Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 6 aprile 2012

Comunicato No Inc corteo 14 Aprile

FERMIAMO L’ INCENERITORE DEI CASTELLI ROMANI

Sono quasi 5 anni che le amministrazioni regionali cercano di far costruire ad Albano Laziale, al centro dei Castelli Romani, il grande inceneritore di Cerroni. Mentre provano a farci credere, con la loro propaganda, che l’unico modo per trattare i rifiuti è quello di bruciarli.

Gli inceneritori da rifiuti, anche quelli più moderni di ultima generazione, emettono nell’atmosfera sostanze tossiche prodotte dalla combustione dell’immondizia. Tra queste vi sono cloro, diossine, furani, clorobenzene, metalli pesanti (piombo, cadmio, mercurio,...), acido cloridrico, e molto altro ancora. Oltre a queste sostanze tossiche vi sono anche le più pericolose nanoparticelle, delle dimensioni di un milionesimo di millimetro. Nemmeno i filtri di ultima generazione riescono a contenere la loro pericolosità perchè si accumulano negli organismi, nelle piante che mangiamo ed essendo cancerogene danno vita a tumori ed altre pericolosissime patologie! Le loro piccolissime dimensioni gli permettono di essere trasportate dal vento per kilometri: vivere nel raggio di 50 km da un inceneritore significa aumentare di moltissimo la probabilità di contrarre tumori! Gli inceneritori sono rozze macchine industriali che hanno bisogno di imponenti quantità di acqua che saranno sottratte alle già compromesse falde acquifere dei Castelli Romani.

Per anni comitati popolari si sono battuti contro la costruzione di questo inceneritore che dovrebbe bruciare dalle 160.000 alle 250.000 tonnellate di CDR (parte secca dei rifiuti) all’anno (quando la produzione di CDR di tutti i Castelli romani è di circa 60.000 tonn/anno, le restanti, come dichiarato nel progetto, arriveranno da Roma o altrove!). Dopo anni di battaglie nelle piazze e nei tribunali, il 15 dicembre del 2010 il TAR del Lazio ha emesso una sentenza che bloccava l’impianto per incompatibilità ambientale, dando ragione alle popolazioni e alla resistenza contro questo EcoMostro.

Il 22 marzo scorso, abbiamo appreso che il Consiglio di Stato ha invalidato la precedente sentenza del TAR, sbloccando formalmente il cantiere e sostenendo che le popolazioni non sono legittimate a difendere i territori perché l’unica volontà che conta è quella delle istituzioni regionali che vogliono costruire l’impianto!! Quindi per il Consiglio di Stato l’unico parere che vale è quello dei politici che per far arricchire i loro amici imprenditori di turno, (in questo caso il monopolista dei rifiuti del Lazio Manlio Cerroni che sarà proprietario dell’impianto) sono disposti a calpestare i territori, le loro risorse e le popolazioni che li abitano!

Per noi invece l’unico grado di giudizio che conta è quello popolare e si misura sul terreno della lotta! Non ci siamo mai fermati perché le nostre ragioni sono inoppugnabili: sappiamo che costruire inceneritori serve a trasformare rifiuti urbani in rifiuti tossici ed inquinare irrimediabilmente il nostro territorio. Sappiamo che i rifiuti possono essere trattati con il riciclaggio, il compostaggio, il trattamento meccanico biologico A FREDDO, senza bisogno di nessun bruciatore.

Non resteremo a guardare e non accetteremo questa devastante prepotenza.
Lo faremo per noi e per i nostri figli e nipoti. Non resteremo a guardare mentre proveranno a posare le prima pietra del cantiere. Non glielo permetteremo, bloccheremo i lavori, bloccheremo il cantiere. Questa non è una battaglia che siamo disposti a perdere. Scendiamo nelle piazze, prendiamoci le strade!

14 APRILE ore 15.30

CORTEO CONTRO L’INCENERITORE

ALBANO LAZIALE, partenza da P.zza Mazzini

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano
www.noinceneritorealbano.it

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