Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 26 luglio 2011

PRESIDIO CITTADINO



SABATO 9 LUGLIO 2011 ORE 8.00 PRESIDIO

DAVANTI AI CANCELLI DELLA DISCARICA DI RONCIGLIANO


Le mille e più persone che hanno attraversato i nostri paesi lo scorso 8 giugno, hanno manifestato con chiarezza la più ferma opposizione all’ampliamento della discarica che da trenta anni degrada il territorio e peggiora la vivibilità di tutti, e non solo di chi vive nelle sue immediate vicinanze.

Naturalmente nessuno vuole tenere minimamente in conto la volontà popolare. Né la Regione Lazio, che balbetta in questi giorni sul presunto piano dei rifiuti, né tanto meno l’ultraottantacinquenne avvocato Cerroni, padrone delle discarica di Roncigliano, così come di Malagrotta e dell’Inviolata. Forse l’annunciato completamento del VII° invaso per la fine di luglio non ci sarà; e la cosiddetta ordinanza Polverini di ottobre, già reiterata in aprile, sarà nuovamente rinnovata, così che le piramidi del IV, V, VI invaso toccheranno nuove invidiabili vette.

Dopo il ricorso TAR contro l’AIA del VII° invaso, che vedrà la nuova udienza il prossimo 14 luglio, giorno in cui capiremo se potremo contare o no su sospensiva e blocco del cantiere, abbiamo impugnato l’ordinanza Polverini, alla luce della recente documentazione ARPA, attestante la contaminazione da cloroformio e altri composti organici del cloro delle falde attigue alla discarica.

Mentre salutiamo e sosteniamo la popolazione delle Val di Susa nella giusta lotta contro la prepotenza delle ruspe, dei gas e dei manganelli, ci riconosciamo vicini a quelle esperienze, opponendoci alle ruspe di Cerroni e dei suoi servitorelli locali.

La discarica di Roncigliano è da tempo esaurita e se, fino ad oggi, le amministrazioni locali, dalla Regione in giù fino agli imprenditori, hanno fatto finta di nulla, non è possibile continuare questo andazzo all’infinito. Tra una deroga e una proroga, l’unica cosa che si capisce è che la Regione intende continuare nella logica di buche e inceneritori, mentre alcuni pasdaran dei bruciatori tornano a sognare quello di Albano, magari durante sedute spiritiche.

Il futuro del nostro territorio e delle nostre vite non può continuare ad essere regalato agli affaristi delle devastazioni. Non abbiamo bisogno di nascondere sotto terra i veleni della modernità di un sistema economico morente, né di treni superveloci, quando i trenini dei Castelli continuano ad impiegare più di un’ora per arrivare a Roma.

Abbiamo invece bisogno di una sempre più forte autodeterminazione popolare, per affermare l’interesse di collettività estranee all’accumulazione dei profitti


volantino del "Cordinamento Contro l'Inceneritore di Albano Laziale"

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