Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 24 marzo 2012

Sessanta milioni di ceri

Con un P.S del 22 marzo che dimostra la capacità di veggente del ministro Clini.

In uno stato dove la legalità non è sospesa ma calpestata e sbeffeggiata fino alla morte per avvilimento, nessuno può fingere meraviglia se ci ritroviamo con un governo che nessun elettore ha eletto. Del resto, chi mai ha espresso un voto per i parlamentari che

manteniamo nello sfarzo come fossero dei piccoli satrapi? Insomma, il governo Monti non è meno irridente verso il popolo (parola da usare per far ridere i bambini) di quanto non lo fosse quello che l’ha preceduto. In aggiunta, Monti ha la giustificazione dell’emergenza e, grazie a quella, ha mano libera per spremere sangue dalle rape (noi) a favore, per esempio, delle banche i cui megafunzionari continuano indisturbati a ricevere trattamenti extra-lusso quasi fossero calciatori.


Quando aspettavo la composizione di questo governo, accesi una candela a San Geminiano patrono di Modena perché ci fosse compassionevolmente risparmiata la presenza di Umberto Veronesi. Il santo esaudì il mio voto ma, evidentemente non soddisfatto del tentativo di corruzione a mezzo candela, mi fece trovare Corrado Clini come ministro dell’ambiente. Dispetto? Ironia?


Corrado Clini è burocrate di lungo corso, personaggio quanto mai preparato in campo ecologico, e questo a differenza di non pochi tra i suoi predecessori, ma dove passa lui non cresce più l’erba, come si diceva per Attila il quale, menzionando la cosa tra parentesi, fu fregato proprio da San Geminiano di cui sopra, anche se poi di devastazioni ne fece ugualmente a iosa. Fosse per lui, per il mai eletto ministro dell’ambiente, lo Stivale sarebbe una gioconda fungaia d’inceneritori in tutte le loro sottospecie, di centrali a carbone e nucleari e, nel poco spazio rimasto disponibile, ospiterebbe una specie di festival della mostruosità vegetale rigorosamente modificata nel suo ormai caricaturale DNA. Insomma, il buon Corrado allestirebbe un luna park che renderebbe il Bel Paese qualcosa di ben più unico - se essere più unici è qualcosa di possibile - di quanto già non lo sia ora.


Da secoli calpesti e derisi come intona il nostro inno nazionale, da buoi come siamo noi non solleviamo obiezioni quando i nostri governanti, da ministri - cioè, etimologicamente, servi - si trasformano in sovrani assoluti per i quali la legge perde qualunque valore e significato e il volere del popolo è annichilito da una pernacchia morale.
Così, l’ultima pernacchia in ordine di tempo del sultano dell’ambiente è echeggiata ad Albano Laziale, località che invito a visitare con i suoi dintorni perché si tratta di un vero e proprio gioiello e perché scommettere sulla sua sopravvivenza appare impresa a dir poco azzardata. Quindi, andate a vederla ora.
In quelle colline vulcaniche di cui godevano i papi e i nobili romani, i soliti signori del “non si può dire no a tutto”, impasto d’ignoranza e di furberia suicida, proposero di costruire un inceneritore e poi d’ingrandirlo. Tecnicamente una centrale a syngas derivato da rifiuti, la più grande d’Europa, e, manco a dirlo, le belle braghe bianche del padrone di quell’impianto pantagruelico le avrebbe indossate l’ineffabile Manlio Cerroni, imperatore della lordura da reddito con un fatturato non troppo lontano dal miliardo annuo (entra monnezza, esce oro).


Ad un certo punto il TAR bloccò il progetto per questioni sia di burocrazia sia di ovvia incompatibilità sanitaria con l’ambiente, ma chi dell’una e dell’altra cosa s’infischia bellamente fidando a giusta ragione sulla “giustizia” nostrana portò il tutto al Consiglio di Stato, Consiglio di Stato che, stando all’ufficialità, deve ancora decidere. Ma sarà vero? Forse no perché l’ANSA comunica che il nostro Clini ha rassicurato tutti: “Tranquilli: il termovalorizzatore si farà perché il Consiglio di Stato ha dato il suo placet.” Insomma, l’uomo di Monti ha detto sì. Ma come avrà fatto a conoscere una decisione ufficialmente non presa? Ha sparato a casaccio o ha violato il segreto istruttorio? E, se ha violato il segreto istruttorio, chi gli ha detto cose che non sono pubbliche quando, a tempo debito, dovrebbero esserlo senza differenze tra cittadini qualunque e ministri? E, se ha violato il segreto istruttorio, noi popolo bovino abbiamo il diritto di aspettarci sanzioni a suo carico come prescrive la legge o il dottor Clini, ex burocrate e ora ministro, è più uguale degli altri sessanta milioni d’italiani e ha licenza di prendersi gioco di tutti?


Io ho mille e una ragione per andarmene da questo non proprio nobile simulacro di paese, e il ministro Corrado Clini, che ricordo anni fa protagonista di uno spot filmato sul mondo da Mulino Bianco che regalano i falò dell’immondizia, me ne regala un altro. Confesso che non ne avevo bisogno così come l’Italia non ha bisogno di lui. Anzi! E allora? Allora accendiamo sessanta milioni di ceri a San Geminiano perché freghi anche lui.

P.S. del 22 marzo. Pubblico come ho ricevuto: "Il Consiglio di Stato ribalta la motivata sentenza del Tar Lazio e annulla i quattro pareri negativi dati dall'ASL RM H circa l'impianto. Il "gassificatore" più grande d'Europa sorgerà tra i Castelli Romani e Roma Sud, brucerà 300.000 tonnellate di CDR l'anno, utilizzerà 20.000 litri d'acqua al giorno ed i lavori partiranno come da sentenza: in modo indifferibile ed urgente."

1 commento:

  1. il cittadino informato ... — Edi Mattioli 2012-03-20 09:10
    "No all'inceneritore di Albano"
    i residenti denunciano Clini
    I comitati hanno depositato alla Procura anche una querela penale contro il ministro dell'Ambiente "per le dichiarazioni sul presunto via libera del Consiglio di Stato sull'impianto di smaltimento rifiuti"
    http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/03/19/news/no_all_inceneritore_di_albano_residenti_denunciano_clini-31810223/

    «Gli inceneritori ora non sono più indispensabili»
    CA' DEL BUE. Le alternative di Salute Verona
    «Per il ciclo dei rifiuti c'è il sistema meccanico-biologico a freddo»
    http://www.larena.it/stories/Cronaca/344030_gli_inceneritori_ora_non_sono_pi_indispensabi/

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