Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 21 febbraio 2014

Video Ecoballa n. 42.

a cura di Daniele Castri - referente legale dei NO-INC

"SIT IN del comitato NO INC per sabato mattina, ore 08,00 – 13,00, davanti ai cancelli d’ingresso della discarica di Roncigliano, via Ardeatina km 24,650. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare."
“L’ipotesi di costruzione dell’inceneritore si allontana ma i problemi legati ai rifiuti, ai Castelli Romani, sono tutt’altro che risolti: inquinamento delle falde acquifere e dell’aria, sovrafatturazioni, traffico illecito di rifiuti e, soprattutto, mancanza del porta a porta."

Da martedì 11 febbraio, nella discarica di Albano (Roncigliano) arrivano anche i camion che trasportano la “monnezza” indifferenziata di Civitavecchia e Monterotondo.
Cessato l’arrivo dei rifiuti indifferenziati di Roma, Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano, andato avanti dal 23 gennaio 2013 al 16 gennaio 2014, un nuovo e grave rischio igienico sanitario colpisce tutto il territorio di Albano e comuni limitrofi.
Proprio in questi giorni, tra l’altro, il Tribunale del Riesame di Roma ha convalidando gli arresti domiciliari per il “patron” di Malagrotta, Manlio Cerroni, ed altri sei personaggi del mondo dei rifiuti, tra cui i due dirigenti regionali che hanno approvato il VII invaso e l’Inceneritore, Luca Fegatelli e Raniero de Filippis, il direttore di Roncigliano, Giuseppe Sicignano, l’amministratore “storico” della società Pontina Ambiente proprietaria della discarica di Albano, Francesco Rando, ed altri.
Inoltre, all’indomani della retata che ha portato all’arresto di quello che gli inquirenti considerano un vero e proprio “sodalizio criminale”, l’Arpa Lazio (Agenzia Regionale di protezione ambientale) ha reso note le analisi delle falde acquifere sottostanti Roncigliano, sostenendo che negli ultimi 4 anni le concentrazioni di veleni pericolosi per la salute umana e per l’ambiente hanno superato per ben 162 volte i limiti massimi ammessi dalla legge: benzene, cloroformio, arsenico, ferro, manganese, piombo, alluminio, nitriti, floruri. Riscontrando valori inquinanti superiori fino a 305 volte i limiti massimi ammessi dalla legge senza che nessun Ente pubblico: Comune di Albano, Provincia di Roma e Regione Lazio, siano intervenuti adeguatamente per diffidare la società di Cerroni e per imporre la successiva bonifica.
Negli stessi giorni, l’Eras Lazio - l’accreditato studio epidemiologico della Regione Lazio - ha confermato un vero e proprio bollettino di guerra, pubblicando dei dati che sembrano un vero e proprio bollettino di guerra, e disponibili anche su internet: nei dieci comuni limitrofi alla discarica di Roncigliano: si muore, ci si ricovera e ci si ammala di tumore di più che altrove.
Per questo, l’immobilismo dell’Amministrazione comunale di Albano, guidata dal sindaco Nicola Marini, diventa ancora più evidente.
L’ipotesi di costruzione dell’inceneritore, certo, si allontana ma i problemi legati ai rifiuti, ai Castelli Romani, sono tutt’altro che risolti: inquinamento delle falde acquifere e dell’aria, sovrafatturazioni, traffico illecito di rifiuti e, soprattutto, mancanza della raccolta differenziata porta a porta in tutti e dieci i comuni del bacino.
Per evitare che con l’esaurimento precoce del VII invaso (che avrebbe dovuto durare almeno 8 anni ed è invece quasi esaurito in appena 2 e mezzo) si arrivi, presto, alla costruzione dell’VIII invaso, a distanze dalle case ancora inferiori.






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