Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 25 agosto 2013

La raccolta differenziata crea sviluppo e occupazione

Il Paese ha bisogno di rilanciare la raccolta differenziata.

Il raddoppio della raccolta differenziata può determinare un effetto complessivo sull’economia per effetto delle interdipendenze settoriali per 30 miliardi di euro, garantendo una robusta crescita del PIL del 2%.


Differenziare e riciclare fa bene all’ambiente, ma, sempre di più, fa bene all’economia del Paese. Infatti, nel 2011, il fatturato dell’industria del riciclo degli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro e dal relativo indotto è stato stimato in 9,5 miliardi di euro. Nel 2010 il valore era stato pari a 8,8 miliardi di euro (Fonte Althesys).

L'industria del riciclo si conferma così, insieme al settore delle energie rinnovabili, uno dei principali comparti della green economy.

La dimensione è superiore a settori industriali ben più radicati e storici nell’ambito del sistema Paese, ad esempio il tessile (8,4 miliardi di fatturato – fonte Centro Studi Moda Italia) e pari al settore della cosmetica.

Rispetto all’anno precedente, il giro d’affari dell’indotto e dell’industria del riciclo nel 2011 (9,5 miliardi di euro) ha avuto un incremento del 7,1%, notevolmente superiore all’aumento registrato dal PIL italiano, che è stato solo dello 0,4%, e all’incremento della produzione industriale che si è attestato allo 0,1%.

Il settore della raccolta differenziata e del riciclo degli imballaggi conferma quindi il suo ruolo di riferimento non solo nel panorama dell’industria green del nostro Paese, ma più in generale rispetto all’intero comparto industriale italiano all’interno del quale rappresenta una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo in ottica sostenibile.

Il numero totale degli addetti del settore della gestione dei rifiuti è di circa 100.000 unità (fonte ISTAT). Gli addetti del solo comparto della raccolta e del riciclo dei rifiuti di imballaggio sono oltre 36.000.

In una situazione dove ancora il 50% dei rifiuti urbani viene inviato in discarica è, quindi, evidente il potenziale di miglioramento in termini di crescita economica e di sviluppo occupazionale che offre la raccolta differenziata nel nostro Paese: il raddoppio della raccolta differenziata può determinare un effetto complessivo sull’economia per effetto delle interdipendenze settoriali per 30 miliardi di euro, garantendo una robusta crescita del PIL del 2%.

L’industria legata ai rifiuti è stata tra le più floride negli ultimi decenni e, indubbiamente, tra quelle con il fatturato più rilevante nel campo dell’industria ambientale. Sebbene possa sembrare una contraddizione, i rifiuti rappresentano attualmente una delle maggiori opportunità di crescita sostenibile per il sistema Europa e per il nostro Paese, carente di risorse primarie, in particolare.

I rifiuti costituiscono infatti una enorme riserva di risorse che, se opportunamente gestita e valorizzata, può garantire un approvvigionamento sostenibile e continuo negli anni di materiali ed energia.

Secondo le stime della Commissione Europea, la completa applicazione della normativa UE sui rifiuti può determinare un aumento complessivo del 29% del fatturato annuo del settore della gestione dei rifiuti e dei settori del riciclo, garantendo la creazione di circa 400.000 nuovi posti di lavoro.

Secondo la Commissione Europea, la completa applicazione della normativa UE sui rifiuti crea enormi opportunità per l'innovazione e la penetrazione nel mercato delle tecnologie più efficienti soprattutto nelle eco-industrie.

In prospettiva, le conoscenze acquisite e le tecnologie/tecniche sviluppate in Europa possono successivamente essere di supporto e di riferimento per una migliore gestione dei rifiuti a più basso impatto ambientale anche per gli altri Paesi del mondo.

Nel complesso, il pieno rispetto della normativa UE sui rifiuti può contribuire, quindi, ad un aumento della qualità della vita dei cittadini dell'UE e può assicurare un efficace equilibrio tra la tutela dell'ambiente, le opportunità economiche - per il settore della gestione dei rifiuti e per l'industria europea nel suo complesso - e lo sviluppo sociale.

In questo contesto di pesante crisi economica che sta vivendo il Paese, chi si ostina a ritardare la raccolta differenziata continuando a proporre soluzioni costose e superate (discariche e inceneritori) costituisce un grave ostacolo alla crescita e allo sviluppo occupazionale del Paese.


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