Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 27 febbraio 2014

Video Ecoballa n. 43

a cura di Daniele Castri referente legale del NO-INC di Albano

“Ad Albano, per colpa della discarica di Roncigliano, si muore, ci si ammala di tumore e ci si ricovera di più che nel resto della Regione Lazio.”
“Eppure, l’Amministrazione Comunale preferisce dedicarsi alle rievocazioni storiche in costume d’epoca.”

Rimane al centro dell’attenzione e delle polemiche la discarica di Roncigliano, ad Albano Laziale, in provincia di Roma.
Proprio qui, all’ingresso del “cimitero dei rifiuti” dei Castelli Romani, lo scorso sabato 22 febbraio si è tenuto un importantissimo SIT IN, cui hanno preso parte tanti cittadini ma non l’amministrazione comunale di Albano, guidata dal sindaco in quota Pd Nicola Marini, assente ingiustificato, impegnato in una improbabile rievocazione storica. Non si tratta del remake di Ben Hur, ma della tragica realtà.
Non è bastato, per “smuovere” i nostri amministratori, il “terremoto giudiziario” che ha portato all’arresto di quello che gli inquirenti delle Procure di Roma e Velletri definiscono il “gotha” del sistema criminale che monopolizzava da decenni il ciclo dei rifiuti della Regione Lazio;
Ne, tantomeno, le recenti analisi dell’Arpa Lazio che attestano, negli ultimi 4 anni, ovvero da quando l’amministrazione è in carica, 162 gravissimi sforamenti nelle concentrazioni di veleni pericolosi per la salute umana e l’ambiente sotto le falde acquifere della discarica.
Ne, infine, i dati dell’Eras Lazio, l’accreditato studio epidemiologico della Regione Lazio che attesta, ai Castelli Romani, incidenze di mortalità, di tumori e ricoveri tra i più alti del centro Italia.
Alcuni deputati e consiglieri regionali, però, hanno invece depositato due interrogazioni rivolte sia al neo ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, sia al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed all’assessore ai rifiuti Michele Civita.
Ed hanno, inoltre, incontrato nei giorni scorsi, il Prefetto di Roma – ex commissario dell’emergenza rifiuti - Giuseppe Pecoraro. Sentiamo cosa hanno da raccontarci a proposito. 

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