Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 12 aprile 2012

‘L’Inceneritore antepone i profitti di pochi ai diritti di tutti’

In mattinata i militanti del No Inc di Albano si sono recati presso la sede della Pontina Ambiente, la ditta del magnate dei rifiuti Manlio Cerroni, per ribadire la loro contrarietà alla costruzione dell’inceneritore più grande d’Europa nella zona dei Castelli Romani. “Abbiamo voluto recapitare un chiaro messaggio alla ditta – fanno sapere i militanti -, vale a dire che nonostante la vergognosa sentenza del Consiglio di Stato la popolazione dei Castelli romani è disposta con ogni mezzo necessario a bloccare la costruzione di un’opera assolutamente inutile, sia da un punto di vista tecnico, che economico e ambientale. Quattro anni di mobilitazione e di lotta ci hanno convinti del fatto che con i 400 milioni di euro di fondi pubblici dei CIP 6 anziché spenderli per le discariche e gli inceneritori della Pontina Ambiente si potrebbe porre in essere una gestione dei rifiuti basata sulla riduzione, il riuso e il riciclo. Con il costo annuo di un inceneritore (20 milioni di euro), che dà lavoro a 60 persone, ci si pagherebbero 400 addetti per la raccolta differenziata porta a porta. Così come in Val di Susa, anche ai Castelli Romani ribadiamo dunque la netta contrarietà ad un’opera che antepone i profitti di pochi ai diritti di tutti e gli interessi di una classe politica agli interessi ed ai bisogni reali di chi abita questi territori. Per questo motivo chiamiamo ad una mobilitazione permanente che vedrà nella manifestazione di sabato 14 per le strade di Albano un momento centrale, durante il quale dimostreremo tutta la determinazione di chi sa, a prescindere da assurde decisioni, sia giuridiche che politiche, di stare dalla parte giusta! Sabato 14 aprile, il Corteo no inceneritore partirà da Piazza Mazzini, Albano, a partire dalle 15.

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