Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 23 marzo 2012

OGM: da Cassazione via libera alla semina


Sì alle colture OGM, ma solo in presenza di esplicita autorizzazione. È quanto ha stabilito la Terza sezione penale della Cassazione, ribadendo che è possibile coltivare prodotti transgenici solo quando sia stata ottenuto il permesso previsto dalla legislazione nazionale in materia:

L’autorizzazione che la normativa nazionale richiede per la messa in coltura – si legge nella sentenza numero 11148 – è rivolta a perseguire la finalità (specificamente riconosciuta dalla disciplina europea) che le colture transgeniche vengano introdotte senza pregiudizio per le attività agricole preesistenti.

Non è possibile, dunque, procedere alla semina in assenza di esplicito “via libera”. Per questo la Corte ha convalidato il sequestro preventivo di tutti i beni di un’azienda agricola di Pordenone, che aveva appunto messo in coltura mais geneticamente modificato senza la necessaria autorizzazione. Una procedura vietata anche dall’ordinamento comunitario:

Nell’Ue possono essere coltivati solo OGM (Organismi Geneticamente Modificati) esplicitamente autorizzati per la coltivazione – prosegue la sentenza della Cassazione – e gli aspetti ambientali e sanitari sono già contemplati dalla valutazione del rischio ambientale della procedura comunitaria di autorizzazione.

Secondo i difensori dell’imprenditore agricolo, invece, le sementi geneticamente modificate in questione erano oggetto di “rituale autorizzazione per l’immissione in commercio” e pertanto, per il solo fatto di essere state abilitate alla vendita, potevano liberamente essere messi a coltura. Una tesi che non ha convinto la Suprema Corte.

Fonte: Adnkronos .. 23 marzo 2012 scritto da Silvana Santo

OGM .. Clini: possibili benefici .. Dura reazione della Coldiretti:

Corrado Clini torna ad aprire agli OGM ed è subito polemica. Le nuove dichiarazioni del ministro dell’Ambiente hanno scatenato le aspre critiche di Coldiretti e delle altre associazioni di produttori agricoli, oltre a quelle di alcuni esponenti politici sia della maggioranza di governo che dell’opposizione.

Nelle sue parole Corrado Clini affermava che l’Italia ha ora assunto una posizione “più aperta” in merito agli OGM (organismi geneticamente modificati), al pari di Spagna, Svezia e Ungheria:

In Italia bisogna aprire una seria riflessione che deve coinvolgere la ricerca e la produzione agricola sul ruolo dell’ ingegneria genetica e di alcune possibili applicazioni degli Ogm.

Dura la reazione del presidente di Coldiretti Sergio Marini, che vede nelle dichiarazioni di Clini l’ennesimo passo falso compiuto dal ministro dopo il suo insediamento al Ministero dell’Ambiente:

Evidentemente il ministro Clini non ha trovato sufficienti problemi per l’Italia nel suo ministero dell’Ambiente e sta pensando di aggiungerne dei nuovi. Le Ogm sono l’ultimo caso di sottovalutazione e disattenzione nei confronti del valore del Made in Italy che hanno portato in piazza Coldiretti con l’alleanza di consumatori e ambientalisti che condividono la battaglia per una Italia libera da Ogm.


Fortemente contrarie anche Federconsumatori, Codacons, Legambiente, e Aiab, che da tempo chiedono al Governo Monti di esercitare la clausola che vieti gli OGM in Italia. Critiche anche dal fronte politico dove il Pd con Dario Franceschini e la Lega Nord con Fabio Ranieri prendono le distanze dalle posizioni di Clini. Senza se e senza ma anche l’opposizione all’apertura del ministro agli organismi geneticamente modificati anche da parte del leader dei Verdi Angelo Bonelli:

Sugli Ogm il ministro dell’Ambiente Clini si schiera con le lobby e con le multinazionali e crea il terreno per un attacco senza precedenti al made in Italy agroalimentare.

Fonte: AGI



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