Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 29 maggio 2012

Clini ha già scelto: Valle Galeria e Fiumicino sul piede di guerra

  http://differenziati.com/                                                                                               _(Fonte articolo, clicca qui)       Neanche il tempo di riprendersi dalla vicenda Corcolle che ecco riaffiorare nuove proteste sul “toto discariche” per il dopo Malagrotta. Questa volta ad alzare la voce sono i cittadini della Valle Galeria e di Fiumicino spaventati dopo le ultime dichiarazioni del ministro Corrado Clini a Sky tg24. E visto il peso del governo nella faccenda, forse, ne hanno ben donde. «Il sito di Monte Carnevale è un sito sicuro perché è su ottanta metri di argilla ed è dotato di una barriera naturale molto consistente. Erano state sollevate delle obiezioni dal Ministero della Difesa. Abbiamo poi verificato insieme le condizioni che potrebbero rendere possibile in quel sito la realizzazione di una discarica» – ha detto il ministro in tv. L’alternativa a Monte Carnevale è Pizzo del Prete a Fiumicino, come aveva indicato lo stesso Clini in una delle ultime riunioni con le istituzioni. Ma qui pesa il parere dei tecnici, che hanno giudicato troppo lunghi i tempi di intervento, tanto che la Regione l’aveva annoverato tra i siti “definitivi”. In “seconda fascia”, sempre per usare una terminologia del ministro, c’è Pian dell’Olmo, su cui sono d’accordo pure Alemanno e Zingaretti, ma non la presidente Polverini, contraria al mantenimento di un monopolio Cerroni sui rifiuti. Inoltre qui, in questo terreno condiviso dai Comuni di Riano e Roma, si hanno dubbi sugli spazi effettivi a disposizione. Ieri il ministro ha voluto incontrare per la prima volta il prefetto/commissario Goffredo Sottile. Il ministero, in una nota, ha «assicurato piena collaborazione tecnica al prefetto, anche per consentire una valutazione comparativa delle diverse soluzioni, cosi’ come chiesto dalla legge». A questo proposito si e’ sottolineato che, in linea con le leggi nazionali e le normative europee, l’area deve «escludere rischi di inquinamento dell’ambiente e della falda idrica, assicurare una distanza adeguata dell’impianto dai centri abitati, garantendo al tempo stesso la tutela dei beni culturali, ed essere servito in modo adeguato dalla rete viaria per ridurre gli impatti della movimentazione dei rifiuti». A “decidere” sarà comunque Sottile, ma sembra già chiara la direzione intrapresa. E mentre sui tavoli della politica si riprendono in considerazione gli studi, i rilievi e i pareri già tutti pronti, sui territori è già iniziata la protesta. A partire proprio dalla Valle Galeria. «La protesta che fino a ieri si è mantenuta su un terreno civile, oggi, potrebbe sfociare in atti e gesti cruenti che neanche più noi, come istituzioni locali, potremmo riuscire a contenere» – hanno fatto sapere i presidenti dei municipi XV e XVI, Gianni Paris e Fabio Bellini. «E’ ora che si attivino gli impianti di trattamento dei rifiuti e si promuova un tavolo per delocalizzare immediatamente la Raffineria di Roma che, insieme alla discarica, ha reso il territorio della Valle Galeria drammaticamente inquinato e invivibile». Sul fronte del litorale invece il Comitato Zero rifiuti Fiumicino ha inviato una lettera ai ministri Clini e Ornaghi spiegando nel dettaglio tutti i motivi ostativi alla localizzazione di una discarica. «Pizzo del Prete – si legge nella missiva – non è un punto geografico posto su una mappa ma è in realtà uno degli ultimi angoli della vera campagna romana rimasto intatto, è parte di un territorio caratterizzato da fattorie e case e da un sito archeologico risalente all’epoca etrusca».

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