Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 21 febbraio 2014

MANIFESTO COSTITUTIVO del FRONTE PALESTINA

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è covenuto di aderire al manifesto costitutivo del "Fronte Palestina - dalla solidarietà alla lotta internazionalista". 

Invitiamo tutte le forze di classe e antimperialiste a confrontarsi sui contenuti e sulle prospettive riportate ed eventualmente ad aderirvi, perché il rilancio della lotta internazionalista non può che avvenire con il contributo e gli sforzi di tutti e tutte.   “FRONTE PALESTINA - Dalla solidarietà alla lotta internazionalista” 

FRONTE PALESTINA 

Dalla Solidarietà alla Lotta Internazionalista

Le organizzazioni e i gruppi impegnati al fianco della Resistenza palestinese, che hanno condiviso il percorso iniziato a Milano nel giugno del 2013 e proseguito con le iniziative di settembre e ottobre a Firenze e Torino, si sono riuniti il 18 gennaio 2014 a Roma e hanno deciso di costituire il “Fronte Palestina – dalla solidarietà alla lotta internazionalista”, assumendo tale denominazione quale programma e impegno fondativo, e sottoscrivono il presente manifesto.
MANIFESTO
La Resistenza del popolo palestinese contro la colonizzazione sionista è una delle punte più avanzate nella lotta contro l'imperialismo e il sistema di sfruttamento capitalista dell'umanità.
È nostra convinzione che la solidarietà “caritatevole” nuoce alla lotta del popolo palestinese, così come agli altri popoli che lottano. Tende a creare assistenzialismo sociale e parassitismo politico, alleviando superficialmente poche sofferenze del popolo, mantenendo inalterate le cause generatrici: l'imperialismo, il colonialismo e l'apartheid.
La logica e il sistema che sono causa dell'imbarbarimento, dell'impoverimento e dell'oppressione delle classi subalterne nel mondo imperialista sono le stesse che provocano guerre nelle altre parti del globo, oppressione neocoloniale, migrazioni di popoli senza speranza, dissesto ambientale e climatico.
Da quasi cento anni sulla Palestina si concentrano tutte le più nefaste conseguenze di questo sistema. Il popolo palestinese, con la sua storica ed eroica resistenza ha sempre espresso solidarietà in una lotta internazionalista nei confronti degli altri popoli.
E' giunto il momento di ricominciare ad impegnarci apertamente al fianco della Resistenza arabo-palestinese, con le caratteristiche specifiche della nostra realtà, ma contro il medesimo nemico. Chi opprime e saccheggia in Palestina, opprime e saccheggia in Italia: i poteri e le istituzioni dominanti sono simili e a volte coincidono.
Le coordinate politiche del Fronte Palestina, sono rappresentate come segue:
  • SOSTEGNO DI CLASSE ALLA RESISTENZA PALESTINESE
    Presupposto fondamentale della lotta internazionalista è il sostegno a chi già la sta portando avanti, il primo nostro impegno è quindi rivolto alla Resistenza palestinese, a tutti coloro, organizzazioni e singoli, che resistono alla colonizzazione, ma in particolare a quelle organizzazioni che si battono per una Palestina, indipendente, indivisibile, laica e democratica.

     
  • ANTICAPITALISTI, ANTIMPERIALISTI, ANTIFASCISTI E ANTISIONISTI
    L'apartheid praticato in Palestina e la pulizia etnica del popolo palestinese da parte dell'entità sionista sono in continuità con l'invenzione delle razze superiori e inferiori del colonialismo europeo, come già furono il nazismo, il fascismo e il segregazionismo sudafricano. È la concezione stessa di un popolo eletto, superiore, che accomuna il sionismo ai fascismi che si svilupparono in Europa fra le due guerre e che ancora cercano di ottenere un consenso di massa.
    Tutte le guerre di aggressione portate avanti dal blocco Nato e dagli Usa in particolare sono volte a realizzare interessi imperialistici nei quali rientrano anche quelli specifici e generali del regime sionista. Per questo non vi può essere solidarietà al popolo palestinese che non passi anche per l'opposizione al neocolonialismo delle potenze atlantiche in Medio Oriente, Asia, Africa, Est Europa e America Latina. 

     
  • CONTRO IL SIONISMO INTERNAZIONALE
    Così come nell'ambito di un contenitore comune il fascismo, seppure nato come fenomeno italiano, si è espresso in forme diverse nelle diverse realtà e nelle diverse epoche, anche il sionismo, sorto come necessità espansionistica del capitale della borghesia europea ebraica, si è internazionalizzato per assolvere un ruolo centrale nella strategia di dominio del grande capitale internazionale, di cui rappresenta una componente specifica ma essenziale.

    In tal modo è spiegabile perché “personalità” e organizzazioni non ebraiche europee, americane e anche arabe, operanti nell'ambito delle strategie sioniste, in modo organico e condiviso, siano da considerarsi, più che collaborazioniste, sioniste esse stesse. Da qui l’impegno a lottare contro il sionismo ovunque si annidi e comunque si presenti.
     
  • CONTRO IL SIONISMO ITALIANO
    Questa ragnatela di interessi e connivenze invade gli apparati repressivi istituzionali e non, e richiede non solo di sostenere le campagne di boicottaggio ma di intraprendere anche qui una lotta affinché l'Italia intera non diventi complice più o meno consapevole della guerra e dell'oppressione contro il popolo palestinese alimentando la stessa macchina che lo reprime.

    Gli accordi fra i governi italiano e israeliano, la penetrazione economica, industriale, militare, scientifica e sanitaria del sionismo nel nostro paese, ha raggiunto livelli fino a poco tempo fa impensabili. Anche per questo smaschereremo e denunceremo tutti coloro – siano sindaci, assessori, presidenti di regioni o della repubblica - che tutelano e sviluppano, attraverso istituzioni pubbliche, gli interessi sionisti, allineandosi alla colonizzazione e all'apartheid.
     
  • PER IL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI PALESTINESI
    Consideriamo un principio inalienabile ed irrinunciabile la piena applicazione del diritto al ritorno per tutti i profughi palestinesi, affinché possano decidere di vivere nella loro terra, la Palestina, da persone libere, assieme a coloro che già vi abitano, senza discriminazione etnica, religiosa e di classe. Condizioni queste per una vera primavera araba e di pace in tutto il Medio Oriente.
     
  • PER LA LIBERAZIONE DI TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI
    A causa della loro lotta, uomini, donne e bambini sono imprigionati, torturati e perseguitati sia nelle galere israeliane sia talvolta in quelle delle “autorità” palestinesi. Tra i prigionieri del sionismo vanno considerati l'intera popolazione di Gaza rinchiusa nella più grande prigione a cielo aperto della storia, la popolazione araba della Palestina del '48 confinata nei villaggi ghetto nell'entità sionista, i palestinesi della Cisgiordania imprigionati dietro il muro della vergogna che circonda i bantustan in cui sono costretti a vivere e i profughi palestinesi rinchiusi nei campi della miseria sparsi in tutto il Mashreq, condannati al confino e all'apolidismo da intere generazioni.
Il Fronte Palestina è un raggruppamento nazionale di tutti coloro che vogliono aderire condividendo questo manifesto come elemento programmatico unificante, che non si propone come strumento di limitazione delle iniziative locali, bensì di propulsione e amplificazione. Il Fronte Palestina individua e promuove contenuti e iniziative comuni, tesi ad ampliare lo sviluppo della lotta internazionalista nelle realtà locali e nazionali e ad agevolare la condivisione delle esperienze che ciascuno vorrà e saprà intraprendere.
Partendo da questi presupposti, il Fronte assume i contenuti del 2° Convegno sul Sionismo del 1° dicembre 2013 come base politica e punto di partenza per ulteriori elaborazioni ed approfondimenti.
Prime adesioni:
Collettivo PalestinaRossa
CSA Vittoria
Rete di solidarietà con la Palestina – Milano
Comitato Ricordare la Nakba
Collettivo Handala Salerno
CSA Jan Assen (ex Asilo Politico)
Collettivo Tazebao - per la propaganda comunista
Circolo Handalah Imperia
CAU Napoli
Centro di solidarietà Internazionalista Alta Maremma
Cantiere sociale Camillo Cienfuegos
Centro Politico 1921 – Livorno
Associazione"Versilia per la Palestina"

Prc Valle Brembana
Spazio popolare LA FORGIA
CENTRO FALASTIN – Torino

Per aderire al manifesto scrivere a: frontepalestina@autistici.org
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