamento delle sostanze dì natura inorganica».

Ora il problema è che, ferma restando la necessità di un’esauriente caratterizzazione idrogeologica esterna e interna alla discarica, il quadro e l’entità dei superamenti delle CSC di alcuni elementi metallici che emerge dai controlli dell’ultimo quadriennio (2010-2013) sono impressionanti.

Ben tredici volte il ferro ha nettamente superato il limite legale (CSC: 200μg/L) in differenti pozzi spia: B,D,E,F1B,G,H, fino a undici volte il limite, (rapporti di prova dell’Arpa 08/09/11; 05/10/11: da 1600μg/L a 1940μg/L; rapporti di prova dell’Ecocontrol del 29/01/10; 18/04/11; 31/05/11; 15/07/11; 06/09/11; 05/10/11; 19/01/12; 31/07/12: da 245μg/L a 2280μg/L), a fronte di valori accertati in pozzi privati esterni e talora interni alla discarica, di 10-20μg/L (fonti analitiche diverse, compresi Arpa ed Ecocontrol).

In assenza di caratterizzazione idrogeologica è pur vero che al momento nessun dato disponibile in letteratura segnala valori di fondo naturale di questo metallo eccedenti il limite nell’area dei Colli Albani.

Per contro è di tutto rilievo la frequenza e il tipo di presenze inquinanti metalliche dei pozzi E, F, F1B, G e soprattutto H, dove nel 2011 sono state trovate quantità molto alte di piombo, trecentocinque volte il limite (CSC:10μg/L) (rapporto di prova Ecocontrol del 31/05/11: 3050μg/L), manganese, dodici volte il limite (CSC:10μg/L) (rapporto di prova Ecocontrol del 31/05/11: 600μg/L), e nel settembre 2013 di alluminio (CSC: 200μg/L) (rapporto di prova Arpa Lazio del 04/09/13: 920μg/L), in tandem con il pozzo E (rapporto di prova Arpa Lazio del 04/09/13: 430μg/L).

E’ altamente improbabile e mai segnalato che le acque sotterranee dei colli Albani interagenti con rocce di origine vulcanica contengano piombo di origine naturale e altrettanto molto improbabile che contengano quantità così elevate di alluminio.

Viceversa il manganese, insieme ad arsenico e fluoruri rientra tra i composti che possono, in linea teorica, essere ceduti dalle rocce alle acque di falda, nondimeno la sua presenza abnorme (dodici volte sopra il limite) è di regola considerata un ulteriore indicatore di contaminazione delle falde acquifere da percolato. Soprattutto alla luce del fatto che in altri periodi nel medesimo pozzo il valore è intorno ai 20-40μg/L (es. rapporto di prova Arpa Lazio del 05/09/13).

Si porta l’attenzione sul fatto che ciò non deve stupire, visto che, salvo i casi di contaminazioni gravissime, i segnali di inquinamento organico o inorganico da percolato riscontrabili nelle acque di falda sono molto spesso discontinui in conseguenza di fattori diversi e complessi.

Il valore del ferro e del manganese come marker significativi dell’eventuale inquinamento delle acque da discariche è confermato da migliaia di studi specifici ed evidenze sperimentali nonchè certificazioni di laboratori di controllo pubblici.

Controlli analitici dell’Arpa Lazio (prot. 0050653 del 9 luglio 2010), diffusi da fonti di stampa (Corriere.it) e associazioni (Legambiente etc.) individuavano nelle acque sotterranee sottostanti la discarica di Malagrotta la presenza fuori limite, tra l’altro, dei parametri arsenico, ferro, manganese, nichel e benzene. I dati sono stati confermati nel 2011 dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Ancora, l’Arpa Lazio monitorando le acque dei pozzi spia della discarica dell’Inviolata di Guidonia ha trovato forti eccessi di ferro e manganese oltre a sostanze organiche clorurate.

(www. lavocedelnordestromano.it - 7 dicembre 2011)

Tali evidenze sono state successivamente confermate nella relazione della stessa Arpa, prot. 0099008 del 16/12/13, sulle attività eseguite nell’ambito del piano di caratterizzazione della medesima discarica (pag.3):

«…..L’esame della distribuzione dei risultati analitici relativi ai composti inorganici nelle acque sotterranee (fig.4) rileva una costante e diffusa presenza di manganese sopra i limiti di riferimento e una più limitata presenza di superamenti di altri metalli (ferro, nichel, piombo e arsenico…..».

Uno studio recentissimo del Politecnico di Torino a firma dei professori Giuseppe Genon, Mariachiara Zanetti e Rajandrea Sethi, depositato il 20 gennaio c.m. al Consiglio di Stato, sulle possibili origini della contaminazione delle acque sottostanti la discarica di Malagrotta è al riguardo illuminante e giova riportarne uno stralcio significativo:

«Appare evidente che i parametri di inquinamento riscontrati sono ragionevolmente attribuibili a percolato, tenendo conto che l’introduzione nella falda di materiale organico riducente…...induce nella falda stessa un fenomeno degradativo di tipo inevitabilmente anossico, capace di provocare riduzione degli elementi ossidati presenti nel terreno (ferro e manganese soprattutto) e conseguente loro lisciviazione»

Dunque, oltre all’apporto dei metalli pesanti estratti direttamente dai rifiuti depositati in discarica, il percolato stesso, grazie alle sue caratteristiche di forte aggressività riducente, è in grado di solubilizzare ulteriori forti quantità direttamente dagli strati di terreno tra l’invaso e le falde acquifere in cui si annidano tra l’altro gli ossidi insolubili di ferro e manganese.

Un altro passaggio del loro studio certifica la natura disomogenea e discontinua delle contaminazioni e soprattutto il fatto che il manganese, al pari del ferro, è considerato un parametro indicatore d’inquinamento.

«Vengono riscontrate concentrazioni di metalli anche molto elevate e disomogenee nei vari punti di indagine anche molto vicini tra loro”…….“Analoghi esempi si riscontrano per altri parametri indicatori di inquinamento (manganese, azoto ammoniacale

Il fatto che le quantità riscontrate a Roncigliano siano molto elevate non può che confermare l’origine non naturale di questi metalli.
Il parallelo aumento della conducibilità elettrica, ovvero dell’insieme di elementi in forma ionica (cationi metallici e anioni salini), è un altro indicatore del costante arricchimento delle acque di falda per effetto dell’interazione con la discarica.


Infatti nei pozzi A e B gli unici per i quali l’Arpa abbia eseguito il monitoraggio nel corso dell’ultimo decennio i valori medi e tendenziali sono in crescita. il pozzo A è passato da 560 a 746 microS/cm da maggio 2004 a settembre 2013 e soprattutto il pozzo B è passato da 611 a 1030 microS/cm nello stesso periodo, con un aumento del 68%.


25 gennaio 2014


Allegati Arpa Lazio:


Tabella 3 - Risultati analitici dei composti inorganici eccedenti i limiti di legge nelle acque sotterranee Discarica di Roncigliano Albano Laziale (RM) - (sintesi esclusi As e F)
Parametri riscontrati
Piezometro
Campagna di monitoraggio
Data

Valori limite
(Tab.2 All.5 Titolo
V parte IV
D.Lgs.152/06)
unità di
misura

valore
espresso in
μg/l
Ferro
D
Pontina Ambiente 2010
29/01/2010
200
μg/l
504
Ferro
F
Pontina Ambiente 2011
18/04/2011
200
μg/l
1625
Ferro
H
Pontina Ambiente 2011
31/05/2011
200
μg/l
600
Manganese
H
Pontina Ambiente 2011
31/05/2011
50
μg/l
600
Piombo
H
Pontina Ambiente 2011
31/05/2011
10
μg/l
3050
Ferro
G
Pontina Ambiente 2011
15/07/2011
200
μg/l
290
Ferro
B
Pontina Ambiente 2011
06/09/2011
200
μg/l
350
Ferro
G
ARPA 2011
08/09/2011
200
μg/l
1940
Ferro
E
ARPA 2011
05/10/2011
200
μg/l
1600
Ferro
H
ARPA 2011
05/10/2011
200
μg/l
1720
Ferro
E
Pontina Ambiente 2011
05/10/2011
200
μg/l
430
Ferro
H
Pontina Ambiente 2011
05/10/2011
200
μg/l
552
Ferro
H
Pontina Ambiente 2012
19/01/2012
200
μg/l
245
Ferro
F1B
Pontina Ambiente 2012
31/07/2012
200
μg/l
2280
Ferro
H
Pontina Ambiente 2012
31/07/2012
200
μg/l
1215
Alluminio
H
ARPA 2013
04/09/2013
200
μg/l
920
Alluminio
E
ARPA 2013
04/09/2013
200
μg/l
430

Tabella 4 - Risultati analitici dei composti organici eccedenti i limiti di legge nelle acque sotterranee Discarica di Roncigliano - Albano Laziale (RM)
Parametri riscontrati
Piezometro
Campagna di monitoraggio
Data

Valori limite
(Tab.2 All.5 Titolo
V parte IV
D.Lgs.152/06)
unità di
misura

valore
espresso in
μg/l
Cloroformio
D
ARPA 2010
08/09/2010
0,15
μg/l
0,90
Cloroformio
A
Pontina Ambiente 2010
27/10/2010
0,15
μg/l
0,23
Cloroformio
B
Pontina Ambiente 2010
27/10/2010
0,15
μg/l
0,23
Cloroformio
D
Pontina Ambiente 2010
27/10/2010
0,15
μg/l
0,23
Benzene
D
ARPA 2011
06/09/2011
1
μg/l
3
Dibromoclorometano
C
ARPA 2011
08/09/2011
0,13
μg/l
1,1
Bromoformio
C
ARPA 2011
08/09/2011
0,3
μg/l
1,7
1,2-Dicloropropano
D
Pontina Ambiente 2012
19/01/2012
0,15
μg/l
0,28
Benzene
B
Pontina Ambiente 2012
19/01/2012
1
μg/l
1,4
1,2-Dicloropropano
F1B
Pontina Ambiente 2012
19/01/2012
0,15
μg/l
0,28
Benzene
D
Pontina Ambiente 2012
24/01/2012
1
μg/l
1,1
Benzene
D
Pontina Ambiente 2012
02/02/2012
1
μg/l
1,3
Benzene
D
Pontina Ambiente 2012
06/02/2012
1
μg/l
2
Benzene
D
Pontina Ambiente 2012
07/02/2012
1
μg/l
1,1
Benzene
D
Pontina Ambiente 2012
08/02/2012
1
μg/l
1,1
Benzene
D
Pontina Ambiente 2012
02/03/2012
1
μg/l
1,5
Benzene
D
Pontina Ambiente 2012
07/03/2012
1
μg/l
2,4
Bromodiclorometano
PV05
ASL2012
06/11/2012
0,17
μg/l
0,2
1,2-Dicloropropano
F1B
ARPA 2013
03/09/2013
0,15
μg/l
0,5

 http://www.noinceneritorealbano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1080:contaminazione-delle-acque-sottostanti-e-limitrofe-alla-discarica-intercomunale-di-roncigliano-albano-laziale&catid=39:letteratura&Itemid=57

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