Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 31 agosto 2013

Communia: dopo lo sgombero, 'Torniamo subito!'

Dopo l'operazione di sgombero dello spazio Communia di Roma, lo scorso 16 agosto, ieri si è svolta nel quartiere di San Lorenzo un'assemblea molto partecipata, dove un imponente (quanto ridicolo) dispiegamento di forze dell'ordine è stato posizionato in occasione dell'appuntamento.

Moltissima la gente del quartiere, attivisti romani, occupanti di spazi, studenti e precari.

Prima dell'assemblea, un concerto dal tetto dello stabile sgomberato. 

Dopo aver lasciato spazio ad una serie di interventi, un corteo ha attraversato le strade del quartiere, mentre viene annunciato un nuovo corteo il 7 settembre per riappropriarsi dello stabile recentemente sgomberato, ancora una volta per la speculazione edilizia. 

Una sfida chiara che segna una prima risposta rispetto allo sgombero delle ex fonderie Bastianelli, voluto da Procura e Questura, con il pretesto dell'inagibilità dell'edificio, peraltro smentito più volte da perizie ufficiali. 

Dietro lo sgombero dell'edificio, vi sono difatti interessi speculativi di una società, la Sabelli Trading, che vorrebbe costruire l'ennesimo  palazzo in un quartiere ormai devastato dal cemento.

Mentre la Giunta Marino prova a propinare l'idea di un dialogo e di un'azione della proprietà dal punto di vista urbanistico, ieri le centinaia di persone che hanno partecipato all'assemblea, e poi al corteo, hanno espresso chiaramente le loro intenzioni: l'obiettivo è di riappropriarsi dello spazio. 

Una prima risposta rispetto all'autunno che potrebbe presentarsi a Roma relativo ad altri sgomberi voluti dalla giunta Marino e un primo passo guardando al 19 ottobre.

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