Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 6 marzo 2013

Bolognini, un medico per il quale la salute non è un bene negoziabile

@ Futuribilepassato | Luca Tittoni 
 
Questo l’augurale saluto che l’amico Michelangiolo avrebbe certamente utilizzato per commentare il terzo (e speriamo ultimo!) “regalo” del Ministro Clini.
 
Infatti, dopo  il “declassamento” di 18 siti di interesse nazionale da bonificare (Sin), dopo la ripresentazione del decreto sulla combustione dei rifiuti nei cementifici (nonostante la bocciatura in Commissione Ambiente alla Camera) ecco arrivata l’autorizzazione all’esercizio per ben 15 anni per tutti gli impianti con meno di 250 addetti (compresi fonderie, inceneritori, raffinerie) ed il passaggio dai controlli ”amichevoli” del decreto semplificazioni a praticamente alcun controllo, cosa possiamo aspettarci se non di ammalarci sempre più?
 
Credo che in questi tempi così bui abbiamo più che mai bisogno di esempi alti e testimonianze coraggiose e per questo vorrei ricordare Michelangiolo Bolognini, prematuramente scomparso il 25 agosto scorso. Michelangiolo era un amico straordinario, medico, specialista in Igiene e Medicina Preventiva,  i cui punti  di riferimento erano Giulio Maccacaro, Lorenzo Tomatis, Ivan Illich. 
 
Per Michelangiolo la “non neutralità della scienza”, la salute come bene non negoziabile e la prevenzione primaria erano le basi su cui si è fondato tutto il suo impegno umano e professionale. Michelangiolo aveva fatto sue queste parole di Ivan Illich: “La salute è semplicemente una parola del linguaggio quotidiano che designa l’intensità con cui gli individui riescono a tenere testa ai loro stati interni ed alle condizioni ambientali”…mentre per quanto riguarda “un popolo”, la salute dipende …“dal modo in cui le azioni politiche condizionano l’ambiente e creano quelle circostanze che favoriscono in tutti, e specialmente nei più deboli, la fiducia in se stessi, l’autonomia e la dignità”.
 
La sua intelligenza lucida e raffinata non si fermava mai alle apparenze e nei suoi articoli, sempre puntuali e documentati, infrangeva luoghi comuni e svelava - anche anni prima che diventassero di dominio pubblico - scomode verità (basti ricordare “Camorra di Stato e stato di emergenza, il caso dei rifiuti in Campania”). 
 
Umanamente era aperto e generoso, sempre pronto a mettere le sue competenze a disposizione di cittadini e comitati impegnati nel difendere il proprio territorio da insediamenti inutili e nocivi (a cominciare dagli inceneritori di rifiuti, per lui emblema dell’assurdità del nostro tempo), ma il suo rigore morale, i suoi giudizi taglienti, la coerenza con cui difendeva le sue idee, l’insofferenza per ogni forma più o meno larvata di ipocrisia gli crearono non pochi problemi e sofferenze.
 
Fin dai tempi dell’Università aderì a Medicina Democratica, associazione in cui più di ogni altra vedeva rappresentati i propri ideali e proprio in sua memoria Medicina Democratica ha deciso di aprire una sottoscrizione per finanziare una borsa di studio da devolvere a studente giovane e meritevole. 
 
Oggetto della borsa di studio è  l’analisi del rapporto fra scienza e potere e, più specificamente, le modalità con i quali oggi si manifesta nell’ambito della medicina, 
la “non neutralità della scienza”.
 
Chi volesse contribuire può farlo! 
Qui tutte le informazioni su come contribuire.
Ciao Michelangiolo e… Salute, ne abbiamo bisogno! 
 
(Fonte articolo, clicca qui)

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