Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 28 marzo 2012

COMUNICATO STAMPA - Comitato Acqua Pubblica Castelli Romani


IN DIFESA DELL’ACQUA BENE COMUNE PER IL RISPETTO DEI REFERENDUM DEL 12-13 GIUGNO

NO ALLO SCIPPO DELLA SOVRANITA’ POPOLARE

SI’ ALLA AUTORIDUZIONE DELLA BOLLETTA ACEA

Stop ai furti in bolletta. Stop allo scippo del voto di 27 milioni di italiani. Sabato 31 marzo in tutte le piazze dei Castelli Romani al via la campagna di obbedienza civile – il mio voto va rispettato con banchetti per la raccolta dei reclami contro il gestore Acea. I cittadini sono invitati a portare le ultime bollette. Per conoscere gli appuntamenti del proprio comune visitare http://acquabenecomunecastelliromani.com/

I comitati acqua bene comune dei Castelli Romani sostengono la campagna di obbedienza civile, ovvero di autoriduzione delle bollette idriche, partita in tutta Italia per dare concreta attuazione all’eliminazione decisa dai referendum della c.d. “Remunerazione del capitale”, una delle componenti utilizzate per il calcolo del “Ricavo garantito del gestore”.

Tale cifra è pari al 7% del capitale investito più gli investimenti previsti nell’anno solare di riferimento. Nel caso dell’Ato 2, secondo i calcoli basati sull’ultima revisione del piano tariffario, la “remunerazione “ incide per circa il 18% sulla bolletta inviata da Acea Ato 2 Spa alle famiglie. Una somma che ora i cittadini non devono più pagare ma che Acea ancora pretende in barba all’esito del referendum.

La campagna di “obbedienza civile” consiste nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale con il decreto di proclamazione del risultato elettorale, “tagliate” della parte di remunerazione abrogata dal referendum.

E’ stata chiamata di “obbedienza civile” perché non si tratta di “disubbidire” ad una legge ingiusta, ma di “obbedire” alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari. Lo scopo principale della campagna di “obbedienza civile” è ovvio: ottenere l’applicazione del risultato che è inequivocabilmente scaturito dai referendum. Ricordiamoci che dalla privatizzazione ad oggi Acea Ato2 ha già guadagnato circa 500 milioni di euro. Soldi andati al gestore che erano (e sono) invece fondamentali per modernizzare le reti idriche della Provincia.

Dal 21 luglio ad oggi sono passati oltre 8 mesi ma Acea Ato2 continua ad ignorare la volontà popolare. Per questo nei giorni passati i Comitati acqua bene comune dei Castelli Romani hanno inviato una lettera di diffida a Nicola Zingaretti in qualità di Presidente dell’Autorità d’Ambito dell’Ato 2 chiedendo che convochi quanto prima e, in ogni caso entro e non oltre il 15 aprile 2012, la Conferenza dei Sindaci dell’Ato2. Nella lettera – che equivale ad una messa in mora – si richiede anche, che all’ordine del giorno della prossima Conferenza dei Sindaci, venga posta la delibera sulla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato alla luce del risultato referendario. Ma anche che venga deliberata la restituzione di quella parte della remunerazione del capitale investito già fatturata e riscossa da Acea Ato 2 a partire dal 21 luglio 2012.

Con la mobilitazione attiva di centinaia di cittadini ci proponiamo di attivare una forma diretta di democrazia dal basso, auto-organizzata, consapevole e indisponibile a piegare la testa ai diktat dei poteri forti di turno.

A cura del Coordinamento dei Comitati Acqua Bene Comune dei Castelli Romani

Per info : acquapubblica.castelliromani@gmail.com;

http://acquabenecomunecastelliromani.com ;

http://www.acquabenecomune.org/

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