Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 6 marzo 2013

ESPERIMENTI DI CANCRO CON I PRESIDENTI DELL'AMERICA LATINA?


In una serie di suoi discorsi pubblici Hugo Chavez ha definito come "epidemia" i casi di cancro che stanno colpendo molti presidenti latino-americano, definendo tutto ciò un fenomeno strano ed allarmante.  Il cancro ha colpito Chavez in primis, il presidente paraguayano Fernando Lugo, Dilma Rouseff e Lula da Silva (Brasile), Crisitina Fernandez (Argentina).  Tutti loro sono conosciuti come politici di centro-sinistra che lottano per accelerare il processo di integrazione dell'America Latina e per liberarsi del dominio degli Stati Uniti nell'emisfero occidentale.  

Chavez ha parlato di imperi che sono pronti a tutto 
pur di raggiungere i loro obiettivi.

La risposta di Washington non si è fatta attendere. 
Victoria Nuland, portavoce ufficiale del Dipartimento di Stato americano, ha definito le parole di Chavez "orribili e riprovevoli".  Cioè esse sono state percepite dall'amministrazione Obama come una accusa di utilizzo di particolari tecnologie biologiche per causare il cancro tra i leader latino-americani colpevoli di non perseguire una politica amichevole nei confronti degli Stati Uniti.

Naturalmente, Hugo Chavez non è così maleducato. 

 Ha capito che Washington avrebbe richiesto prove.  

Così il presidente ha spiegato la propria posizione dicendo di non aver mai incolpato nessuno, ma che piuttosto ha fatto utilizzo della libertà di pensiero di fronte ad una strana serie di eventi di difficile spiegazione. 

La sua ansia è ben compresa, poiché per scongiurare il rischio di morte si è dovuto sottoporre ad una serie invasive chemioterapie a Cuba.  

E l'ansia è destinata a rimanere.  

Come compaiono queste malattie? 

Come un tumore maligno ha potuto colpire un uomo sano, militare in pensione, ex giocatore di baseball, regolare frequentatore di palestre nonché corridore agonista? 

Perché solo i politici populisti incappano in questi problemi e ciò non accade mai ai presidenti di destra che favoriscono l'Impero?

Il dottor Salomon Yakubowicz, un popolare dottore venezuelano, specialista in diete e frequente visitatore dell’ambasciata degli Stati Uniti, si è precipitato a chiudere la questione.  Egli ha detto in modo autorevole, non usando note preparate dalla CIA, che sono i presidenti stessi ad essersi attirati questi problemi.  Ha asserito che Lula da Silva ha fumato troppo. Christina Fernandez si è sottoposta a troppe procedure per il ringiovanimento del viso e del collo.  Il paraguayano Lugo non ha usato alcuna protezione durante i numerosi rapporti sessuali avuti durante la sua vita;  il linfoma è una cosa comune in questi casi ed egli deve essere già grato a Dio per non aver sviluppato l’AIDS.  Chavez deve biasimare solo se stesso per non aver vissuto in armonia con i bioritmi, lavorando di notte, mangiando male:  questo è ciò che la sua malsana tendenza a espletare troppe attività testimonia.  I circoli di opposizione ed i media a favore degli Stati Uniti hanno fatto da cassa di risonanza a queste affermazioni:
Chavez ed i suoi amici populisti sono soggetti a stress, paura del futuro e soffrono di manie di persecuzione vedendo “cospirazioni dell’impero” ovunque.

Eppure la spiegazione dell’epidemia ventilata da Chavez
 è stata presa sul serio.

Studiosi di politica non dubitano che i servizi speciali americani stiano conducendo un'operazione su vasta scala per neutra
lizzare i "ribelli leader latino-americani".  Hanno studiato la storia; 

sanno come il Pentagono e la CIA abbiano usato sostanze radioattive, biologiche ed armi chimiche sul continente e ricordano eventi mostruosi in cui sono stati utilizzati esseri umani come cavie, nel totale silenzio dei mass media.

C'è solo una piccola possibilità che un approfondito resoconto del programma statunitense sulle armi biologiche possa mai vedere la luce. 
La maggior parte degli archivi è classificata, i file più riprovevoli sono progressivamente eliminati e gli studiosi, che miravano a rendere nota la verità sugli esperimenti criminali, sono morti in strane circostanze.

Nel 1947 cioè poco dopo la sua istituzione,
la C.I.A. è colta in flagrante mentre compiva tali esperimenti. 
Gli agenti della F.B.I. e della C.I.A. "proteggevano" 
i medici degli Stati Uniti che in Guatemala infettarono 2000 guatamaltechi per studiare la sifilide e la gonorrea. 
Il consenso ai guatamaltechi sulla loro volontà a 
sottoporsi a tali esperimenti non è mai stato chiesto.

Il Presidente del Guatemala Alvaro Colom ha definito questi esperimenti un crimine contro l'umanità.  Barack Obama ha dovuto chiedere scusa in una conversazione telefonica con il Guatemala.  Ha detto che gli esperimenti erano in contraddizione con i valori degli Stati Uniti.  Ma quale contraddizione!  Gli esperimenti ed i valori degli USA sono ben allineati.

Fu sempre nel 1947 che la CIA lanciò il programma di test su “materiale umano” dell’LSD (dietilamide dell'acido lisergico).  Più tardi l'intelligenza militare degli Stati Uniti ha portato il programma ulteriormente avanti e ha utilizzato i suoi risultati "sul campo" nell’Estremo Oriente ed in Europa occidentale.

Nel 1953 la CIA ha lanciato il progetto MK ULTRA.  
Esso aveva ad oggetto lo studio dei modi per influenzare 

"il comportamento umano ed il modo di pensare degli uomini
 tramite l'aiuto di farmaci e microrganismi. 

Gli "studi" della Cia e dei laboratori militari hanno incluso la dispersione di batteri patogeni nella metropolitana di New York.  Come si vede, gli sperimentatori non ha risparmiato neanche i propri compatrioti. 

In questo modo è stato attuato il contagio intenzionale di 240 città della provincia americana nonchè dei quartieri poveri di Washington, San Francisko e del Minnesota.  Alcuni esperimenti sono stati condotti nei tropici, a Panama City per esempio.  Nel 1970 la CIA e il Pentagono lanciarono un programma di test per sperimentare armi genetiche super segrete.  Una missione strategica fu assegnata a degli scienziati con lo scopo di ottenere una massiva riduzione della popolazione nei paesi potenzialmente ostili.  La Cina, l’Iran, l’India ed il Pakistan sono stati presi di mira dai genetisti americani che da tempo hanno superato i "successi" del medico nazista Mengele.

Nell'emisfero occidentale è stata Cuba a subire la maggior parte degli attacchi biologici made in USA.  Almeno 300 mila cubani hanno sofferto di febbre emorragica dengue.  150 uomini, tra cui 50 bambini, sono morti.  I “mosquitos” cresciuti nei laboratori della Georgia e della Florida sono stati portati sull’isola in diversi modi.  

Anche il personale militare sovietico di stanza a Cuba è stato oggetto di febbre dengue e sono stati registrati dei morti. 

Lo scrittore guatemalteca Persi Francisko Alvarado, che ha lavorato 20 anni per l’intelligence cubana negli Stati Uniti, ha pubblicato un articolo sull’uso dell’impianto di cancro quale arma da parte della C.I.A.  Egli ha fornito elementi concreti sull’esistenza di decine di laboratori di guerra biologica sul suolo americano.  Fort Detrick, un reparto di virologia, è un luogo dove sono stati ottenuti molti sinistri successi. 

Gli studiosi venezuelani di politica spesso commentano 
il potenziale uso di armi sperimentali che 
emanano radiazioni elettromagnetiche e direzionabili 
da parte dei servizi speciali degli Stati Uniti. 

È possibile che l'arma sia già operativa per attacchi selettivi contro il "i politici invisi agli USA".  Una vittima non muore subito ma dopo qualche tempo, caratteristica positiva che permette di fuggire senza lasciare tracce. 

Una domanda viene spontanea:  
cosa ha portato i capi del governo americano 
ad autorizzare le attività della CIA volte alla "neutralizzazione" 
(uso proprio questo termine) dei presidenti - populisti?

Si può supporre con grande credibilità che la sconfitta al IV vertice americano (novembre 2005), quando la squadra degli Stati Uniti ha cercato di imporre l’accordo del libero commercio (ALCA) sull’emisfero occidentale, ha contribuito a questo tipo di decisione.  Alla cerimonia di apertura l'ospite allora presidente argentino Nestor Kirchner ha dichiarato che l'integrazione sarebbe potuta diventare una realtà solo nel caso in cui fossero state attuate misure appropriate per eliminare sproporzioni di sviluppo.  In caso contrario, il "libero mercato" avrebbe ulteriormente indebolito l'America Latina e fatto crescere il suo debito estero.

Rivolgendosi a Bush ha detto che la politica imposta dagli Stati Uniti ha aggravato la povertà del continente e ha anc he portato all’instabilità e alla caduta di governi democraticamente eletti.  Kirchner ha invitato i partecipanti al vertice a ricercare una nuova strategia di sviluppo regionale che avrebbe potuto incontrare l'interesse dei latino-americani.  Presto un nuovo modello di integrazione - l'Unione delle Nazioni Sudamericane - UNASUR sarebbe nato.  Durante gli anni della sua esistenza l'Unione ha impedito alla CIA l’attuazione di colpi di stato sia in Bolivia, sia in Ecuador, per esempio.  Ha incoraggiato il dialogo tra vicini in conflitto e ha facilitato il ripristino della democrazia in Honduras.

Grazie a Chavez e ai fratelli Castro l'ALBA (Alternativa Boliviana per l'America Latina), un'alleanza di integrazione, creata nel 2004, ha ottenuto un impulso potente.  È stata fondata per fungere da contrappeso alla ALCA, basandola sui principi dell’ideologia anti-imperialista al fine di garantire la sicurezza energetica dei partecipanti.  Il Petocaribe (giugno 2005) è stato un successo dovuto agli sforzi da parte di Chavez.

L'alleanza prevede forniture di idrocarburi preferenziali dal Venezuela ai Caraibi e Centro America Stati.

Ciò pone fine agli abusi commessi da compagnie petrolifere transnazionali.

Un altro importantissimo evento è stato il forum tenuto a Caracas all'inizio del dicembre 2011 che ha avuto come risultato la creazione della Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC).  La nuova alleanza comprende 33 membri dell'emisfero occidentale, esclusi USA e Canada.

Chavez ed i suoi amici vedono il nuovo blocco come un necessario contrappeso alla dittatura degli Stati Uniti nella OAS. Il CELAC nel prossimo decennio diventerà la forza più influente dell'emisfero occidentale.  L'OAS dovrà rinunciare alla sua presentazione permanente negli Stati Uniti per conservare la sua posizione nella regione.

Naturalmente Washington non è conciliante con l’idea di una America Latina sempre più indipendente, ignorando le grida perentorie dei dittatori e le minacce di usare la forza.

Il primo tentativo di sbarazzarsi dei "presidenti ostili" non è riuscito.  Rafael Correa si ferma nei tempi duri del tentativo di colpo di stato in Ecuador.  I cecchini addestrati della CIA mancarono il bersaglio. 
Hugo Chavez ha sconfitto il cancro e sta con fiducia guardando alle elezioni dell’ottobre 2012.  Cristina Fernandez ha consultato i medici in tempo e lo sviluppo critico della malattia è stato prevenuto. 

Anche se il pericolo è ancora lì. 
Gli Stati Uniti si stanno tuffando 
nella crisi più profonda della loro storia. 
La fase di stallo della élite si fa più acuta. 
Non hanno pietà per le proteste dei loro connazionali 
e non saranno più teneri con gli stranieri.


Altri fatti accaduti di recente mostrano come 
l'attuale politica del sud-america sia scomoda agli Stati Uniti:

Il Brazile ed il Venezuela sono ricchi produttori di petrolio che si stanno sempre più opponendo alla dominazione americo-europea e avvicinandosi invece alla Cina e all'Iran contro l'Occidente. 

E' importante notare che questo scenario di guerra è tanto forte che i brasialiani si stanno preparando per respingere un'invasione americana. (Fonte)

Infatti un recente articolo apparso sul 
The European Union Times è intitolato:   
Gli Stati Uniti mettono in guardia gli stati Latino Americani sui legami con l'Iran in cui viene affermato che  gli Stati Uniti hanno messo in guardia gli stati latino-americani contro una ulteriore espansione dei legami diplomatici e commerciali con la Repubblica islamica dell'Iran.

Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Victoria Nuland ha detto il 6 gennaio:  "Stiamo mettendo assolutamente in chiaro ai paesi in tutto il mondo che ora non è il momento di approfondire i legami, né di sicurezza né economici con l'Iran".

Inoltre:  l' 8 gennaio, il governo degli Stati Uniti ha espulso dal suolo americano il Console Generale venezuelano Acosta Noguera con l'accusa di aver pianificato un attacco informatico contro il governo degli Stati Uniti nel 2008.

Come risposta il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha ordinato la chiusura del consolato del paese nella città statunitense di Miami, affermando che "è ingiusto, abusivo ed immorale". 


 letto e ribloggato grazie a:

Nessun commento:

Posta un commento