Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 16 marzo 2012

Intervista a Daniele Castri sulle gravissime dichiarazioni di Clini

                                             
(Fonte articolo, clicca qui) Sono come una doccia fredda le parole del ministro dell’Ambiente:

“Sono state sbloccate le procedure sul termo-valorizzatore di Albano». Parole di Corrado Clini in Commissione Ecomafie secondo le agenzie. «Ho avuto notizie, ma per le vie brevi».

Il Ministro si riferirebbe alla procedura in corso al Consiglio di Stato «La costruzione dell’impianto può riprendere”.

Non si fanno attendere le dichiarazioni dei rappresentatati del comitato No Inc: “Il ministro Clini è diventato strumento, di chi in Regione Lazio, vuole a tutti i costi l’inceneritore di Albano – sostiene Simone Carabella – . Le sue dichiarazioni, sono chiaramente usate per far pressione su un organo che dovrebbe esprimersi a tutela del territorio e dei cittadini. Siamo sicuri che il Consiglio di Stato sancirà definitivamente la vittoria che libererà per sempre Albano e tutti i comuni limitrofi dall’eco-mostro di Cerroni e co. Come al solito vinciamo noi!”

Daniele Castri, responsabile legale del movimento ha rilasciato il seguente comunicato: “Ad oggi la quinta sezione del Consiglio di Stato che si sta occupando dell’inceneritore di Albano non ha ancora pubblicato la sentenza relativa. Le affermazioni del ministro Clini costituiscono violazione di segreto istruttorio, violazione di segreto della Camera di Consiglio e integrano ipotesi di abuso di potere. Chiediamo al ministro quali siano le ‘vie brevi’ che sostengono queste affermazioni e di conoscere il numero della sentenza e la relativa data di pubblicazione che, secondo i termini di legge, ancora non ha avuto luogo. Restiamo fiduciosi in attesa della sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato”.

Anche dall’amministrazione di Albano è giunto un comunicato: “In riferimento alla recenti dichiarazioni sull’inceneritore di Albano, il Comune non può e non deve, come istituzione, rispondere alle indiscrezioni che da qualche giorno circolano sui media. Anche perché ci lascia perplessi l’ipotesi che il Consiglio di Stato possa ribaltare una sentenza così fortemente motivata e dettagliata come quella del Tar Lazio che ne ha bloccato la costruzione. L’amministrazione comunale, con la consueta tranquillità, attende che il Consiglio di Stato si pronunci, consapevoli che solo i fatti valgono, e non le inutili discussioni correlate alle “voci”

Associazione Differenziati

1 commento:

  1. (http://www.regioni.it/it/show-lz_rifiuti_polverini_albano_non_risulta_sentenza_depositata/news.php?id=245773)

    (LZ) RIFIUTI. POLVERINI: ALBANO? NON RISULTA SENTENZA DEPOSITATA
    giovedì 15 marzo 2012

    ZCZC DIR0265 3 REG 0 RR1 / ROM

    (LZ) RIFIUTI. POLVERINI: ALBANO? NON RISULTA SENTENZA DEPOSITATA "RICORSI MINORI DANNO IDEA POSSIBILITA' RIAPERTURA LAVORI".

    (DIRE) Roma, 15 mar. - "A noi non risulta una sentenza depositata. I ricorsi erano tre. I due ricorsi minori danno sostanzialmente l'idea che si possano riaprire i lavori sul cantiere di Albano. Il terzo penso sia un auspicio". Cosi' il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a margine della presentazione di un volume, ha risposto a chi le chiedeva a che punto fosse la vicenda che riguarda la costruzione di un impianto ad Albano.

    (Mel/ Dire) 13:34 15-03-12

    NNNN

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